Sul palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber, organizzata da Prometeon, Marco Lucchinelli ha giocato a fare il guastatore. Con la sua battuta sempre pronta, la capacità di sdrammatizzare ogni situazione, il cavallo pazzo del motociclismo sa fare spettacolo anche con un microfono in mano. Non che sia una novità, nel 1982 aveva calcato il palco dell’Ariston per il Festival di San Remo e sotto ai riflettori si trova a suo agio.
Ti trovi meglio sul un palcoscenico o in pista?
“Ci sono abituato anche per via della musica. Quando sali sul palco per suonare, hai l’emozione di metterci la faccia, ma non ti fai male, puoi solo stonare. In moto, ricordo l’emozione dei primi giri, della prima staccata perché era anche pericoloso”.
Dei piloti attuali, chi vedresti su un palco, il personaggio che riempirebbe un teatro?
“Non ne vedo, a parte Zarco che suona il piano (ride). Valentino è stato un personaggio e a batterlo di farà fatica, anche fuori dalla pista”.
Lo zampino di Rossi c’è anche col suo allievo Bagnaia, ti è piaciuto come ha vinto il titolo?
“Non mi sono piaciute le scenette ai box, se volevano mettersi d’accordo dovevano farlo prima, quelle cose sono state un po’ una buffonata. Non è stata colpa di Pecco, ma di come è stata gestita la cosa. Quest’anno dovrebbero essere chiari fin dall’inizio”.
Con Bagnaia e Bastianini nei box ci sarà da divertirsi?
“Sì, perché le gare sono belle quando non si è troppo amici, quando c’è pepe. Come faceva Valentino, che stuzzicava gli altri piloti”.
Si aspetta il ritorno di Marquez ora che sta finalmente bene fisicamente.
“Non potrà più fare quello a cui ci aveva abituato, come vincere 10 gare di fila o partire ultimo arrivare davanti. Non lo potrà più fare non perché ora ha paura, ma è una questione anche di età e in più la Honda non è una freccia. Dovrà iniziare a ragionare diversamente, a non volere vincere tutte le gare perché si vince il titolo anche così”.
Con la sprint race ci saranno 42 gare, ti piace questa novità?
“A questo punto diventa meglio andare a lavorare (ride). Così è un po’ troppo. Con una gara in più si ha più spettacolo? Forse sarebbe un’idea che avrebbe potuto avere mio figlio con 13 anni, mi sarei aspettato qualcosa di diverso, non una gara in più”.
Su chi punti quest’anno?
“Su Marc Marquez, perché voglio un po’ di polemica”