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MotoGP, Dall'Igna: "Farò di tutto perché Dovizioso lasci Ducati da campione"

ESCLUSIVA VIDEO - "Da appassionato mi spiace non ci sia Marquez. Bagnaia ha fatto un passo verso il team ufficiale, ma decideremo dopo il GP di Barcellona"

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Sulla carta, il primo GP a Misano non sarebbe potuto essere più dolce per la Ducati. Bagnaia è salito su un podio su una pista che sembrava feudo Yamaha, Dovizioso è in testa al campionato. Non è però tutto oro quello che luccica, perchè Andrea, l'uomo di classifica per Borgo Panigale, ha sofferto più di previsto e la leadership è stata un regalo da parte di Quartararo, finito a terra.

Gigi Dall'Igna, l'uomo al comando della Rossa, è l'interlocutore per parlarne e lo ha fatto in un'intervista esclusiva con noi. Qui sopra potete vedere il video della chiacchierata con il Direttore di Ducati Corse, qui sotto leggerla.

Gigi, Dovizioso è in testa al Mondiale, ma ad essere andato forte è stato Bagnaia. Quali sono state le tue impressioni?

Prima di tutto mi piace sempre guardare il bicchiere mezzo pieno e sono contento della gara di Pecco. Ha fatto una gara straordinaria, anche e soprattutto considerando che rientrava da un mese di stop per una lesione importante al ginocchio. Secondo me ha fatto quasi un capolavoro, soprattutto di maturità perché ha iniziato con calma il venerdì, è andato in progressione il sabato e la domenica è riuscito a fare la gara che ha fatto. Gli faccio i miei complimenti, non mi aspettavo ci riuscisse”.

"Incomprensioni fra me e Dovizioso, ma ora serve collaborazione per vincere il titolo"

Ora passiamo a Dovizioso.

“Siamo in testa al campionato. È vero che Dovi ha incontrato qualche difficoltà in più, ma è anche vero che avremo un test e i dati di un pilota che è andato forte con la Ducati da studiare per migliorare la moto e il modo di guidarla, perché evidentemente sarà una combinazione delle due cose. Mi fa particolarmente piacere essere in testa alla classifica piloti, credo sia qualcosa di importanti che ci deve fare trovare insieme le giuste motivazioni per raggiungere la giusta sintonia all’interno del box che ci permetta di portare a casa il massimo”.

A proposito del clima nel box, qual è oggi la situazione dopo l’addio di Dovizioso?

Come abbiamo già detto, non vorrei parlare tanto della nostra situazione attuale. Sicuramente ci sono state delle incomprensioni tra di noi, ma siamo entrambi dei professionisti che sanno di avere di fronte a loro un obiettivo importante e che è ora è forse più raggiungibile di tante altre volte. Quindi bisogna fare questa ultima parte dell’anno insieme con il massimo dei collaborazione e di sinergia”.

Se Dovizioso dovesse vincere il mondiale, sarebbe brutto vederlo andare via portandosi dietro il desiderato numero 1?

Io gli auguro di cuore di vincere ed andare via in questo modo. Spero di riuscire ad aiutarlo a raggiungere questo obiettivo”.

"Bagnaia ha fatto un passo verso il team ufficiale, ma aspetteremo prima di decidere"

Parlando del prossimo anno, la descrizione che hai fatto prima di Bagnaia sembra quella di un pilota da team ufficiale…

“(ride) Sicuramente ha fatto una gara importante e che va in quella direzione. Vorremmo aspettare ancora due gare prima di decidere perché ci sembra giusto per entrambi i piloti. Ci era sembrato giusto aspettare Pecco dopo la bellissima gara a Jerez 2, vanificata da un nostro problema, per valutarlo al meglio e vogliamo continuare a farlo. Sicuramente ha fatto un passo nella direzione giusta, ma aspetteremo dopo il GP di Barcellona per decidere”.

"Dispiace non vedere Marquez in pista, ma ora in tanti possono giocarsi la vittoria"

Questo è un Mondiale strano, Dovizioso è in testa al campionato con solo 76 punti dopo 6 gare e non è mai capitato negli ultimi vent’anni. L’assenza di Marquez ha fatto bene o male al campionato?

Sembrerebbe quasi anti-sportivo dire che è stato un bene, perché stiamo parlando sicuramente del punto di riferimento del campionato. Devo anche dire che le gare sono sicuramente belle e spettacolari, vedono tante marche diverse in lotta per vincere e tanti piloti che possono fare risultati importanti: questo è sicuramente un bene per tutti i costruttori e il campionato. Onestamente, non vedere Marquez, non vedere certi gesti atletici che riusciva a fare solo lui, dal punto di vista del puro appassionato dispiace”.

È un campionato dei giovani, è la direzione che ha preso anche Ducati per il suo futuro. Da cosa è derivato questo cambiamento?

Sicuramente la nuova gomma posteriore portata da Michelin si adatta molto meglio a quei piloti che hanno appena corso in Moto2, perché richiede uno stile di guida simile. I piloti con quella esperienza recente, partono avvantaggiati”.

Il prossimo anno potrebbe subentrare Leopard ad Avintia, quindi ci sarebbe spazio anche per Luca Marini.

“Siamo nel campo delle ipotesi, per quanto interessante, per il momento abbiamo un contratto con Avintia anche per il 2021. Ci sono voci in merito, e non sono delle speculazioni, seguiremo cosa accadrà per trovare la migliore soluzione possibile anche dal punto dei piloti oltre che delle squadre”.

