Brad Binder punta in alto nella sua sesta stagione in MotoGP, in sella alla KTM RC16. Nonostante il difficile momento vissuto dalla Casa austriaca, il 29enne sudafricano è convinto di avere tutte le carte in regola per migliorare le prestazioni ottenute in un difficile 2024. Supportato da una formazione rafforzata dagli innesti di Enea Bastianini e Maverick Vinales nel team Teach3. Oltre che dagli stimoli portati dal suo compagno di box Pedro Acosta e dal Team Manager Aki Ajo.
“Sono molto euforico all’idea di iniziare questa stagione” ha ammesso Brad, che arrivada un inverno tranquillo nonostante le voci sul futuro della KTM: “Sono tornato a casa come ogni dicembre e sono fortunato che qui sia estate. È stato un periodo piuttosto tranquillo per me. È stato bello prendersi un paio di settimane di pausa per rilassarsi un po’, ma poi ti torna quella sensazione di fame che ti spinge a ricominciare ad andare in moto. È stata una sosta estremamente lunga e mi sembra di essere stato lontano dalla MotoGP per troppo tempo. Non vedo l’ora di tornare in Malesia e di ritornare in moto per la prima volta. Sono pronto a ricominciare. Voglio lottare per posizioni molto più alte rispetto a quelle della scorsa stagione”.
Quinto in campionato nel 2024, il pilota KTM non può che ambire ad avvicinarsi ulteriormente al vertice nella stagione alle porte.
“Credo sia evidente che la scorsa stagione ha comportato un sacco di sfide. Non è un segreto che avrei voluto fare molto meglio di quanto sono riuscito a fare. Ma alla fine, considerando quante sfide abbiamo avuto, quante volte sono caduto e i momenti difficili che ci sono stati durante la stagione, credo di aver imparato molto su me stesso e su come gestire le diverse situazioni - ha osservato - Mi è capitato delle volte nella mia carriera di volere molto di più di quello che avevo in quel momento e quando le cose non vanno come vogliono la prima cosa che cerco di fare è di impegnarmi di più e questo chiaramente non ha funzionato l’anno scorso, perché mi ha portato a trascorrere più tempo a pensare che in sella. È stata un po’ una curva di apprendimento per me e adesso capisco molto meglio come gestire le cose quando non vanno così bene come vorrei. Ogni stagione ha le sue sfide, ma spero che quelle di quest’anno saranno minori rispetto a quelle del 2024”.
Dopo aver riflettuto sugli errori dello scorso anno, il pilota sudafricano ha bene in mente le aree su cui dovrà concentrarsi una volta tornato in sella.
“Guardando alla nuova stagione, ci sono alcune piccole cose che dovrò cambiare nel mio stile di guida, come provare a essere un po’ meno rotondo e fluido - ha spiegato - Le vibrazioni al posteriore un problema che abbiamo, ma non lo definirei il principale perché non si verifica su tutte le piste. Penso di poter gestire abbastanza bene questo aspetto, ma la cosa più importante che devo cercare di fare è di non forzare troppo all’anteriore. Devo cercare di essere un po’ più gentile, soprattutto nei time attack o quando cerco di spingere in gara. Questo è il mio obiettivo: cercare di essere più veloce, ma senza mettere troppa forza sullo pneumatico anteriore. Devo provare a essere un po’ più pulito e gentile, soprattutto quando inserisco la moto in curva”.
Il 29enne è convinto che le difficoltà che sta attraversando la KTM non abbiano avuto ripercussioni sulle prestazioni dello scorso anno e che non influenzeranno la nuova stagione.
“L’anno scorso abbiamo cercato di ottenere grandi prestazioni in tempi molto rapidi. Credo che nessuno di noi fosse soddisfatto della posizione in cui ci trovavamo, quindi abbiamo lavorato il più possibile per arrivare ancor più vicini al vertice e per lottare per i primi posti. A parte questo direi che non ha influito in nessun modo - ha precisato - Sinceramente, sono rimasto molto colpito quando sono andato in fabbrica a gennaio e ho visto tutti i diversi progetti su cui si stava lavorando durante l’inverno. Abbiamo un sacco di cose da provare in Malesia, quindi è davvero un bene che ci siano Daniel Padrosa e Pol Espargaró a analizzare tutto per noi, perché c’è sicuramente parecchio da fare. Per me è evidente che non c’è stato alcun arresto nei nostri passi per cercare di avvicinarci ai primi posti e lottare per il campionato. Da ciò che ho capito e che ho visto, abbiano fatto un ottimo lavoro fin qui e ora andremo a Sepang per vedere i frutti del loro duro lavoro”.
