Hanno fatto scalpore in questi giorni di test il violento highside in cui Jorge Martin ha dovuto mettere prematuramente la parola fine ai propri test sull'Aprilia, e le successive dichiarazioni da parte di Massimo Rivola, che scagionando pilota e team di fatto puntava il dito sulla possibilità di una gomma non performante. Dopotutto una battuta di arresto di questo genere per un team, e col campionato in procinto di iniziare, non poteva che generare frustrazione e rabbia. Piero Taramasso a test conclusi risponde però alle accuse portando con sè la fredda analisi dei dati, fredda come la temperatura interna della gomma di Martin, al momento principale indiziata, complici le condizioni difficili del tracciato e delle temperature fuori dalla norma stagionale.
"Grazie ai dati di Aprilia in queste 24 ore siamo stati in grado di fare il punto più nel dettaglio - esordisce Piero Taramasso - Si è parlato di temperatura delle gomme ma bisogna distinguere tra la temperatura della superficie della gomma e la temperatura dello strato interno, che è quella determinante. Questi sono i dati che arrivano dai sensori McLaren. Abbiamo analizzato i dati e la conclusione è chiara: quando Jorge ha lasciato il box la temperatura interna della gomma era inferiore di 15 gradi, che è un salto enorme. In MotoGP quando sei al limite in tutto, quei 15 gradi sono tanti. Inoltre nel momento della caduta abbiamo fatto una comparazione con la gomma di Bezzecchi, perchè utilizzavano la stessa moto con le stesse specifiche di pneumatico ed anche lì abbiamo riscontrato 15 gradi al di sotto. Questo è un grosso parametro che distingue le cose, perchè ricordiamo che il tracciato era scivoloso, c'era vento e le temperature erano più basse di quelle cui siamo abituati solitamente, c'erano. 30 gradi anziché 50, e inoltre era anche piovuto la notte prima. Con una gomma non pronta si spiega la caduta, la gomma era nuova e la sua storia era pulita".
Parli della seconda caduta? Perchè i team hanno utilizzato le medie?
"Si mi riferisco a quella. Tutti i team hanno utilizzato le medie. Come in qualsiasi weekend di gara si inizia con quella mescola anche se potrebbe non essere l'opzione migliore, per pulire il tracciato e per risparmiare la morbida che è più performante. Tutti erano nelle stesse condizioni".
E' possibile che il calo di temperatura sia dovuto invece al tempo intercorso prima di ottenere i dati? Siete in grado di vedere quando c'è stato il calo?
"Probabilmente saremo in grado di vedere quando c'è stato il calo. Anche quella è una possibilità, le stiamo vagliando tutte, infatti non sto puntando il dito su qualcosa in particolare. Di norma però la differenza di temperatura è minore, parliamo di 5 gradi, quindi dopo aver analizzato i dati per noi questo è un grosso salto. Continueremo a lavorare con Aprilia per capire cosa sia successo".
Dopo l'incidente di Martin, Aprilia ha puntato il dito su Michelin, pensando ad un problema nello stoccaggio delle gomme. Ora che avete analizzato i dati hanno cambiato idea?
"Abbiamo parlato con loro e hanno capito, perchè ciò che abbiamo mostrato loro sono dati, non opinioni".
Nell'era di internet, sarebbe stato meglio avere queste informazioni poco dopo la conferenza che ha tenuto Rivola e non due giorni dopo.
"Il problema è che non possiamo avere i dati ed il tempo di studiarli in un lasso di tempo così breve. Ha dato la sua opinione senza avere ancora gli argomenti per farlo, sarebbe stato meglio aspettare i dati prima di fare dichiarazioni, normalmente si fa così".
Abbiamo visto diverse cadute quella mattina, ma non si è trattato dello stesso problema per tutti.
"Da quel che ricordo ci sono state quattro cadute, di cui tre per perdita dell'anteriore e solo per Jorge con perdita del posteriore".
Quindi i team dovranno fare attenzione a questa temperatura interna, è normale che ci sia questa discrepanza?
"E' normale che ci sia tra uno strato e l'altro. Nelle gomme abbiamo diverse temperature, da quella di superficie, agli strati interni fino a quello della cavità dello pneumatico. Al momento quella che viene utilizzata di più è quest'ultima ma le temperature non sono le stesse".