Mentre i fratelli Marquez dettano la strada con Alex davanti a Marc, la prima giornata di azione vera sul circuito di Buriram ha visto la Yamaha di Fabio Quartararo difendersi molto bene grazie ad un terzo posto nelle libere 1 e un ottavo che fa ben sperare nelle pre-qualifiche.
“E’ stata una buona giornata, con sensazioni senz’altro migliori di quelle provate nei test, anche se non sono ancora al 100% a mio agio con l’anteriore. Il nostro obiettivo era di entrare nel Q2 e ce l’abbiamo fatta con un divario di appena due decimi dalla terza piazza, quindi tutto bene”, ha dichiarato a caldo il francese.
Centrare la top 10 nella prima sessione che conta non è comunque un’ambizione nuova per lui. “Era già quello a cui puntavamo nel 2024. Sul finale della passata stagione ci siamo sempre riusciti, ma farcela già al venerdì pomeriggio è ancora più importante in quanto le condizioni della pista non sono ottimali anche se in miglioramento. Di solito quando raggiungiamo il Q2 in apertura al sabato siamo sempre in grado di fare qualche progresso, per cui speriamo sia così pure domani”, ha evidenziato.
Dopo le preoccupazioni avute in occasione dell’ultima prova invernale circa la risposta della gomma davanti, El Diablo ha potuto sorridere almeno in parte. “Non abbiamo cambiato nulla, ma con la mescola soft mi sono sentito subito meglio, mentre la dura si è comportata alla stessa maniera dei test. Non sarà dunque molto semplice in qualifica perché il tempo viene fatto sfruttando al massimo l’anteriore e noi non possiamo farlo. Vedremo, comunque abbiamo fatto un buon lavoro oggi”, ha rimarcato.
Passando a possibili intuizioni per migliorare la fase di partenza, il pilota di Nizza è stato realistico. “Non abbiamo molto margine di manovra, la nostra moto tocca ovunque, forse solo l’elettronica potrebbe darci una mano, ma a volte è meglio la stabilità che apportare modifiche per avere un beneficio minimo. A mio avviso adesso partiamo bene anche se altri sono messi meglio”, ha analizzato.
Sul finale del turno pomeridiano c’è un momento di impasse. “Non avevo più benzina, però non è colpa del team. Avevamo in piano di fare tre giri e io invece, ne ho completato uno in più, oltre a fare le simulazioni di partenza. Sul finale ho cercato di rallentare, ma non sono riuscito a rientrare lo stesso al box”, ha svelato.
Quindi, una parentesi sul propulsore. “Lo scorso anno il nostro motore era lento, ora invece abbiamo fatto un passo avanti, ma dobbiamo aumentare la potenza perché anche con meno aerodinamica della concorrenza restiamo deboli sotto questo profilo. Forse nei test di Jerez proveremo qualcosa di nuovo”, ha concluso.
Quindicesimo e poi diciassettesimo del gruppo, neppure Alex Rins ha bocciato il primo approccio alla pista. "Oggi abbiamo lavorato bene anche se non sono riuscito a fare un giro decente perché quando ero sull'1'29"7 hanno esposto la bandiera gialla e nell'ultimo tentativo sono andato largo alle curve 10 e 11 - le parole dello spagnolo - Complessivamente l'1'29"9 è comunque accettabile. Purtroppo nel pomeriggio ho faticato con la nuova posteriore. Non avevo grip e trazione e non appena sono passato alla media ho abbassato il crono di sette decimi. E' strano, per cui ho chiamato i tecnici Michelin per analizzare il problema e adesso si stanno confrontando con gli ingegneri della squadra. Per il resto, positivo che ci sia una Yamaha tra i primi dieci. Tutti noi piloti del marchio stiamo andando nella stessa direzione, dunque vedremo domani delle soluzioni per migliorare un po' a livello di elettronica. Il caldo ha sicuramente giocato un ruolo, perché nei test le temperature erano state diverse".