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MotoGP, Brivio: "I team satellite possono vincere, è l'obiettivo anche di Trackhouse"

"Daremo a Fernandez la stabilità necessaria per esprimere il suo potenziale, Ogura dovrà solo imparare. Stiamo parlando con Aprilia per creare una sinergia tecnica con il team Nascar"

MotoGP: Brivio:

Il team Trackhouse è la realtà più recente della MotoGP, ma alla sua guida c’è un capitano di lungo corso come Davide Brivio. Messo in archivio l’anno di debutto, è arrivato il momento di crescere e per farlo hanno puntato su Raul Fernandez (giovane promessa non ancora mantenuta) e il debuttante Ai Ogura. Le moto saranno le Aprilia RS-GP 2025, le stesse che guideranno Martin e Bezzecchi.

Ci sono molte novità in questo secondo anno - commenta Davide - Il primo è servito per imparare, specialmente a Trackhouse. Avevamo persone con esperienza, ma come struttura bisognava partire. Ora, come ho detto, abbiamo tante novità, siamo emozionati di vedere l’Aprilia 2025, sembra una moto molto promettente e penso che il nuovo direttore tecnico (Fabiano Sterlacchini ndr) porterà nuova energia e un modo nuovo di approcciare le cose. Naturalmente, anche avere il campione del mondo nel team ufficiale è uno stimolo”. 

Parliamo dei piloti: avete scelto di puntare ancora su Fernandez e arriverà Ogura.
Come Trackhouse abbiamo deciso di riconfermare Raul perché pensiamo sia un grande talento e ora la sfida è fargli esprimere il suo potenziale. Ha fatto un inverno diverso dal solito, ha cambiato modo di  allenarsi, ha potuto pensare a cosa migliorare, agli errori fatti e spero vedremo un Fernandez rinnovato. Poi abbiamo deciso di avere un debuttante e Ogura è un grande talento, lo ha dimostrato vincendo il titolo in Moto2.  Siamo molto emozionati di averlo in squadra e abbiamo fiducia in lui, ha un bell’approccio ed è molto serio. Abbiamo due giovani piloti, di talento, probabilmente una moto migliore: in questo momento sembra ci siano tutti gli ingredienti”.

Perché Fernandez non è ancora riuscito a esprimersi in MotoGP?
Non penso sia solo una questione mentale, un pilota è un pacchetto, come una moto, ci sono il motore, il telaio, l’elettronica. Ho lavorato solo un anno con lui e penso che aveva fatto una gran stagione in Moto2, poi era arrivato in MotoGP probabilmente troppo presto, non era preparato. Ha avuto un anno difficile in KTM, poi è arrivato Aprilia con la vecchia moto. Ha bisogno di una stagione con stabilità ed è ciò che cercheremo di dargli. Anche avergli fatto cambiare moto a metà della scorsa stagione, ripensandoci ora, probabilmente non è stata la decisione migliore per evitare confusione. Speriamo sia in una situazione migliore e di permettergli di esprimere il suo potenziale. Avere Martin e Bezzecchi sarà motivazione e una cartina tornasole”.

Cosa ti ha aspetti da Ogura?
Ognuno ha i suoi tempi, ci sono piloti  che riescono a essere subito veloci mentre ad altri serve più tempo,  nel caso di Ai, dovremo vedere. Quando portai Vinales e Rins in MotoGP dopo un solo un anno in Moto2, in molti dicevano che non fosse non giusto, ma erano stati subito veloci. Ai arriva da campione della Moto2 dopo 4 anni in quella categoria, è lo scenario ideale. Per quello che ho visto, fa le cose passo dopo passo, vuole capire senza fare pazzie. Mi aspetto un approccio dolce, non vedo in lui la fretta di mostrare qualcosa e ai debuttanti dico sempre la stessa cosa: nel primo anno devi solo giocare con la moto, capire, poi vedremo nel secondo. Al debutto a volte vedi dei segni, li cerchi, spero che sia buon anno di apprendimento per mettere tutto insieme in vista del 2026. Logicamente, ogni sorpresa è benvenuta (ride), ma penso sia questa la strada. È la strategia del team: abbiamo Raul che ha esperienza e sarà il pilota con cui ottenere risultati, stesso tempo faremo crescere Ai”.

