“Incredibile” è una parola ricorrente per Bagnaia dopo la gara di Misano: lo è stato il pubblico, il suo risultato, l’affetto che ha sentito. Un altro 3° posto, come nella sprint di ieri, che lo ha ripagato degli sforzi e della sofferenza. Si è goduto tutte le emozioni dal podio, con il pubblico di casa che urlava il suo nome. “A me fa piacere sentire tutto questo affetto, è magico - sorride Pecco - Vedere tutto rosso è una grande emozione e anche una responsabilità, vuole dire che stiamo lavorando nel modo giusto”.
Quanto vale un risultato come quello di oggi?
“Non vorrei essere ripetitivo, ma la forza che ci abbiamo messo per essere qua è stata tanta. L’ho fatto soprattutto per me, perché era importante essere competitivo dopo quello successo a Barcellona e non era scontato. Essere quasi pronto per lottare in gara non è stato facile, sono orgoglioso”.
Quanto ti ha aiutato il fatto di giocare in casa?
“Correre in Austria sarebbe stato meglio fisicamente, questa pista è tosta (ride) Essere a casa dà sicuramente una grande motivazione e una grande spinta è arrivata da chi è venuto per vedermi, per aiutarmi. Sia il supporto tecnico sia quello emotivo sono stati fantastici”.
A inizio gara hai pensato di puntare più in altro di un 3° posto?
“Ci ho provato, sarebbe stato importante superare Martin, ma era chiaramente superiore. Poi, dopo 15 giri, è fisicamente distrutto: guidavo usando solamente le braccia e la pressione della gomma anteriore era salita. Mi sono preso 2 o 3 giri per tirare il fiato ed è quello che mi ha permesso di tornare a spingere quando Pedrosa si è nuovamente avvicinato”.
Pedrosa ti ha dato filo da torcere, come ieri.
“Era troppo importante per me salire sul podio. Dani spingeva tanto, quando a 6 giri alla fine l’ho visto a 2 decimi, ho pensato che mi avrebbe fregato. Giravo in 1’32”7, faticavo, poi sono riuscito ad abbassare i miei tempi. Di solito guido usando le gambe, ma non potevo farlo nelle mie condizioni. Nei cambi di direzione e in frenata ero veramente distrutto fisicamente. Finito”.
Hai pensato di fermarti?
“Ho avuto gare più dure in Moto3, quando correvo con la Mahindra o il Team Italia, lì si che ho pensato di ritirarmi (ride).
In condizioni fisiche perfette cosa avresti potuto fare?
“Jorge ha tenuto un passo incredibile per tutta la gara. Sicuramente se fossi stato in perfetta forma sarebbe stata un’altra storia, ma sarebbe stato comunque difficile batterlo”.
Martin dice che non sente pressione per il campionato non essendo un pilota ufficiale.
“Non è vero, ne sente tantissima! Comunque non c’è problema, se si avvicinerà troppo gli chiuderemo i rubinetti! (ride). Scherzi a parte, è giusto che Jorge sia rilassato e sarà una bella lotta con lui. Ho perso dei punti questo fine settimana, ma 14 e non 37, questo mi rende orgoglioso. Era facile mollare, pensare di arrivare semplicemente al traguardo”.
Inizia ad avvertire in modo diverso la lotta contro Martin e Bezzecchi?
“Non c’è niente che mi renda tranquillo e niente che mi preoccupi, so quale sia il loro e il mio potenziale”.
Non è stata una gara spettacolare, perché?
“Dall’introduzione della regola sulla pressione minima delle gomme, è diventato più complicato superare. Se stai qualche giro dietro a un altro pilota sale molto e diventa complicato provare a passarlo, rischi di perdere l’anteriore. Per me questa regola è un disastro per certi aspetti. Certo, oggi anche il passo imposto da Jorge non ha aiutato a favorire le lotte. Comunque sia, questa regola è un grande limite, sicuramente noi dobbiamo migliorare per gestire meglio la pressione, ma sicuramente non rende il nostro sport più sicuro”.
Perché?
“Basta stare 2 o 3 giri dietro a un altro piloto e inizi a faticare per fermare la moto, se aggiungi l’effetto della scia, rischi di tamponarlo”.
A Pedrosa è stato dato un avvertimento perché trovato con una pressione troppo bassa?
“Aveva un bonus da usare correndo solo in questa gara, è stata una buona strategia. A parte questo, non c’è bisogno che sia io a dire qualcosa su Dani, la sua storia parla per lui. L’avevo già visto girare nei test qui a Misano e mi aveva impressionato, ha uno stile di guida bellissimo, è perfetto. Peccato non avere avuto l’occasione di seguirlo”.
Michelin dice che siete voi a dovere gestire le pressioni.
“Secondo me dovrebbe aiutarci, non è colpa nostra se c’è questa costruzione delle gomme e bisogna migliorare la sicurezza. Non ho nulla da dire per quanto riguarda le prestazioni, abbiamo fatto dei tempi incredibili, ma ci servirebbe più supporto. Non sono critico nei confronti della Michelin, è semplicemente quello che penso da quando è stata introdotta la regola sulla pressione minima. Hanno detto di averla fatta per aumentare la sicurezza, ma non ci riesce. Non sono d’accordo e non lo sono mai”.
Domani parteciperai ai test?
“Guarderemo il programma, se non dovessero esserci cose troppo importanti da provare rimarrò a riposo”.
Per il GP dell’India i guai fisici saranno solo un ricordo?
“Forse non sarò in perfetta forma, ma penso che non avrò problemi nella guida. Il mio problema più grosso è l’ematoma e sta già iniziando a sgonfiarsi”.