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SBK, Bradley Ray: “Vincendo il titolo nel BSB sono tornato a credere in me stesso”

INTERVISTA - “Ho vissuto dei momenti difficili, ma sapevo che diventare campione nel 2022 mi avrebbe portato in SBK. Ho fatto progressi con Motoxracing e ho grandi aspettative per il 2024: voglio imparare da Rea ed essere il primo dei piloti britannici”

SBK: Bradley Ray: “Vincendo il titolo nel BSB sono tornato a credere in me stesso”

Prese le misure al Mondiale Superbike in un’annata di apprendistato con la Yamaha R1 del team Motoxracing, Bradley Ray è pronto per mostrare tutto il suo talento in questo 2024, in cui continuerà a difendere i colori della compagine diretta da Sandro Carusi. Una stagione all’insegna della continuità per il 26enne britannico che, a margine della presentazione della squadra, ci ha parlato del suo 2023 e di come intende approcciarsi al prossimo campionato, in cui disputerà tutti i Round in calendario.

Bradley, com’è il bilancio del tuo primo anno nel Mondiale SBK?
“È stata una buona stagione, complicata a volte, ma penso ci siano sempre dei momenti difficili in Superbike, specialmente con il livello che ha raggiunto adesso il campionato. C’è una grande differenza tra il BSB e la SBK, soprattutto in termini di elettronica, quindi ho dovuto imparare a guidare in maniera diversa e adattare il mio stile di guida a quello della SBK. Oltre a imparare tante altre cose, come alcuni tracciati, la moto - che pur essendo una Yamaha era diversa da quella che guidavo nel BSB - e anche come lavorare con la mia nuova squadra italiana. Ci sono stati dei momenti difficili, ma complessivamente abbiamo fatto progressi e abbiamo ottenuto dei buoni risultati”. 

Quanto ha influito l’intervento alla spalla sull’ultima parte della tua stagione?
“A Imola abbiamo centrato il miglior risultato dell’anno e credo che a quel punto stessimo facendo un bel passo avanti, ma poi mi sono sottoposto all’operazione ed è stato un po’ complicato ritrovare il ritmo e lottare per le posizioni in cui saremmo dovuti essere. I risultati di fine stagione sono stati un po’ deludenti, ma so che io e la squadra possiamo stare davanti. Ho stabilito un piano con Yamaha per essere al 100% per questa stagione e mi sento molto bene adesso. Il team è stato molto comprensivo e non vedo l’ora di affrontare i test e le prossime gare”.

Che aspettative hai per il 2024? Pensi di poter ambire al podio? 
“Dobbiamo ripartire dai risultati che abbiamo raggiunto lo scorso anno e ho delle aspettative piuttosto elevate su di me per questa stagione, perché penso che potremo fare davvero un ottimo lavoro. Disputeremo una gara in più, che è la trasferta in Australia, ma ci sono anche due piste nuove per tutti, che saranno molto interessanti da imparare. Ovviamente il livello del campionato è più alto che mai, quindi sarà difficile e dovremo lavorare sodo, ma penso che sia possibile salire sul podio. Se tutto va per il verso giusto, con questa squadra e il mio talento, non ci sono ragioni per cui non possiamo lottare per salirci”.

Come vedi l’ingresso di Jonathan Rea in Yamaha? Pensi che ti sarà d’aiuto?
“Sarà un’ottima cosa perché Jonathan ha molta esperienza con Honda e con Kawasaki, dove è stato per molti anni, quindi penso porterà nuova luce alla Yamaha e dai tempi dei test sembra che abbiano già iniziato a lavorare bene insieme. Sarà bello avere Jonathan con noi ed essendo amici potrò imparare molto da lui. Abbiamo già parlato un pochino dopo il test a Jerez. Non ha detto molto perché essendo il suo primo test penso che per lui si sia trattato soprattutto di capire la moto, ma parlerò parecchio con lui per capire cosa vede di buono nella moto e farmi indirizzare”.

Come mai tu hai preso parte al test con GMT94? 
“Non sono sicuro di quale fosse il piano. Ovviamente sono sotto contratto con Yamaha, quindi vado dove mi dicono di andare. È stato un test interessante, in cui ho imparato molto per conto mio e sono impaziente di andare avanti con Motoxracing, con cui credo di poter fare un lavoro ancora migliore”.