Per fare ulteriori progressi, Binder e la KTM potranno contare anche sull’esperienza e le conoscenze portate da Bastianini e Vinales.
“Penso sarà un grande vantaggio per noi il fatto che i due nuovi piloti Tech3 arrivino da due costruttori diversi, perché hanno ancora delle sensazioni fresche ed è facile per loro dire dove ritengono che possiamo migliorare o quali sono i nostri punti di forza. Ho avuto dei compagni di squadra veloci in passato, ma credo che la formazione di quest’anno sia davvero impressionante e possa spingere più avanti il nostro progetto. Sono entusiasta di vedere come si svilupperà la stagione - ha sottolineato - Siamo un’unica grande squadra e credo davvero che entrambi possano portare qualcosa di speciale, perché ci sono aree in cui l’Aprilia e la Ducati vanno incredibilmente bene e loro due, con la loro esperienza e le loro conoscenze, potranno davvero aiutarci a capire dove migliorare e cosa dobbiamo fare per fare un grosso passo avanti. È stato così anche in passato con l’arrivo di Jack Miller, le cui indicazioni ci hanno permesso di fare dei grandi progressi”.
Importante sarà anche l’ingresso in squadra di Aki Ajo, vecchia conoscenza del sudafricano.
“È davvero bello per me avere Aki come Team Manager, perché già trascorso diversi anni con lui in Moto3 e Moto2 e mi piace molto il suo stile. È molto diretto ed è facile parlare con lui ogni di quel che succede. La politica con Aki è quella di non dire cazzate, quindi sai che qualsiasi cosa viene detta è la verità e nient’altro. Non vedo l’ora di cominciare” ha detto Brad, convinto che il nuovo Team Manager possa davvere fare la differenza: “Dietro alla MotoGP c’è un gruppo enorme di persone che lavorano a casa e in fabbrica. Non so nemmeno quante siano le persone coinvolte dietro le quinte per farci avere quattro MotoGP in griglia di partenza. Quindi, penso che possa fare una discreta differenza, evidenziando aree e situazioni a cui vuole che lavori un determinato individuo o in cui possiamo migliorare. Credo che il ruolo di Aki sia proprio quello di estrarre il massimo dal progetto e dalle persone, anche se, come dicevo prima, si tratta di enorme lavoro di squadra che coinvolge un mucchio di persone”.
Guardando agli avversari, la Ducati si prospetta la moto da battere anche nel 2025 ma Binder non crede che il gap sia incolmabile per la KTM.
“Penso che la situazione cambi a seconda della pista. Ci sono circuiti in cui siamo vicini e altri dove è tutto molto più difficile. Analizzando i dati, tuttavia, il distacco sul giro non è così è poi così elevato. A volte la distanza sembra enorme, ma in realtà, se si compiono due o tre piccoli passi poi il divario si riduce e scompare. Questo è il nostro obiettivo per il precampionato, soprattutto in vista dei test in Malesia e Thailandia. Voglio arrivare in Thailandia nella miglior stato di forma della mia vita. Poi vedremo come come gestire la situazione e la stagione nel complesso - ha affermato fiducioso - Se riesci a individuare quello su cui c’è da lavorare, c’è sempre tempo per recuperare dopo i test a Sepang. In passato ci è capitato di fare molta fatica in Malesia e poi essere veloci nella prima gara. La priorità è quella di capire dove siamo e dove dobbiamo migliorare. Ma spero non ci sarà nessun cambiamento da apportare e che potremo partire subito alla grande”.
L’alfiere KTM si aspetta una stagione combattuta, in cui non mancheranno anche grossi passi avanti da parte di Honda e Yamaha: “È chiaro che hanno fatto dei progressi nella seconda parte di stagione. Mi aspetto saranno molto più forti quest’anno. Immagino sarà interessante e renderà le gare più serrate”.