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MotoGP, Marquez: "Sarò a Sepang? Prima devo superare un test in pista"

"I dottori vogliono capire come reagirà la vista alla velocità e alla stanchezza. Abbiamo preso una strada conservativa e ha funzionato, ma non auguro a nessuno di passare una cosa del genere! 

MotoGP: Marquez:

Marc Marquez, come promesso, si è presentato questa mattina davanti ai giornalisti, in occasione della presentazione della stagione 2022 di Honda. È stata la prima volta, dall’incidente sulla moto da enduro che gli aveva causato la diplopia, che il pilota spagnolo ha parlato della sua situazione, e le notizia sono state positive.

Naturalmente prima di tutto sono molto felice - le sue prime parole - Dopo 3 mesi abbastanza complicati, non è mai facile quando hai problemi visione, nell’ultimo mese mi sono sentito sempre meglio. Da quando ho avuto quell’incidente con la moto da enduro, è stata difficile, ho semplicemente seguito i consigli dei miei dottori, gli stessi che avevano risolto il problema già 2011. È stato un processo molto lento, ma lo sapevo, il nervo lesionato, lo stesso del 2011, ha interessato anche il muscolo. Da quel momento è stata dura, perché non sai mai cosa potrà succedere, ma la scorsa settimana ho sentito un miglioramento e gli esami medici sono stati positivi. Questo mi permesso di tornare in moto e ho scelto il fuoristrada perché era dove mi ero infortunato. Inoltre il cross è una disciplina molto competitiva, devi essere molto preciso e devi vedere bene. Il risultato è stato molto positivo e ora stiamo pensando al prossimo passo, l'ultimo che manca. Il mio team sta organizzando un test con la Honda RC213V-S o una CBR 1000 RR-R su un un circuito del Mondiale, non so ancora dove, se Portimao, Valencia, o Barcellona”.

Come hai affrontato questo ennesimo infortunio?
Dal punto vista mentale è stato uno dei momenti più difficili mia carriera. È il quarto inverno che mi trovo in queste condizioni, dopo i problemi con le due spalle e il braccio. È arrivato un altro infortunio proprio quando mi sentivo bene, avevo vinto ad Austin e Misano. Nella vita non si può mai sapere, bisogna essere sempre positivi. Non auguro a nessuno di provare certe sensazioni, ma ora sto meglio. Dal primo momento il mio obiettivo è stato essere al primo test o alla prima gara del 2022. Siamo sulla buona strada, ma prima devo fare un test in pista, la visione è molto importante. Seguirò i consigli dei dottori”.

Quali sono stati i tuoi pensieri in questi mesi?
Il recupero di un infortunio come questo non è qualcosa con cui non puoi giocare, o vedi bene o non vedi bene, non puoi provarci. Quando mi faccio male, sono il primo che vuole correre il giorno dopo, ma avevo l’esperienza di 10 anni fa. I dottori non mi avevano dato dei tempi sul recupero, neanche loro li conoscevano. Tutte le possibilità erano sul tavolo, compresa la possibilità di non correre più. È stato difficile perché non conoscevo il mio futuro. Una settimana fa ho iniziato ad allenarmi con la bicicletta in strada, poi in mountain bike. Ora, prima di confermare di essere in Malesia, devo fare altri test, prima voglio essere sicuro di potere fare una stagione normale”.

L'operazione è definitivamente scongiurata?
Se guido una moto è perché non ne ho bisogno. In questo momento seguo i consigli dei dottori e vogliono ancora capire come reagirò in un test ad alta velocità, facendo tanti giri,  se potrebbero sorgere problemi, vogliono valutare tutte queste cose prima di permettermi di essere in Malesia. Ho preso una strada conservativa, sembra che il tempo stia risolvendo tutto. Non ho avuto un inverno perfetto, in questi mesi ho lavorato sulla spalla, ma ci siamo concentrati soprattutto sulla vista. Ora va meglio, ma dobbiamo capire come lavorare per evitare i problemi dello scorso anno, dobbiamo evitare e prevenire le infiammazioni ”.

Allenarsi nel cross o nell’enduro è troppo pericoloso?
Allenarsi in fuoristrada è pericoloso, ma lo è anche farlo con una CBR 1000 su piste dove non ci sono spazi di  fuga sicuri come quelli nel Mondiale. Quando è successo era un giorno normale: mi sono svegliato e sono andato ad allenarmi su piccolo circuito vicino a casa con Joseph Garcia. Dopo una ventina di minuti, ho deciso di fare un altro paio di giri e sono caduto in una curva a destra. Ho fatto un highside, ma mi sono rialzato subito e sono tornato a casa. Dopo 3 ore ho iniziato a sentire qualcosa di strano alla vista e alla testa e ho chiamato il mio dottore. Mi ha detto di non andare nel panico, di aspettare una settimana, che se non fosse risolto tutto allora sarebbe occorso più tempo e una volta passata abbiamo capito che c’era un problema. Per questo non abbiamo subito parlato del mio problema, volevamo aspettare. Il rischio c’è sempre, sei stai sul divano non lo corri, puoi gareggiare ogni domenica ma non puoi essere il migliore del mondo senza prenderli”.

Per qualche mese sei sparito dai social.
Ho cercato di dimenticarmi del mondo, di non pensare a cosa sarebbe successo e di avere una vita normale, con i miei amici, specialmente nelle prime settimane. Però era difficile, perché non potevo avere vita normale con quei problemi alla vista, dovevo stare tutto il giorno sul divano. Quando torni a guidare una moto le sensazioni che provi sono ancora migliori, è più bello,  ma non auguro a nessuno di passare una cosa del genere.

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