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MotoGP, Dovizioso e Battistella: se a poker non riconosci il pollo...sei tu

Andrea è passato dal no a KTM, Aprilia e Yamaha alla voglia di conoscere Honda nei test. Forse la corda è stata tirata troppo, per la certezza (sbagliata) di avere ottime carte in mano

MotoGP: Dovizioso e Battistella: se a poker non riconosci il pollo...sei tu

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Andrea Dovizioso è senza dubbio uno dei grandi assenti in pista in questo 2021. L’ex pilota della Ducati è stato un grande protagonista del mercato piloti per quasi tutto il 2020, ma il finale della storia non è stato esattamente quello desiderato. Prima la trattativa con KTM a cui aveva detto no, poi il mancato rinnovo con Ducati. Da lì altre due trattative, una con Yamaha per il ruolo di test rider, poi agguantato da Cal Crutchlow e infine la possibilità Aprilia, bocciata perché ritenuta poco interessante per una serie di ragioni.

Il tutto con lo sfondo dello scenario rappresentato soprattutto da un Marc Marquez che prima sembrava pronto a ritornare in sella già a fine 2020, per poi in realtà sottoporsi ad un terzo intervento chirurgico che lo terrà lontano dalla pista ancora per parecchio tempo. 

Dovizioso e Battistella: eccesso di sicurezza?

Adesso che sono passati diversi mesi dal momento ‘caldo’ del mercato piloti, sembra che Dovizioso sia rimasto con il classico cerino in mano, perché per quanto il ritorno in sella di Marquez appaia lontano, quella sella sembra destinata a Stefan Bradl per gran parte della stagione. Eppure Dovizioso e il suo manager Simone Battistella hanno sfoderato l’ultima carta, ovvero la disponibilità di Dovizioso a disputare i test in Qatar in sella alla Honda. Una disponibilità molto diversa rispetto a quanto manifestato in precedenza, perché fino a pochi giorni fa Dovizioso aveva sempre rigettato l’ipotesi di correre in sostituzione di Marquez ‘solo’ per qualche Gran Premio, pretendendo piuttosto un impegno per la stagione completa. 

E’ anche comprensibile per un pilota tentare di mantenere elevatissimo il proprio valore non tanto dal punto di vista economico, ma anche da quello del prestigio. Dovizioso ha chiuso tre volte il mondiale alle spalle di Marquez, è stato senza dubbio l’antagonista principale dello spagnolo tra il 2017 ed il 2019 ed è anche stato il pilota in grado di regalare tante vittorie alla Ducati. Però tutto questo pedigree si è sciolto come neve al sole nel 2020 quando il talento di Dovizioso è stato offuscato dall’incapacità di adattarsi alle nuove Michelin. 

Andrea non ha fatto altro che ripetere che il problema fossero le gomme, ma con quelle stesse gomme sono stati spesso più veloci i suoi compagni di colore in Ducati. E’ pur vero che Dovizioso grazie alla sua costanza è riuscito a chiudere in classifica generale al 4° posto e primo pilota Ducati. Eppure durante la stagione appena conclusa solo in una occasione Dovizioso è stato realmente brillante, ovvero in Austria. Tra l’altro solo in uno dei due GP che si sono corsi lì. Miller non ha vinto, ma è stato sfortunato e in almeno tre occasioni si è ritirato non per suoi demeriti, quanto per pura sfiga. Bagnaia era stato velocissimo a Jerez, poi si è infortunato a Brno ed a Misano ha raccolto un secondo posto ed anche una gara in cui avrebbe potuto trionfare dominando. Anche Petrucci ha battuto il suo vecchio amico a Le Mans e lo stesso Zarco è stato una spina del fianco, soprattutto in qualifica, per il tre volte vicecampione del mondo. 

Tutto questo per dire cosa? Dovizioso ha osato assieme a Battistella durante le fasi di trattativa con gli altri Costruttori, ma l’ha fatto al buio, senza cioè essere ancora scesi in pista in gara nel 2020. Ha creduto di essere irrinunciabile per Ducati, ma Dall’Igna la pensava diversamente. Ha snobbato poi le possibilità rappresentate da Aprilia e Yamaha quando era chiaro che non ci fossero più altre chance ed alla fine si è attaccato solo alla speranza, e non temiamo di dire una cattiveria, che Marquez potesse annunciare il proprio forfait per tutto il 2021, cosa che al momento non sembra affatto plausibile. 

Battistella e quell'apertura verso Honda. Un caffè prima dell'invito a cena

In una intervista di qualche giorno fa ai colleghi di Sky Sport MotoGP, Battistella ha affermato che Dovizioso è pronto e che sta lavorando per tornare al 100% nel 2022, ed anche che l’ipotesi di disputare i test in Honda in Qatar possa essere la giusta occasione per conoscersi. Come si fa con una ragazza, insomma. Un caffè prima del vero invito a cena. Per ora, non sembra che la bella ragazza in questione, ovvero la RCV213, sia particolarmente tentata dall’idea di gustare la prelibata miscela arabica in compagnia del pilota che ha bastonato regolarmente con il suo amato Marc in sella. 

La mossa di Battistella sembra da un certo punto di vista una resa, perché di fatto sconfessa l’atteggiamento tenuto da Dovizioso in questi mesi. Forse il manager si è reso conto di non avere carte così buone come pensava, perché se arrivi al River con due assi, puoi perdere senza problemi da chi ha in mano un tris di due. Onestamente tutta questa situazione ricorda un tavolo di poker, in cui sei seduto e ti domandi chi sia il pollo del tavolo. Il punto è che a poker, se ti domandi chi sia il pollo, il pollo sei tu. 

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