Tu sei qui

Gardner: “Non pensavo la MotoGP finisse qui, la SBK sarà una sfida”

“È un momento speciale per me, i primi giri a Phillip Island con la MotoGP saranno terrificanti”. Oliveira: "non faccio la danza della pioggia"

MotoGP: Gardner: “Non pensavo la MotoGP finisse qui, la SBK sarà una sfida”

Dopo due anni d’assenza, Il Motomondiale torna a Phillip Island. Una gara attesa da tutti i piloti e in particolare da Remy Gardner, che si appresta a disputare il suo primo, e probabilmente ultimo, GP d’Australia in MotoGP.

Correre il GP di casa in MotoGP era sicuramente un mio sogno da quando ero ragazzino ed è bello tornare da campione della Moto2. È davvero speciale, soprattutto farlo in sella a una MotoGP con i migliori piloti del mondo. Spero di poter vivere un fine settimana migliore di quelli che stiamo vivendo di solito” dice l’iridato 2021 della Moto2, elettrizzato all’idea di scendere in pista con la sua KTM Tech3. I primi giri dovrebbero essere abbastanza terrificanti, ma dovrei farcela. Curva 1 e Curva 3 saranno qualcosa di pazzesco: non vedo l’ora di provarle”.

Prima di infilare la tuta e saltare sulla sua RC16, tuttavia, l’australiano ha già avuto modo di saggiare il tracciato durante la parata di mercoledì, in cui lui e Miller hanno infiammato il pubblico al punto da far scattare l’allarme antincendio con dei burnout.

“Abbiamo fatto un po’ di casino a Melbourne, chiediamo scusa anche ai pompieri - ha scherzato - però è stato bello fare qualche giro qui a Phillip Island, con oltre 200 altri piloti. Speriamo di vedere molti più fan questo weekend” commenta il figlio d'arte, che nel 2023 vivrà la gara di casa in tutt’altro contesto“La SBK sarà una nuova sfida per me. Non pensavo che fosse finita per me qui in MotoGP, ma la vita è andata così. Sono aperto a una nuova sfida e spero di poter avere un pacchetto competitivo l’anno prossimo e poter lottare per dei podi e delle vittorie. Sarebbe bello“.

Oliveira: “Non faccio la danza della pioggia

Meno emozionante ma forse più appagante in termini di risultati, potrebbe essere il weekend di Miguel Oliveira, che arriva in Australia sull’onda della vitoria conquistata due settimane fa in Thailandia.

“Phillip Island è sempre una pista speciale in termini di meteo, fa sempre un po’ freddo. Sarà una sfida per tutti noi capire come andare veloci qui. Io voglio solo trascorrere abbastanza tempo in pista e fare un buon numero di giri. Nel 2019 non ho potuto disputare l’intero weekend, quindi sarà bello tornare a girare qui e vedere il nostro potenziale spiega il portoghese, che nell’ultima edizione del GP rimediò una brutta caduta alla prima curva.

Dopo aver dimostrato le sue doti sul bagnato, Oliveira invocherà la pioggia anche questa volta? Non faccio la danza della pioggia e non prego ogni volta che sia una gara bagnata, perché questo GP al 95% si corre sull’asciutto. Se dovesse piovere, cercherò di sfruttare qualunque vantaggio, ma non penso di essere molto agevolato a essere sincero  - chiosa il pilota KTM -. Credo di essere piuttosto veloce a trovare il feeling sul bagnato e se analizziamo la gara la fase iniziale è il mio unico vantaggio. Con la pioggia, la posizione in pista è piuttosto importante perché non è facile stare dietro agli altri e controllare la pressione della gomma anteriore. Non mi considero uno specialista del bagnato, perché di tutte le gare che ho disputato in quelle condizioni ne ho vinte soltanto due”.

Due successi, oltre che sul bagnato, Oliveira li conta anche sulla pista di Phillip Island, dove è riuscito a trionfare sia in Moto3 che in Moto2. Chiudere il cerchio non sarà semplice, ma Miguel non si aspetta grosse insidie, una volta presa confidenza con il tracciato.“È una pista piuttosto stretta ed è sempre difficile trovare la giusta fluidità nelle curve veloci. La sfida sarà rappresentata dalla temperatura, dall’usura delle gomme e da ciò che normalmente ci troviamo a gestire in un weekend di gara. Non mi aspetto che sia estremamente diverso o più difficile del solito” dice il 27enne.

“È una pista in cui non si frena troppo, quindi ritardare la frenata non dà un particolare vantaggio qui. Devi essere molto scorrevole e avere una certa aggressività, ma anche essere fluido. O almeno questo valeva per le altre categorie. È un tracciato che mi piace parecchio e ho avuto successo nelle altre categorie, ma in MotoGP è totalmente diverso. Spero di potermi adattare presto”.


Articoli che potrebbero interessarti