Lo sappiamo che è un tormentone e che negli ultimi tempi non si parla d’altro ma, purtroppo, è così che vanno le cose.
Del resto gli altri due argomenti, la crisi Honda e quella Yamaha, sono fritti e rifritti e non offrono molti spunti di interpretazione. Da un lato Honda sembra crogiolarsi nei suoi mali, con i piloti che all’unisono ripetono che bisogna cambiare il DNA della RC213-V, dall’altro Yamaha sembra non fare passi avanti, né tecnici né politici con la sua affannosa ricerca di un secondo team. Al momento lungi dal venire.
E questo ci porta a parlare di Pramac, con Paolino Campinoti che, apparentemente, pare crogiolarsi nella corte della casa di Iwata, facendo finta che la cosa gli interessi. Un po’ come se, insomma, fidanzato con Scarlet Johansson, si facesse irretire dalla amica, ricca sì, ma bruttina.
Il rischio, in casi come questi, è che la Scarlet di turno, ad un certo punto, ti si rivolti e dica: “Paolino, ma sai che quel tuo amico, Valentino, mi piace più di te?”.
Scherziamo, ma insomma mica tanto. Tirare la corda, con apparentemente un contratto in mano, si può. Ma fino ad un certo punto. Fino ad oggi, infatti, Pramac ha ottimamente svolto il suo ruolo di team satellite, facendo crescere i piloti che Ducati ha ritenuto meritevoli di attenzione (e pagato per questo). Un lavoro, però, che ha fatto anche il team Gresini, con Bastianini per esempio. Insomma: tutti sono utili e nessuno è indispensabile.
Campinoti però è uno bravo, e se le sta giocando bene le sue carte. Uomo di mondo ha fatto della sua Hospitality, di volta in volta, privé di lusso, piano bar, discoteca. E’ affabile il giusto e sfoggia quel tanto di glamour a cui la MotoGP si ispira. Nella foto è raffigurato assieme a 'Mr Le Mans' Jacky Ickx, mica Gasperino il carbonaro. Insomma al team Prima Pramac - incappato anche lui nel passato in qualche scivolone con gli sponsor - non manca nulla. A tal punto che, ormai sono due anni, insidia addirittura il suo, chiamiamolo così, ‘datore di lavoro’.
L’anno scorso infatti con Jorge Martin è arrivato sino all’ultima gara di Valencia a far tremare Ducati ed il suo sponsor cinese Lenovo. Cosa sarebbe accaduto nel caso avesse vinto la Pramac il mondiale?
Difficile dirlo, ma è facile immaginare che, al di là delle congratulazioni di circostanza, a Borgo Panigale non sarebbero stati contentissimi. C’è da credere, infatti, che l’obolo da versare per essere main sponsor in rosso Ducati sia più oneroso di quello per vestire il viola Pramac.
Ora che Pramac possa passare in Yamaha non ci crede nessuno, ma è invece è più credibile che Paolino, dopo aver già provato lo scorso anno, voglia tentare ad attirare nella sua Hospitality, privé, piano bar, discoteca, nientemeno che Sua Velocità Magic Marc.
E Marquez potrebbe essere interessato. Non ha del resto detto domenica scorsa che ciò a cui mira è vincere il mondiale e che per ottenerlo ha bisogno di una moto ufficiale aggiornata, di qualsiasi colore sia?
Ciò può voler dire, una KTM od una Aprilia, ma anche una Ducati non necessariamente rossa, non trovate?
Questa idea ai ragazzi della Pramac piace da pazzi.
Il nipote di Angel Nieto, Fonsi, uno degli uomini-ombra di Campinoti, domenica a Le Mans si è spinto più in là: “Ovviamente il posto di Jorge Martin è nella squadra ufficiale, credo - ha affermato - È una decisione difficile per la Ducati, ma se fosse mia non avrei dubbi. Ogni fine settimana migliora sempre di più. Vogliamo che ci portino via Jorge, è quello che abbiamo dimostrato a Prima Pramac con il nostro lavoro, che tutti i buoni piloti che abbiamo avuto sono andati al team ufficiale. Questa è la nostra parte di lavoro”.
Poi ha aggiunto: "Non sarebbe affatto male. Immaginate, per noi, come squadra, se Marc Marquez potesse venire, ci si rizzano i capelli in testa a pensarci. Siamo in una situazione molto bella”.
Vero. E’ una situazione molto bella, ma cosa potrebbe accadere se, quest’anno, invece di Pecco Bagnaia il mondiale lo vincesse proprio Jorge Martin? Certo, la Ducati cadrebbe comunque in piedi portando nel team ufficiale il N°1 del campione del mondo. Ma non può saperlo al momento in cui svelerà i suoi progetti.
D’altro canto nel team di Paolino Campinoti Marc Marquez punterebbe decisamente al titolo mondiale con la Ducati viola. Si può permettere la Rossa di far vincere il suo team satellite per due stagioni consecutive?
Frenate! Certo, non è detto che Marc Marquez sia poi nelle condizioni di vincere il titolo, ma ci proverebbe sicuramente. E questo significherebbe per la Ducati decisamente un bel rischio. Marquez, da solo, contro Bagnaia e Martin. La guerra dei mondi.
Come si suol dire: cercarsi dei problemi. E trovarli anche. Ma ovviamente queste sono solo chiacchiere. Nel frattempo, però, il team Gresini si è attrezzato ed ha cambiato un po’ l’organizzazione della sua Hospitality: al secondo piano è natò un privé per i fratelli Marquez dove abbiamo organizzato anche il nostro 'Master of Hospitality', sotto la gestione di Gianluca Pastorelli, in arte 'Pasto'. Come diceva l'ispettore Poirot, due coincidenze, fanno un indizio.