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MotoGP, Gianni Rolando, dal podio (mancato) di Silverstone al Principato

Milena Gabanelli si è interessata alla storia di Rolly nel suo Data Room sul Corriere della Sera, noi modestamente siamo stati i suoi testimoni (ma abbiamo fallito) per l'attestazione di un ulteriore quarto di nobiltà: il podio di Silverstone 1978 corso sotto il diluvio con gomme slick

MotoGP: Gianni Rolando, dal podio (mancato) di Silverstone al Principato

Ora che si è mossa addirittura Milena Gabanelli per Gianni Rolando, anzi per il Principe di San Bernardino, dobbiamo dire che, al di là della magnifica ricostruzione - lei è bravissima - arriva tardi.

Per tutti noi del Continental Circus il Principe è da molti anni tale, e solo i più vicini a lui possono avere l’ardire di chiamarlo ‘Rolly’, oppure ‘rotolando’, con una allusione alle cadute. Nel mio caso posso farlo come testimone oculare di un fatto che non è riportato nelle Sacre Scritture del motomondiale (il libro rosso della Marlboro): il podio conquistato nel 1978 al GP d’Inghilterra, a Silverstone.

Pioveva, quel giorno, anzi diluviava e poiché l’organizzazione era quella che era e la gara flag-to-flag era ancora di là da venire ci fu chi decise di entrare per cambiare pneumatici e chi, invece, optò per rimanere in pista con le slick. Gianni Rolando era fra questi.

Così fra un traverso ed uno spruzzo d’acqua e l’altro, sul contagiri, che stilavamo con una matita protetti alla bell’è meglio sul muretto dei box, tenemmo conto delle soste e dei passaggi e quando calò finalmente la bandiera a scacchi c’era una sola certezza: Rolly era sul podio!

Ed infatti ci fu fatto salire. In realtà fu tutto molto confuso, ma c’erano anche l’amico, suo e nostro, Barry Sheene, Marco Lucchinelli e Kenny Roberts al suo primo anno di mondiale in 500.

Il podio mobile, in realtà il cassone di un camion aperto, come si usava una volta, stava per muoversi per il giro d’onore sulla vecchia Silverstone, quando Rolando fu fatto scendere e. A nulla valsero le nostre proteste presso i cronometristi, con tanto di contagiri allegato da confrontare con i loro. La vittoria fu assegnata a Roberts, davanti a Manship e Sheene. Quarto Lucchinelli, quinto Lansivuori e sesto Gianni, non ancora Principe di San Bernardino, ma sicuramente Re della pietra d’argento per l’audacia con cui aveva guidato con le slick sotto la pioggia torrenziale.

Alle spalle di Gianni, Rolly, Rotolando, piloti come Johnny cecotto, John Newbold, Takazumi Katayama e Virginio Ferrari. E qui mi fermo perché sono quasi sicuro che Gianni Rolando darebbe indietro il Principato per quel podio.

“Se ne è accorta anche la Gabanelli del Principato, e ciò mi fa piacere - ci ha detto Rolando al telefono - ma ha omesso una cosa, la più importante. E’ tutto vero. Mi può dire: lei è un sognatore e ci sta, ma non 'lei deve stare con i piedi per terra'. C’è un tribunale a ratificarlo. A me interessa che altri Stati mi riconoscano, siamo in ottimi rapporti con il Vaticano e la moneta, il Pax, nasce da questo”.

L’inchiesta della Gabanelli la trovate QUI. Chi desidera incontrare il Principe può, nel fine settimana, recarsi a Valencia. Come storico del suo podio prometto che intercederò per una stretta di mano, ma ciò che più mi interessa è che il Principe Rolando di San Bernardino porterà un regalo sontuoso al nostro comune amico Carlo Pernat. Gli porterà addirittura la Luna! E qui ci chiudiamo in un doveroso riserbo.

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