Jorge Martin e Pramac hanno dimostrato che anche i team privati possono vincere il titolo.
Penso che in futuro sarà sempre più possibile che accada perché la MotoGP è cambiata. In passato i team ufficiali avevano le migliori moto e i migliori piloti, mentre nei satelliti c’erano i giovani o quelli con meno talento. Negli ultimi 2 o 3 anni le squadre indipendenti hanno moto ufficiali, vale per noi e per tutti gli altri. Il segreto è prendere i giovani prima che vadano nelle squadre ufficiali (ride). È la nostra sfida, cercheremo di sfruttare Raul e Ai per ottenere risultati e lottare. La vittoria di Martin e Pramac è stato qualcosa di eccezionale ma potrà riaccadere, la nostra sfida è far sì che succeda ancora”.

Ieri avete presentato la livrea 2025, ma dicevi che potrebbe cambiare durante l’anno.
“Nei test invernali ne vedrete già una diversa! Quella di ieri ha i nostri colori aziendali, quelli che usiamo nella Nascar, ma stiamo parlando con potenziali partner, quindi potrebbe cambiare. Come sempre, cercheremo di essere creativi”.

Tranne il piccolo adesivo Gulf sul parafango, non ci sono sponsor. Perché è così difficile attrarre investitori in MotoGP?
Non è facile, ci sono pochi grandi marchi. Come Trackhouse siamo nuovi, abbiamo iniziato solo lo scorso anno, abbiamo creato un reparto commercial e stiamo vedendo se alcuni marchi presenti nella Nascar siano interessati a essere nel mercato globale. Per noi è una questione di tempo, abbiamo dovuto imparare anche sotto questo punto di vista e siamo un po’ in ritardo. Di solito i contratti si chiudono fra agosto e settembre dell’anno precedente, ma in quel momento noi eravamo in MotoGP solo da 6 mesi da partenza. Abbiamo delle discussioni aperte”.

Per Trackhouse sarebbe un problema correre senza sponsor?
L’obiettivo è la sostenibilità economica, ma facciamo parte di una grande organizzazione, di un gruppo che ha un team nella Nascar e altre attività. Quindi la MotoGP è già sostenibile, ma stiamo lavorando perché diventi economicamente indipendente”.

Quanto questo team è vicino alla tua filosofia?
Questo non è il team di Davide Brivio, ma di Trackhouse. Io sono qui per lavorare e seguire loro filosofia. Ho trovato molte persone capaci e ora cerchiamo la stabilità, di migliorare la nostra efficienza. Io cerco mettere mie idee, ma mi confronto spesso con Justin (Marks, il proprietario della squadra ndr)”.

I team MotoGP e Nascar possono lavorare insieme?
In questo momento c’è sinergia per la comunicazione, il commerciale, il marketing, non ancora dal punto vista ingegneristico, anche se ci stiamo pensando. Non è facile perché non siamo completamente liberi tecnicamente lavorando con Aprilia. Con l’arrivo Fabiano abbiamo iniziato a parlare per capire come migliorare, ma non ancora una sinergia”. 

Una domanda più generale: cosa pensi delle Sprint?
Quando le hanno introdotte non ero in MotoGP, ma ho pensato che avrebbero cambiato il gioco. Dodici punti per la vittoria di una Sprint sono tanti, possono fare la differenza ed è quello che è successo lo scorso anno. È strano che abbia vinto Bagnaia 11 GP e Martin è diventato campione con 3 vittorie. Non dico che sia sbagliato, ma chi pensa al campionato deve considerare entrambe gare perché la Sprint diventa importante quando lotti per il podio. Onestamente mi sono divertito con le Sprint, è eccitante, ma hanno cambiato le regole del gioco”. 

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