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SBK, Phillip Island 2010, Fabrizio: "Entrò il limitatore e Haslam mi fregò"

VIDEO, IL RACCONTO - "Non misi la sesta impegnato com'ero a chiudermi in carenatura! persi per 4/1000". La vittoria della prima tappa del mondiale 2010 fu assegnata solo dopo aver osservato il fotofinish

SBK: Phillip Island 2010, Fabrizio: "Entrò il limitatore e Haslam mi fregò"

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Le nostre moto dormono nel garage, come fanno quelle dei nostri piloti preferiti. Noi appassionati in questo periodo vorremmo vedere l’azione in pista della MotoGP e della SBK, ma in questo 2020 dovremmo avere un poi di pazienza in più. Per aiutare gli appassionati a far scorrere più velocemente questo periodo, il sito WorldSBK ha reso gratuiti alcuni video relativi alle gare storiche del mondiale ed oggi vogliamo parlare di Gara 1 a Phillip Island nel 2010. 

In quella gara il distacco tra il primo ed il secondo classificato fu di appena 4 millesimi di secondo. In particolare, Leon Haslam riuscì a fregare il nostro Michel Fabrizio proprio sulla linea del traguardo. A questo link potete vedere la gara completa, ma noi abbiamo pensato di fare due chiacchiere proprio con chi è rimasto battuto da quei 4 dannati millesimi, ovvero Michel. 

Sul secondo gradino del podio per 4 millesimi. Sarà stata una bella incazzatura. 

"Le prime parole che ho detto all’ingegnere quando sono arrivato al parco chiuso sotto al podio sono state ‘che coglione che non ho messo la sesta’ ero talmente concentrato a mettermi bene in carena che mi sono dimenticato di mettere la sesta che mi avrebbe dato modo di battere Leon. In pratica quello che mi ha fregato è stato il limitatore della quinta marcia, mi ha fermato un po’ la moto. Ero così concentrato per chiudermi il più possibile in carena che sono rimasto fregato”. 

Ma non avevi capito subito di aver perso.

"La cosa bella è che sui tre maxi schermi che c’erano lungo la pista c’erano le immagini dai box e io e Leon ci guardavamo tra di noi, cercando di capire chi avesse vinto. Guardavo uno schermo e c’era mia moglie che esultava. Poi su un altro c’era la Suzuki che esultava, non ci abbiamo capito niente. Poi siamo arrivati sotto al podio e lì c’è stata la beffa".

Nella prima stesura della classifica risultavi tu il vincitore. Ci spieghi cosa successe?

"Avevo vinto io secondo il timing ufficiale perché avevo il trasfonder montato sulla moto più avanti di quanto lo avesse lui. Solamente che poi guardando il fotofinish, e mannaggia a chi l’ha inventato, hanno fatto vincere lui. Il trasponder sulla mia moto era montato nella zona anteriore della moto, mentre sulla Suzuki era montato nel codino. Pensavo di averla vinta per pochi millesimi e in realtà l’ho persa per 4 millesimi”.

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Tutti ricordano il finale, ma in realtà tutta la gara fu molto combattuta. 

"Tutta la gara fu molto bella, Leon ha sempre fatto delle staccate micidiali quindi passarlo era un casino. L’unico punto per passarlo era il rettilineo perché io uscivo molto più forte di lui dall’ultima curva. Me l’ero preparata così, ma non ho messo la sesta quindi non mi sono preparato un cazzo alla fine della fiera!”.

Adesso che hai smesso i panni del pilota in piena attività, di cosa ti occupi?

"Adesso gestisco un circuito a Civitavecchia, noleggio le Ohvale per dei clienti. Normale che quando sanno chi sono, mi chiedono consigli e dritte e io cerco di daglieli sempre. Da quest’anno torno anche a fare il team manager al CIV Junior con le Ohvale ed un’Aprilia challenge. Ho ragazzini da gestire, due di nove anni e due di dodici anni. Mi piace l’idea di poter lanciare i giovani, ho preferito ricominciare da queste categorie perché i piloti sono molto acerbi e riesci a trasmettergli qualcosa in più rispetto ai piloti un pochino più grandi. E’ come avere a che fare con una tela bianca, mentre quando hai a che fare con i piloti che arrivano al CIV, quelli pensano di essere già arrivati mentre in realtà hanno ancora tantissima strada da fare. E’ bello avere a che fare con dei ragazzini che ti ascoltano e crescono”.

Parlando invece della SBK, che impressioni ti sei fatto dopo la prima gara a Phillip Island?

"In questa prima tappa del 2020 ho rivisto la vera Superbike, gare molto combattute. Soprattutto gara 2 è stata davvero molto bella. Però dico sempre che Phillip Island è una pista a parte, ci sono tanti interrogativi. Sei dall’altra parte del mondo, è la prima gara, alcuni non arrivano ben preparati quindi ci sono tanti fattori da considerare. Sarebbe bello ritrovare questa Superbike così combattuta quando arriveranno in Europa. Sono contento del fatto che sia arrivato Redding, perché mi sembra un pilota SBK vecchio stile. Vedremo tante battaglie tra Scott, Rea ed anche Ratzatlioglu”. 

Come l'hai vista la Honda? Haslam non è andato affatto male.

"Secondo me non abbiamo visto la vera Honda lì, perché Haslam si è sempre trovato molto bene su quella pista. Ricordo che con la BMW fece podio a pochi giorni da un intervento alla caviglia fratturata, quindi non fa testo. Adesso di certo Honda avrà modo di lavorare un po’ di più per questo stop forzato, ma si deve sempre vedere come andrà su un tracciato europeo. Secondo me il campionato è sempre iniziato in Europa, solo lì si vedono i veri valori in campo". 

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