"Le nostre invenzioni? Mai avtuo enormi budget, ho imparato il pensiero laterale"

Negli ultimi tre anni avete sfiorato il Mondiale, non l’avete vinto, ma di certo siete stati i più copiati. Il cucchiaio, le ali, l’abbassatore…  quando ti vengono in mente certe invenzioni?

Sono il Direttore Generale di Ducati Corse, ma questo non significa che tutte le idee che nascono e che vengono applicate alle moto arrivino da me. Io credo di avere la capacità di riuscire a stimolare tutte le persone che compongono il mio gruppo a produrre delle idee innovative, li spingo a trovare soluzioni che non sono banali, definiamole soluzioni laterali. Questo perché in tutta la mia esperienza nel mondo delle corse non ho mai avuto a che fare con dei budget davvero importanti, ho imparato a trovare soluzione diverse, spingermi su terreni diversi per riuscire a portare a casa dei risultati importanti”.

Dovizioso ha detto scherzando che queste moto hanno troppa elettronica. Non potete sviluppare il motore per le limitazioni regolamentari, ma questo è uno stimolo per spingere su altri aspetti?

"Io sono un tecnico, quindi mi piacerebbe avere la possibilità di lavorare su tutte le aree della moto. Però bisogna essere obiettivi e capire cosa si può fare e cosa non si può fare nella vita. Il mondo è cambiato parecchio quest’anno e quello che si poteva fare prima non si potrà per un po’ di tempo. Quindi credo che il compromesso trovato nel congelare alcune componenti della moto sia quello che ha permesso a questo campionato di sopravvivere e che ha permesso anche a tanti team indipendenti di negoziare dei contratti ragionevoli con i costruttori, per avere delle moto comunque competitive e che permettono di avere un campionato come questo, entusiasmante. Detto questo, è chiaro che ci restano delle aree in cui possiamo e dobbiamo fare sviluppo e sono delle parti importanti della moto. Bisogna tenere presente che un costruttore, soprattutto uno come la Ducati, fa le corse non solo per mettere in mostra la propria tecnologia, ma anche per poi applicare questa tecnologia alle moto di produzione di serie degli anni successivi. Questo è un obiettivo importante che hanno Ducati Corse e la stessa Ducati. Tanta tecnologia sviluppata da noi è stata utilizzata nelle moto stradali che tutti possono utilizzare e comprare nei concessionari”.

Vincere un titolo iridato con un team satellite come Pramac avrebbe la stessa valenza per te che vincerlo con la squadra ufficiale?

Per me l’importante è che una Ducati vinca il campionato del mondo. Poi è chiaro che abbiamo degli sponsor a cui siamo molto legati e da cui siamo in un certo modo dipendenti. Quindi è evidente che ci piacerebbe di più riuscire a dare una soddisfazione importante a questi partner che ci aiutano a fare questo lavoro difficile”.

Secondo te il calendario di quest’anno funziona, oppure sarebbe stato meglio avere meno gare e più distanziate?

Io credo che questo calendario fosse l’unica soluzione possibile. Come sempre le cose vanno guardate da ogni lato. Se uno guarda solo l’aspetto sportivo, è sicuramente vero che piloti che possono avere dei problemi fisici con questo calendario rischiano di essere più svantaggiati. Dall’altra parte si deve pensare anche allo sforzo che sta facendo Dorna per aiutare le squadre indipendenti, che sono  la parte più debole del sistema e che proprio grazie al fatto che acciamo un grande numero di gare riescono ad avere dei contributi importanti dall’organizzatore. Io credo che senza questi contributi diversi team non riuscirebbero a sopravvivere e che la Dorna abbia fatto un ottimo lavoro nella gestione del campionato”.

"Lorenzo tester? Contenti di Pirro, difficilmente potremmo trovarne uno migliore di lui"

In questo mondiale manca quello che noi ormai chiamiamo il fantasma Jorge Lorenzo. A questo punto possiamo esorcizzarlo o potrebbe essere un ottimo tester?

Direi che non esorcizziamo Jorge (ride, ndr). Noi abbiamo deciso di andare avanti per una linea dedicata ai giovani e credo che questo sia più nel nostro stile e anche più ragionevole.  Siamo contenti di Michele Pirro, che sta svolgendo un ottimo lavoro sotto tantissimi punti di vista sia in MotoGP che in SBK, anche come aiuto per i nostri piloti. Difficilmente riusciremmo a trovare un collaudatore migliore di lui”.

Oggi ci saranno i test a Misano.

“Saranno sicuramente importanti perché saranno gli unici con i piloti di tutto l’anno”.

E si proveranno le comunicazioni radio coi piloti. Cosa ne pensi?

Non saremo noi che parleremo ai piloti, ma la Direzione Gara per comunicare loro eventuali problemi nella pista, come una bandiera rossa. Da questo punto di vista la ritengo una cosa in favore della sicurezza e giusta”.

Sarà difficile scegliere il momento giusto per dare il messaggio senza disturbarli.

Però bisogna tenere presente che le bandiere rosse a volte possono non essere viste o essere viste in ritardo, mi sembra un aiuto in più per il pilota nel gestire una situazione che può essere difficile o pericolosa”.

Ti piacerebbe anche parlare direttamente con i piloti, come accade in Formula1?

Questo lo vedo difficile, siamo ancora distanti dal poterlo fare”.

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