A una settimana esatta dalla frattura del quinto metacarpo della mano sinistra e di due dita del piede sinistro riportati in una caduta nei test a Sepang, Raul Fernandez è tornato in sella all’Aprilia del team Trackhouse sul tracciato di Buriram, per riprendere la sua preparazione in vista del GP della Thailandia. Primo appuntamento del calendario 2025.
Pur non essendo ancora al meglio della condizione fisica, Raul è riuscito a completare un totale di oltre 30 giri in questa sua prima vera giornata di test del 2025, piazzandosi in 19ª posizione con un ritardo di 1”8 dalla vetta.
“Sono distrutto - ha ammesso il pilota spagnolo - Ovviamente, questa è la mia prima giornata completa su una MotoGP e la mia condizione fisica non è particolarmente buona. Dopo l’incidente, non riesco a rilassarmi in sella, soprattutto per quanto riguarda il lato sinistro, e sono fortunato che qui non ci siano molte curve a sinistra, perché non riesco a spingere da quel lato per via del mio infortunio alle dita della mano e del piede. Mantenere la mia posizione abituale sulla moto è quasi impossibile: non riesco a mettere i piedi come vorrei, resto teso e questo mi distrugge. A parte ciò, questo primo giorno è stato molto positivo. Il ritmo era buono e questa è la cosa importante, perché stiamo lavorando sul passo, cercando di usare le gomme usate e di non guardare il tempo sul giro. Adesso stanno cercando tutti di vedere qual è il loro potenziale nel tempo sul giro, ma io non sto seguendo questa via, sono più concentrato su me stesso”.
Avendo a disposizione ancora due settimane per recuperare prima di affrontare il Round di apertura della stagione, Fernandez si aspetta un netto miglioramento delle sue condizioni.
“L’obiettivo è quello di arrivare alla gara al 100%. In fondo, mi sono operato per essere qui, ma anche per essere in forma nel fine settimana di gara - ha commentato - Se tutto va bene, dovrei essere pronto per la gara al 95 o al 100%. E se non dovesse essere così, cercherò di fare del mio meglio come sempre. Nel complesso però sono contento. Sto cercando di concentrarmi sul presente, di non pensare troppo a quello che succederà in gara e sono ottimista per domani, perché abbiamo diverse soluzioni diverse da provare e voglio vedere che cosa succede”.
L’alfiere del team Trackhouse ha comunque già iniziato a capire la RS-GP 2025 e cosa la differenzia dalla moto dello scorso anno.
“Ho visto molti aspetti positivi sulla moto. Ci sono due o tre punti in cui abbiamo fatto molta fatica da quando sono arrivato in Aprilia che stanno migliorando molto e ho trovato la moto anche abbastanza facile da guidare. Sinceramente, sento una differenza in sella e per me questa moto ha un potenziale migliore in termini di passo e tempo sul giro. Penso che questa Aprilia possa essere più veloce, ma abbiamo bisogno di più tempo per lavorare perché non è una moto facile. Mi serve più tempo per trovare il giusto assetto per poter essere veloce. La domanda è quanto tempo dovrò passare un sella per essere di nuovo veloce” ha affermato il 24enne, senza volere descrivere quali sono stati i miglioramenti che ha riscontrato: “Li conosco, ma non ve li posso dire. Mi dispiace”.
Un altro aspetto sul quale il madrileno non si è voluto sbilanciare sono eventuali progressi sul fronte delle alte temperature raggiunte in gara dalla RS-GP.
“Se la moto è migliorata per quanto riguarda la temperatura? Questo è un interrogativo. Ci stiamo lavorando, ma non lo so ancora, perché così non si capisce molto bene come vada con la temperatura perché, alla fine, la si avverte quando si è in gara e si prende una scia”, ha spiegato.
Raul non si è invece detto sorpreso delle prestazioni di Marco Bezzecchi, che si è fermato a soli due decimi dal miglior tempo di sempre dell’Aprilia sul tracciato thailandese.
“È un buon pilota e inoltre questa è una delle sue piste preferite. Poco prima di venire qui ho dato uno sguardo alle vecchie qualifiche e avevo notato che era sempre veloce. So che è un pilota veloce, perciò per me non è stata una sorpresa - ha concluso - Ciò che mi ha sorpreso e che trovo impressionante di Marco, più che la sua velocità, è stato vedere come si sia adattato bene alla moto”.