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È un venerdì nero quello di Mandalika per Iker Lecuona e da parte sua c’è tanta frustrazione. D’altronde c’è da capirlo. Dopo l’highside in FP1, lo spagnolo ha rischiato di fare la stessa fine in FP2, tornando al box furibondo.
A tal proposito l’ex pilota MotoGP vuole essere chiaro e trasparente nel definire la situazione Honda in questa prima giornata di prove libere in terra asiatica.
“Mentalmente è dura, - ha detto – oggi ho dovuto fare i conti con due cadute. Fortunatamente sto bene, anche se ho del dolore in alcune parti del corpo come le natiche e il piede. La prima caduta è stata come quella dello scorso anno quando ho fatto quel violento highside, finendo poi in ospedale. Il problema è che sono caduto al primo giro, dove ero addirittura quattro secondi più lento. Questo ha messo a repentaglio la mia fiducia, visto che eravamo partiti con calma e non mi aspettavo una caduta alla prima uscita, e quindi ho usato le FP2 per cercare di tornare nel giusto spazio mentale per poter guidare. Un grande ringraziamento va alla squadra per il duro lavoro svolto per riparare la moto in tempo per la seconda sessione, e a Leon Camier e Kuwata san e a tutti i membri del team che mi hanno sostenuto e non mi hanno messo pressione, cercando di darmi una buona energia. Nelle FP2 abbiamo fatto del nostro meglio per lavorare con metodo e fare le cose passo dopo passo, concentrandoci sul miglioramento del nostro feeling e ci siamo riusciti un po', ma la mancanza di aderenza al posteriore mi ha fatto finire di nuovo a terra alla curva 10. Quindi non è stato un inizio di weekend facile e un momento difficile per me dal punto di vista mentale, soprattutto se si considera quello che è successo qui l'anno scorso. Sono anche un po' esaurito fisicamente dopo aver sofferto di alcuni problemi gastrointestinali negli ultimi due giorni. Comunque, ora dobbiamo controllare i dati e capire cosa è successo e cosa possiamo fare per andare avanti domani".
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