Nella stagione 2025 che si appresta a prendere il via il 28 febbraio con le prove del GP di Thailandia, tra poco più di due mesi, gli occhi di tutti saranno comprensibilmente puntati sui grandi protagonisti della categoria, molti dei quali si sono avvicendati con svariati cambi di sella. Da Marc Marquez "todo en rojo" (tutto in rosso) in sella alla Ducati GP25 ufficiale, a Bagnaia che sfoggerà nuovamente il numero 63 e lotterà per riprendersi la corona, a Jorge Martin che gliel'ha sottratta prima di approdare in Aprilia al fianco di Bezzecchi. Da un Bastianini all'esordio in KTM, ad un Acosta sulle cui spalle poggiano le aspirazioni della casa austriaca che sta attraverso un periodo di difficoltà economiche.
Di Giannantonio, unico altro pilota sulla GP25, ha tutte le carte per fare bene, così come anche Morbidelli in sella alla pur competitiva GP24. Non dimentichiamoci infine del "diavolo" Quartararo, il cui talento in gabbia è frenato unicamente dalla competitività della sua M1, con una Yamaha che però va detto sta investendo molto e nella giusta direzione.
C'è quindi molta carne al fuoco per una stagione che sulla carta propone moltissime novità ed un cambio degli equilibri in campo. La sfida per il titolo promette scintille, ma a tenere banco potrebbe essere anche un'altra sfida, quella per il rookie of the year. E' infatti dal 2022 che non assistiamo ad una vera e propria sfida per il volto nuovo della categoria regina.
In quell'anno è stato Bezzecchi a trionfare su Di Giannantonio e Raul Fernandez, mentre nel biennio successivo abbiamo assistito all'arrivo del solo Augusto Fernandez nel 2023 e di Pedro Acosta nella scorsa stagione. Entrambi si sono presentati freschi del titolo in Moto2, ma hanno avuto destini ben diversi. Dopo un biennio sotto le aspettative, l'avventura in MotoGP per Augusto Fernandez si è infatti conclusa col mancato rinnovo con KTM, anche se lo vedremo ancora in pista in veste di collaudatore per il progetto Yamaha.
Quanto a Pedro Acosta invece, lo spagnolo prometteva scintille date le aspettative molto alte a inizio stagione, e che non si può dire siano state disattese grazie ai podi conquistati nelle prime gare. Nonostante la vittoria gli sia sfuggita ed un calo di prestazioni e molte cadute a metà stagione, il pilota di Mazarron ha chiuso la stagione 6°, si è velocemente imposto come il nuovo punto di riferimento in casa KTM e come uno dei potenziali protagonisti di questa prossima stagione.
Esordire nella MotoGP di oggi non è quindi affatto facile, il talento da solo non basta, dove pochi decimi fanno la differenza tra una Q1 ed una Q2 con conseguente gara in salita, servono innanzitutto capacità di adattamento, un team competitivo alle spalle e tanto duro lavoro. Saranno ben tre i volti nuovi ad esibirsi sul palco della velocità massima quest'anno: lo spagnolo Fermin Aldeguer, il giapponese Ai Ogura ed il thailandese Somkiat Chantra. Ognuno di essi con una storia diversa alle spalle ,ognuno di essi potenzialmente uno dei futuri protagonisti della MotoGP, perchè non dimentichiamoci che persino il tre volte campione del mondo Bagnaia, come anche l'attuale campione Jorge Martin, hanno avuto bisogno di tempo per crescere ed assurgere ai gradini più alti della competizione.
Fermin Aldeguer, la nuova promessa Ducati in Gresini
E' stato il primo dei tre ad ufficializzare il passaggio in MotoGP a inizio 2024 per volontà di Ducati, classe 2005 il pilota spagnolo è anche il più giovane coi suoi 20 anni da compiere ad Aprile. Con la passione per le moto sin da piccolo, fotografato con una Ducati giocattolo, su una Ducati è finito per salirci davvero.