Avevi qualche dubbio sul fatto che avresti continuato con loro?
“La fine della stagione è stata difficile sia per me che per la squadra e non ero sicuro al 100% di dove sarei stato nel 2024. Ho soltanto cercato di fare del mio meglio, sperando di avere un’altra opportunità qui. Sandro e Motoxracing hanno creduto in me e credo che potremo lavorare molto bene. Questa è un ottima squadra. Mi sono sentito subito a casa, perché è come una grande famiglia e penso che abbiamo imparato tanto gli uni dagli altri. All’inizio è stato un po’ difficile per via dalla lingua, ma abbiamo fatto un bel passo avanti nel corso della stagione”. 

Con Sam Lowes e Tarran Mackenzie ci saranno sei piloti britannici in SBK nel 2024. Sarà una motivazione in più per te?
“Sicuramente. Conosco molto bene i piloti inglesi, soprattutto Tarran contro cui ho corso tante volte. Voglio essere il primo dei piloti britannici, ma cercherò di concentrarmi su me stesso quest’anno e di provare a ottenere i migliori risultati che io e la squadra possiamo raggiungere.

A differenza di quello che avviene in SBK, nel paddock del Motomondiale ci sono sempre meno piloti provenienti dal Regno Unito. Il tuo Paese sta perdendo interesse per la MotoGP o ci sono altre ragioni?
“Penso sia difficile per i piloti arrivare in MotoGP perché non c’è un percorso diretto dal campionato britannico e sembra che per i piloti inglesi sia ancora più difficile farsi largo nelle classi cadette come la Moto3 e la Moto2, perché ci sono dei buoni campionati nel Regno Unito ma nessuno che sia pensato per questo. Il passo successivo al BSB è il Mondiale Superbike ed è questo il motivo per cui ci sono più piloti britannici qui. Io ho sempre sognato di correre in MotoGP e ho provato ad arrivarci passando dal campionato spagnolo, ma non era fattibile perché ci sono sempre i soldi di mezzo, quindi a quel punto il mio obiettivo è diventato quello di vincere il BSB e arrivare in Superbike”. 

Ti ci sono volute sei stagioni lì per avere l'occasione giusta per entrare in questo paddock. Hai mai perso la speranza in quel periodo, o hai sempre creduto di poter raggiungere questo traguardo?
“Ho affrontato alcune stagioni difficili nel BSB dovute agli infortuni e al fatto che non avevo la squadra giusta. Ci sono stati dei momenti complessi, ma quando sono diventato campione nel 2022 sapevo che il passo successivo sarebbe stato il Mondiale SBK e questo mi ha acceso un fuoco dentro e sono ritornato a credere in me stesso. Adesso sono nella squadra giusta per continuare a fare progressi e ho abbastanza esperienza e talento come pilota per fare un buon lavoro in SBK e arrivare prima o poi a ottenere dei podi e vincere delle gare”.

Quanto è stato importante il sostegno della tua famiglia per farti arrivare fin qui?
“La famiglia è stata tutto per me. Sin da quando ero piccolo, mi hanno permesso di cogliere qualunque opportunità potessimo avere. È stato difficile a volte e ci sono state un paio di occasioni in cui ho pensato che forse non avrebbe funzionato, perché non potevamo continuare a buttare soldi in questo sport, ma abbiamo continuato a lavorarci come una famiglia e adesso spero di poterli ripagare con qualche buon risultato quest’anno”.

Hai raccontato di essere cresciuto con Valentino Rossi come riferimento, ma ci sono altre persone da cui hai tratto ispirazione, anche in tempi più recenti?
Marquez è un talento speciale e quello che riesce a fare in moto è incredibile. L’ho sempre seguito anche se Rossi era il mio idolo da bambino. Ho sempre voluto essere la miglior versione di me stesso e seguire la mia strada e in questo ho tratto molta motivazione dai miei genitori. Volevo fare un buon lavoro per loro e per tutto ciò che hanno fatto per me, quindi adesso che sono un pilota di SBK e ho l’opportunità di farlo non posso far altro che dare il 110% ogni volta che salgo in moto, sperando di ottenere dei buoni risultati”. 

Photo credit: Pier Luca Brunetti e Motoxracing

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