Tu sei qui

MotoGP, Checa: "Marquez? Il titolo può soltanto perderlo, fa la differenza come Stoner"

"Marc è il favorito, è in uno stato di grazia tanto quanto nei suoi anni migliori in Honda. Pecco sta patendo la sua presenza. Jorge, invece, dovrebbe pensare solo a recuperare sotto il profilo fisico e pensare al 2026"  

MotoGP: Checa:

Dopo due pole position e quattro vittorie tra Sprint Race e GP Marc Marquez ha davanti a sé la strada spianata verso il nono titolo iridato. Un traguardo glorioso che se conseguito gli permetterebbe di raggiungere Valentino Rossi per numero di Mondiali conquistati. Ormai fisicamente recuperato e provvisto della miglior moto del lotto il pilota di Cervera possiede tutte le carte in regola di centrare l’obiettivo. Di questo almeno è convinto Carlos Checa intervenuto al pdocast Fast & Curious.

Marc è il favorito – ha dichiarato -  Se dovesse perdere sarà per i suoi errori, ma non credo ne farà molti. Anzi, sono convinto che vedremo un terzo o la metà di cadute da parte sua rispetto a quanto ci ha abituato. A mio avviso è in uno stato di grazia tanto quanto nei suoi anni migliori in Honda. Riguardo alla situazione di  Bagnaia ritengo stia soffrendo l’arrivo dello spagnolo in squadra.  Probabilmente si sente già battuto, ma io spero ci sia un po’ di lotta”.

E se Pecco sembra già fuori dai giochi, lo stesso si può dire per Martin, ancora a casa infortunato. “Ha cinque o sei ossa rotte e due operazioni alle spalle. Non sarà facile per lui confermarsi. A mio avviso quello che deve fare è puntare tutto al pieno recupero fisico e non pensare al Mondiale. Secondo me dovrebbe prendere il campionato in corso come un pre-stagione in vista del 2026. L’Aprilia è veloce, quindi avrà i mezzi tecnici per essere competitivo l’anno prossimo”, la sua sentenza.

A dispetto dell’attuale testa a testa tra i fratelli Marquez, secondo il 52enne presto vedremo la forbice prestazionale tra i team Lenovo e Gresini allargarsi.Sulla GP25 sono state apportate modifiche di cui non posso parlare, ma che so porteranno ad un vantaggio di tre decimi”, le sue parole.

Rispetto al passato le moto di oggi sono molto più complesse, eppure chi guida può ancora dire la sua a differenza della Formula 1. “L’abbassatore e l’aerodinamica hanno portato a grossi cambianti,  ma Marc  continua ad essere il migliore. Vero è che  quel qualcosa in più che poteva dare il pilota si è ridotto, tuttavia c’è ancora un po’ di margine e Ducati ne è la dimostrazione. Non tutte le sei Desmosedici schierate sono allo stesso livello. In ogni caso in questo 2025 la battaglia sarà tra i due costruttori italiani, con quello di Borgo Panigale in vantaggio  in quanto riesce ad adattarsi ad ogni condizione”, la sua riflessione.

Come detto però, chi è in sella continua a farla da padrone. “Un giorno ebbi modo di parlare con uno dei capi di Honda Giappone e mi disse che Stoner pretendeva il doppio degli altri come stipendio, ma la moto che gli davi la portava alla vittoria, per cui per assurdo consentiva di risparmiare perché rifare da capo una MotoGP sarebbe stato quattro volte più costoso. Marquez è lo stesso. E’ il migliore. Casey in Ducati seppe fare la differenza. Io stesso provai la sua moto e non capì come facesse ad essere tanto veloce. Non sembrava nemmeno possibile che fosse lo stesso mezzo. Disputai  le gare del Mugello, di Portimao e Valencia e le nostre prestazioni furono molto diverse anche perché lui era riuscito ad adattarsi molto bene alle gomme Bridgestone, in particolare a quella anteriore.  Diciamo anche che i tecnici Ducati peccarono di presunzione rendendo il telaio il perno della moto. Questo fece perdere loro molti anni e mise in difficoltà anche Rossi”, ha infine evidenziato.
 

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy