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MotoGP, Boscoscuro, l'ultimo dei garagisti: "amo fare le moto ma a vincere è il pilota"

"Se ci sono tante Kalex in Moto2 è colpa dei team, pensano che faccia tutto la moto. Quando scelgo un pilota rischio, Aldeguer e Lopez hanno fame. Con me hanno corso Quartararo, Iannone, Di Giannantonio, Pol Espargarò. Mi spiace per quello che è successo con Fenati"

MotoGP: Boscoscuro, l'ultimo dei garagisti:

Enzo Ferrari mi avrebbe chiamato un garagista” sorride Luca Boscoscuro pensando al suo lavoro. Non un semplice proprietario di un team, ma un costruttore che ha iniziato la sua nuova vita (dopo quella di pilota) nel 2010, quando è nata la Moto2. Come tante storie di successo, anche questa è nata quasi per caso, ma Luca ha presto scoperto che era la sua strada.

Dovevamo correre con Aprilia, che poi si era tirata indietro a fine del 2009 e in quel momento non c’erano moto che mi piacevano e avevo fatto un accordo con FTR che ha fatto la SpeedUp su nostre specifiche - racconta Boscoscuro - Poi ho scoperto che la cosa che mi piace di più è fare una moto”.

Sei rimasto praticamente da solo, insieme al progetto MV Agusta di Cuzari, contro il monopolio Kalex. Come hai fatto a tenere botta per tanto tempo?
I risultati li facciamo e, se andiamo ad analizzare carte alle mano, non c’è un nostro pilota che dopo avere cambiato moto sia andato più forte. Senza i risultati non puoi andare avanti, ma da questo punto di vista non posso lamentarmi”.

La Moto2 era nata come una classe per telaisti, non dovrebbero esserci più Boscoscuro?
Il problema è che i team e i piloti quando vedono una moto vincere, pensano che sia tutto merito del mezzo, mentre è il pilota che lo fa. Tutte le domeniche una Kalex è ultima, allora qual è il problema per chi finisce fuori dai punti? Il team o il pilota? Da questo punto di vista, uno dei due dovrebbe andare a casa. Quando un pilota pensa che sia la moto a vincere è la sua fine, il pilota vero va forte con qualsiasi mezzo. Quando abbiamo dato le nostre moto a team clienti sono andati beni: la squadra del Qatar aveva vinto anche una gara, Canet con Aspar era andato più forte con noi. Sono semplici constatazioni”.

Sogni tante Boscoscuro sullo schieramento?
Mi interessa avere piloti e squadre forti, non mi interessa fare ultimo. Sarebbe come dare a me una Ducati per correre in MotoGP, dove arriverei? Ultimo. Non mi servirebbe nulla dare le mie moto a team o piloti non competitivi, alla fine non è un business vendere le moto. Lo è per Kalex, che avendone 26 può decidere i prezzi”.

Ha un monopolio.
Lo hanno creato i team, perché Kalex inizialmente non voleva fare più di 12 moto. Sarebbe stato bello avere 3 o 4 costruttori diversi. Mi spiace che KTM si sia ritirata, lottare contro di loro era molto bello”.

Le ultime voci dicono che KTM potrebbe usare i tuoi telai in futuro…
C’è stato solamente un contatto con loro, nulla di più. Per come è strutturata la Boscoscuro non sarebbe un problema costruire moto per altri, è dal 2012 che la facciamo al 100% internamente”.

C’è un modo per aprire la Moto2 ad altri costruttori? Ormai la moda, penso a KTM, GasGas, Yamaha e altri, è quella di mettere un adesivo su una Kalex.
Non sono iscritti al campionato come costruttori, sono un semplice sponsor. Ha iniziato KTM dopo le difficoltà, relative, con il loro telaio. Loro fanno crescere piloti fortissimi, perché per me in Moto2 il pilota fa la differenza all’80%, infatti tanti piloti che poi sono saliti in MotoGP si sono difesi bene”.

Infatti non fai solo le moto bene, hai anche fiuto per i piloti. Con te hanno corso, fra i tanti, Quartararo, Iannone, Di Giannantonio, Pol Espargarò, tutta gente che è in MotoGP. 
Sono fortunato (ride). Mi dispiace quello che è successo lo scorso anno con Fenati, ma non vedevo la luce e bisognava cambiare. Che sia stata colpa mia o del pilota non importa, il mix non ha funzionato, perdevamo tempo e non ci divertivamo entrambi. Così ho preso Alonso Lopez, che conoscevo dal CEV. In quel campionato abbiamo vinto negli ultimi due anni tutte le gare a parte tre, lì posso trovare piloti giovani. Io non ho i soldi di KTM o di altri team per ingaggiare i piloti, devo fare degli investimenti e rischiare con i giovani o quelli sconosciuti. Sia ben chiaro, tutti i miei piloti vengono pagati, ma se hai un budget alto puoi permetterti Acosta, per fare un nome, io non posso combattere contro KTM in quel campo”.

Ora hai Aldeguer e Lopez che sono giovanissimi e hanno già fatto vedere il loro talento, che 2023 ti aspetti?
Fermin ha fatto 2 pole position ed è un ragazzo del 2005, Alonso ha saltato test e prime 6 gare, non aveva mai usato la Moto2 Triumph ed è andato fortissimo: è anche questione di fame. Se hai il talento, lo devi tirare fuori”.

Sogni il titolo con la Boscoscuro?
Tutti gli anni parto per cercare di vincere, ma è difficile farlo. Ci sono 30 piloti iscritti e hanno tutti la stessa idea”.

Come vedi il futuro della Moto2?
Per me è la categoria più azzeccata, anche se qualcuno storce il naso. I piloti in MotoGP sono tutti passati dalla Moto2, non è arrivato nessuno da un’altra categoria. I piloti riescono ad andare forte dall’inizio quando arrivano nella classe regina, come Quartararo nell’anno del debutto, Bezzecchi in questa stagione, Brad Binder che è un pilota sottovalutato, o ancora Zarco e Martin, che sono spesso davanti”.

Ti sei arreso al monopolio Kalex?
Se i miei piloti andranno forte, poi tutti gli altri vorranno la mia moto. Succede lo stesso in MotoGP, oggi vogliono tutti la Ducati. I team però devono capire come gestire la situazione, non si può pensare che sia sempre la moto a vincere”.

   

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