È stata forse una delle sue più grandi imprese. Nel ritorno di Marco Melandri in Superbike c’è senza dubbio la mano di Alberto Vergani. Il presidente del gruppo Nolan e manager di diversi piloti come il ravennate, Stoner, Checa e in ultimo Petrucci è senza dubbio uno dei volti noti del paddock. Il 2016 lo ha visto protagonista nella trattativa che ha riportato il romagnolo nelle derivate dopo un anno di astinenza dalle corse.
Archiviate un anno dove non sono mancate le soddisfazioni.
“Il 2016 ha registrato un trend più che positivo con Nolan, tanto da riconoscere l’impegno dei nostri dipendenti con il premio di produzione. Anche la pista ci ha regalato motivi di orgoglio. In Superbike ci saranno ben otto piloti a tenere alti i nostri colori nel 2017 e forse è un numero addirittura esagerato. Nel Motomondiale avremo con noi Rins insieme a Petrucci, ma anche Bastianini, nella speranza che riesca a vincere il Mondiale, senza dimenticarci Bassani e il figlio di Gardner”.
Melandri in Ducati, come possiamo definirlo questo affare?
“Penso sia frutto di credibilità. Nonostante abbia attraversato alcuni momenti di difficoltà è un pilota vincente. Lo ha dimostrato negli anni conquistando 19 gare in SBK, 6 in MotoGP, e questo Ducati lo ha capito. Spero ripeta l’impresa di Checa nel 2011”.
Questa sarà la sua ultima grande occasione?
“Vista l’età, penso proprio di sì. Marco è un potenziale vincitore del Mondiale entro i prossimi due anni e sono convinto lo farà vedere in pista”.
Con Marco le tv ringraziano.
“Sicuramente è un grande ingrediente. La Superbike ha bisogno di piloti come lui, ma soprattutto i tanti tifosi italiani appassionati delle derivate”.
Stoner invece quando lo rivedremo in gara? Ci pensa ogni tanto?
“Casey è il nostro ambasciatore, un ragazzo fenomenale che possiede qualcosa di magico. Ovviamente spero riesca a fare qualche gara, anche se con il trascorrere del tempo diventa sempre più difficile”.
Nella sua carriera ha seguito diversi piloti. Chi le ha lasciato qualcosa di particolare?
“Ho sempre avuto lo stesso affetto per ognuno. Li scelgo prima di tutto per la persona che sono. Di sicuro Stoner è quello che mi ha dato una grande dimostrazione di fedeltà. È sempre rimasto con me, nonostante avesse numerose richieste, addirittura più vantaggiose dal punto di visto economico”.
In tutti questi anni c’è un episodio divertente che le rimane impresso?
“Ce ne sono tanti, di certo non uno in particolare. Più che un episodio preferisco conservare l’affetto è il rapporto con i miei piloti, vorrei che rimanessero con me sempre”.
Il più complicato e il più facile da gestire?
“Non è semplice dirlo, ognuno ha le sue peculiarità”.