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MotoGP, Mamola: "Ritiro Suzuki? Fui lasciato a piedi dopo un 3° posto nel mondiale"

Randy ricorda il periodo in cui correva per la Casa giapponese: "Il 4 cilindri in quadrato aveva dominato, ma poi arrirarono i V4 di Yamaha ed il 3 cilindri Honda. Strano che Suzuki abbia firmato nel 2021 un contratto di 5 anni"

MotoGP: Mamola: "Ritiro Suzuki? Fui lasciato a piedi dopo un 3° posto nel mondiale"

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Randy Mamola non è forse stato uno dei piloti più vincenti della storia del motomondiale, madi certo ha lasciato un segno nel cuore di tutti gli appassionati. Il mitico pilota americano ha corso in quella che all'epoca era la 500 GP in sella a tante moto diverse, ma tutto ha avuto inizio con una Suzuki, la stessa moto che aveva dominato con Barry Sheene nel 1976 e 1977. L'americano arrivò in top class nel 1979, in pieno dominio del marziano Kenny Roberts con la Yamaha e già nella seconda stagione completa chiuse al secondo posto in classifica. 

Con una carriera decisamente movimentata, Mamola corse poi con Honda, Cagiva e Yamaha, l'ultima moto utilizzata in gara nel 1992, stagione chiusa al 10° posto. Tanti podi e vittorie, la possibilità di diventare campione tante volte e soprattutto una serie di manovre al limite della fisica che l'hanno in ogni caso consegnato alla storia del motomondiale. Randy ha parlato con i colleghi di Speedweek ricordando proprio quella parentesi felice in Suzuki e come lo stop improvviso dell'impegno della Casa di Hamamatsu alla fine del 1983 abbia influenzato la sua carriera. 

"La Suzuki si ritirò alla fine del 1983, probabilmente perché non aveva un nuovo motore pronto per il 1984 - ha raccontato Mamola -  All'epoca avevamo il 4 cilindri in quadrato che era fantastico, Sheene aveva dominato nel 1976 e nel 1977. Poi venne il periodo del dominio di Kenny Roberts con Yamaha tra il 78' e l'80'. Però nel 1980 Kenny mi ha battuto per soli 15 punti. L'anno dopo arrivò il primo V4 Yamaha per Kenny, ma in ogni caso Suzuki riuscì a vincere due titoli nel 1981 e 1982 con Lucchinelli e Uncini. Il maledetto Lucchinelli!".

Dopo la novità Yamaha, anche Honda portò qualcosa di grosso. 
"Poi arrivò la Honda con il 3 cilindri, Freddie Spencer vinse nel 1983 e il nostro motore Suzuki ormai non era abbastanza competitivo per lottare. Non sono riuscito a vincere gare, ma ho in ogni caso chiuso 3° nel mondiale dietro Spencer e Roberts. Lawson fece 4°, quindi i primi quattro del mondiale erano tutti americani. Suzuki a fine anno annunciò il ritiro a sorpresa". 

Un qualcosa che si è poi ripetuto nel 2022.
"La cosa strana è che Suzuki abbia firmato a novembre 2021 un contratto di cinque anni con Dorna per essere in MotoGP". 

Dopo l'addio di Suzuki, per Mamola iniziò una vera girandola tra moto e squadre. 
"Il manager di Honda HRC nel 1984 si chiamava Oguma e gli chiesi una moto per correre almeno a Laguna Seca e nella match race (Una competitizione organizzata nella pausa estiva del motomondiale, NDR). Il mondiale iniziò senza di me in pista a Kylami, io sostituii Spencer dopo il suo incidente nel 1984 e con la Honda tre cilindri salii sul podio dieci volte vincendo anche tre gare. Come outsider direi di aver combattuto con grandi campioni, ricordo che presi Mike Sinclair, il mio capomeccanico alla Suzuki, e di averlo pagato di tasca mia. Non voglio vantarmi...ma fidatevi, ero abbastanza veloce!". 

photocredit @Monster Energy

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