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MotoGP, GP di Thailandia: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Miller fa da coach a Bagnaia e compagnia sul podio. Vince Oliveira. Quartararo in silenzio dopo una gara su cui avrebbe troppo da dire. Arbolino sorpassa al momento giusto

MotoGP: GP di Thailandia: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Piove, non sulle tamerici salmastre e arse (di cui non abbiamo notizie in Thailandia), ma sui sogni iridati di Bagnaia che così crescono e anche su quelli di Quartararo, che invece preferiscono il sole. Una tempesta tropicale sulla classifica, di cui non si cura Oliveira, a cui basta un po’ d’acqua per essere felice.Anche per Miller è così, prima coach e poi pilota, non delude in entrambi i casi.

Dennis Foggia dimostra che si può vincere anche quando non piove, Tony Arbolino il contrario.

IL BELLO – Fa da motivatore a Bagnaia prima della gara, poi si gioca la vittoria e festeggia rotolandosi nel fango. Se Jack Miller non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Non rimane che fargli gli auguri per le nozze, sperando che non metta la testa a posto. È perfetto così.

IL BRUTTO – La meteoropatia fa brutti scherzi. Il signor Fabio diventa dottor Quartararo, controparte senza la stessa velocità dell’altra e dall’umore nero. Sulla sua gara ci sarebbe tanto da dire, lui ha preferito il silenzio. Lo preferiamo sorridente e veloce, siamo sicuri che sia d’accordo anche lui.

IL CATTIVO – I ragazzi della Moto3 giocano con i trenini in pista, il loro team manager a capostazione nel box. Speriamo che loro si divertano, perché lo spettacolo in tv è deprimente. Gli Steward forse erano impegnati in una degustazione di Pad Thai, o forse hanno bisogno di nuovi occhiali, perché sono gli unici a non avere visto quello che è successo in qualifica.

LA DELUSIONE – Aleix Espargarò è sempre lì, il terzo incomodo nell’appuntamento fra Pecco e Fabio. Non vuole fare la candela, ma la fiamma che aveva spento un errore del team a Motegi non si è riaccesa in Thailandia. Venti punti sono pochi, tanti se continua a finire così lontano dal podio.

LA CONFERMA – Sotto la pioggia sboccia un fiore portoghese che si chiama Miguel Oliveira. L’evento è raro, bisogna sperare nelle giuste condizioni, ma vale la pena aspettare. Per lui e la KTM è la seconda vittoria dell’anno, chissà perché lo hanno messo alla porta.

L’ERRORE – La pole position, l’amata pioggia, il pubblico amico: cosa poteva andare storto nella domenica di Somkiat Chantra? Tutto. La gara di tuffi non dà punti, solo tanta amarezza.

LA SORPRESA – Rivedere il Mondiale riaperto a 3 gare dalla fine. Facile ora dire che fosse prevedibile, ma recuperare 89 punti in 7 gare non è una rimonta, è la demolizione sistematica dell’avversario. Pecco Bagnaia guida un bulldozer rosso e la sua impresa va a gonfie vele. Non si possono avere dubbi sui suoi meriti.

IL SORPASSO – La fortuna aiuta gli audaci, e Tony Arbolino, che per un sorpasso a 100 metri dal traguardo vince a Buriram. Lo chiamano lo squalo, chiaro che si trovi a suo agio fra le onde.

LA CURIOSITA’ – Sette degli 8 piloti che guidano una Ducati sono partiti almeno una volta in pole position quest’anno. La prima fila è stata tutta rossa in 6 occasioni.

IO L’AVEVO DETTO – Devo andare all’attacco” prometteva Aleix Espargarò. Brad Binder si è accorto che lo spagnolo è di parola.


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