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MotoGP, Acosta: "Sognavo la vittoria a Jerez. Come Pedrosa non sorrido se non sono primo"

"Il primo gradino del podio tarda ad arrivare, ma sto progredendo. Dalle categorie minori si arriva con un livello basico. Nel 2025 Vinales e Bastianini ci aiuteranno. Le cadute? Normali se si spinge"

MotoGP: Acosta:

Pedro Acosta è stato la sorpresa del 2024. Pur avendo zero esperienza alle spalle in MotoGP lo spagnolo si è saputo mettere in mostra risultando di frequente il pilota più competitivo della KTM, a dispetto di ciò le cadute non sono mancate, ben venti sono quelle di cui è stato protagonista finora e manca ancora un weekend al termine del campionato.

Alcune sono state per colpa mia – ha ammesso nel corso di un’intervista al sito Motosan – Ad esempio in Giappone alla domenica mi è successo perché volevo sopravanzare Bagnaia. Forse avrebbero potuto essere di meno, ma se si vuole continuare a imparare dalle altre Case e stare davanti bisogna spingere”.

Facendo un bilancio del suo primo anno nella top class il talento di Mazarron ha confidato: “Ho dovuto affrontare molte novità che non mi aspettavo, ma che si sono rivelate determinanti. Quando si arriva nella massima categoria si ha un livello basico e non si hanno competenze di elettronica. Anche il lavoro al box è molto diverso e si parla di dettagli. Anche le cose minime fanno la differenza. All’inizio i tecnici mi mostravano i dati al computer e io non mi preoccupavo molto, adesso è diverso e chiedo molto di più di quello che facevo sette gare fa”.

Il momento decisivo per il suo processo di crescita è stato il cambio di addetto alla telemetria. “Con lui abbiamo fatto un passo avanti importante perché sono riuscito a far capire meglio quello di cui ho bisogno. In MotoGP non c’è molto tempo a disposizione per essere veloci, in quanto già venerdì pomeriggio bisogna essere competitivi”.

Quinto della generale ha ammesso di avere un dispiacere, quello di non essere ancora salito sul gradino più alto del podio. “L’appuntamento con la vittoria sta richiedendo più tempo del previsto. Onestamente avevo riposto molte speranze su Jerez, perché vedendo quello che avevano fatto in passato Binder e Miller credevo ci fossero maggiori chance. Noto comunque che il mio passo sta migliorando, per cui progressivamente sto arrivando dove voglio”.

Il suo 2025 sarà nel team ufficiale al fianco di Brad, ma potrà contare sulla vicinanza di Vinales e Bastianini, nuovi portacolori del tea m Tech3. “Maverick ha vinto in Suzuki, in Yamaha e in Aprilia e può fornire molti punti di vista, mentre Bastianini è quarto nel Mondiale e penso che ci possa fornire molte informazioni relative a Ducati”, la sua lettura prima di svelare la propria filosofia di vita in pista, quella di non farsi amici.

Sin dall’inizio della carriera ho notato che gli europei non pensavano a farsi amici, ma solo a vincere, questo forse perché si è a casa ed è più facile. Prendiamo ad esempio Pedrosa. Personalmente non l’ho mai visto sorridere quando perdeva, o era sul podio ma non sul gradino più alto. A mio avviso è l’essenza dello sport e del motociclismo”, ha infine ricordato

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