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Jerez aspetta l'arrivo delle MotoGP

Sfida tra Honda e Yamaha per il primato, lotta contro il tempo per la Ducati

MotoGP: Jerez aspetta l'arrivo delle MotoGP

Le casse con le moto sono già arrivate nel paddock di Jerez, oggi Moto2 e Moto3 hanno concluso la loro ultima giornata di test sul circuito spagnolo per lasciare spazio, da venerdì a domenica, alle “sorelle maggiori”, le MotoGP che avranno a disposizione gli ultimi tre giorni di prove prima di trasferirsi in Qatar, per l’inizio della stagione. Quello che pochi mesi fa sembrava essere un lungo e interminabile inverno è ormai agli sgoccioli e in Spagna squadre e piloti dovranno stilare il primo bilancio dell’anno, scoprire qual è il loro livello e confrontarlo con quello degli avversari.

Jorge LorenzoYAMAHA CONTRO HONDA – Chi può dormire sonni relativamente tranquilli è la Yamaha, che domani presenterà ufficialmente la squadra interna e la nuova livrea, la M1 1000 è nata bene, l’aveva dimostrato già lo scorso agosto nella prima ufficiale a Brno, ma soprattutto piace a tutti i suoi quattro piloti. Alla Casa dei tre diapason manca il numero 1 sulla carena, ma può contare sul migliore pacchetto di piloti, con il secondo e il terzo in classifica lo scorso anno, Lorenzo e Dovizioso, un Ben Spies in continua crescita e la sorpresa dei test malesi, Cal Crutchlow. La mille di Iwata non ha evidenziato grossi problemi ed è stata sottoposta a un continuo lavoro di affinamento, le è mancato solo l’acuto, la prestazione di riferimento, ma Jorge a Sepang non ha voluto mettere sul tavolo tutte le sue carte, preferendo concentrarsi sulla messa a punto, ma comunque mostrando un passo gara velocissimo.

Honda da parte sua può contare su un fuoriclasse come Stoner, attualmente ancora un riferimento per tutti, e su Pedrosa che deve riuscire in questa stagione a concretizzare il suo talento e uscire definitivamente dall’ombra del compagno di squadra. Differente la situazione nei sue team satellite di Lucio Cecchinello e Fausto Gresini, il primo ha puntato su un debuttante, Stefan Bradl, mentre il secondo su un pilota che non ha ancora avuto in MotoGP la moto giusta per esprimere tutte le sue potenzialità, Bautista. La RC213V ha un solo problema, il chattering, che non ha però impedito a Casey di portarla in testa alla lista dei tempi in ogni sessione a cui ha preso parte. A Tokyo hanno continuato a lavorare e Jerez scopriremo se sono riusciti a cancellare anche l’ultimo neo.

Valentino RossiINCOGNITA DUCATI – La GP12 è un progetto rivoluzionario per la Casa di Bologna e nessuno può negare che i progettisti della rossa siano quelli che hanno lavorato di più nell’inverno, partendo da un foglio bianco per disegnare il futuro della Ducati. L’entusiasmo del primo test di Sepang è però stato raffreddato dalla seconda trasferta, con Valentino che è sembrato di nuovo affondare nei guai della scorsa stagione. Il più grande avversario della D16 in questo momento è il tempo, quello che serve per rendere competitivo un progetto totalmente nuovo. Jerez sarà fondamentale per scoprire quale sarà il livello della GP12 nelle prime tre gare della stagione, in attesa di importanti novità. Fondamentale sarà riuscire a migliorare costantemente, come ha sottolineato Rossi, anche per tenere alto il morale del team in una stagione che si presenta difficile ma che potrebbe riservare più di una sorpresa. Per quando riguarda Barbera e Abraham, entrambi inizieranno la stagione con una GPZero (il primo prototipo con il telaio doppia trave in alluminio) evoluta, moto che è piaciuta molto allo spagnolo, un po’ meno al ceco.

Randy De PunietCRT ALLA PROVA DEL FUOCO – L’altra faccia del cielo, le CRT, si scontreranno per la prima volta a ranghi compatti contro le cugine nella massima categoria. La curiosità è per come si comporteranno le ART, sigla sotto cui si nascondono le Aprilia, che si sono dimostrare le più in forma nei test invernali ma che non si sono ancora confrontate direttamente con i prototipi. Per la conformazione di Jerez, pista molto più lenta di Sepang, è probabile che non si vedranno i distacchi superiori ai 5 secondi della Malesia, ma la loro reale competitività è un punto interrogativo. Edwards avrà una versione ulteriormente evoluta della sua Suter, mentre per Pirro sarà la prima vera volta sulla FTR-Honda, dopo lo shake down della scorsa settimana a Imola. Più di un pilota della MotoGP ha mostrato qualche preoccupazione sul livello dei colleghi della CRT (Edwards e De Puniet esclusi) da venerdì scopriranno se i loro timori sono fondati.


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