Scherzosamente ritratto in una piscina che rimanda alla storica copertina di Nevermind dei Nirvana, lo spagnolo sarà in sella alla GP24 del team Gresini. Dopo gli inizi col titolo nella MiniGP 110, Aldeguer ha seguito un percorso non lineare attraverso le categorie minori. Ha infatti corso dapprima nella Superstock 600, vincendo il titolo europeo nel 2020, per poi partecipare al campionato MotoE l'anno successivo assieme ad alcune wild card nel campionato del mondo Moto2.
Questo fa di lui il primo pilota ad esser passato dalla competizione elettrica al campionato del mondo. Un biennio quello in Moto2 che è culminato col 3° posto in classifica nel 2023 alle spalle di Acosta ed Arbolino, ed un 5° quest'anno al netto di svariate sanzioni e passi falsi che ne hanno inficiato il risultato finale. In entrambe le stagioni nella classe intermedia, lo spagnolo in sella alla Boscoscuro del team Speed UP ha dimostrato in tempi brevi capacità di adattamento, di essere competitivo e di saper portare a casa degli ottimi risultati, rappresentando così un solido investimento per il futuro di Ducati.
Ai Ogura, il nuovo volto giapponese in MotoGP in Aprilia Trackhouse
Con l'addio di Nakagami, ora collaudatore per la Honda in madre patria, la MotoGP rischiava di rimanere orfana di piloti giapponesi nonostante due dei maggior costruttori provengano proprio dal sol levante. A salvare la situazione ci ha pensato Ai Ogura, neoeletto campione del mondo in Moto2, il primo giapponese a vincere il titolo dopo 15 anni di digiuno. L'ultimo nipponico a trionfare in questa categoria fu infatti Hiroshi Aoyama nel 2009 nell'allora classe 250.
Il 23enne giapponese ha iniziato a correre sulle orme della sorella maggiore, un dettaglio curioso nel mondo delle corse. A differenza di Aldeguer, Ogura ha seguito il percorso "classico" percorso da molti altri piloti. Per gran parte della sua carriera il suo nome per molti anni è rimasto legato alla Honda che su di lui aveva investito molto. Ha corso dapprima nell'Asia talent Cup, nella Rookies Cup e nel CEV Moto3. Approda infine nel mondiale moto3 nel 2018 con le prime wild card, il 3° posto due anni dopo gli vale il passaggio in Moto2 dove già nel 2022 sfiorava il titolo. Poi una battuta d'arresto dovuta a degli infortuni ed il cambio di direzione: lascia l'ombrello della Honda e sale sulla Boscoscuro del team MT Helmets, che gli varrà il titolo.
Proprio il divorzio dal connubio con la Honda è stato uno smacco ulteriore per la casa giapponese, se pensiamo che nello stesso anno la casa dell'ala dorata ha perso anche Marc Marquez, rivoltosi alla più competitiva Ducati del team Gresini. Il titolo gli è valso la chiamata da parte di Aprilia, in cerca di giovani talenti su cui costruire il proprio futuro, e nel 2025 salirà in sella sulla RS-GP del team Trackhouse al fianco di Raul Fernandez, unico sopravvissuto del precedente schieramento Aprilia. La casa veneta, complici le difficoltà della KTM ed il ritardo nello sviluppo delle case giapponesi, potrebbe rivelarsi la contendente principale al dominio Ducati, e le capacità di adattamento di Ogura, rivelatesi vincenti in Moto2 col passaggio alle Pirelli, potrebbero dar vita ad una nuova combinazione vincente nel prossimo futuro della classe regina.
Somkiat Chantra, il pioniere thailandese in sella alla Honda LCR
Terzo sulla lista delle new entry, il 26enne thailandese è già nella storia essendo il primo pilota del proprio paese ad approdare in MotoGP. Anch'esso proveniente dall'Asia talent Cup e passato per il CEV, ha avuto il suo debutto nel mondiale moto3 con una wild card nel 2018, per poi passare direttamente in Moto2 l'anno successivo col team Asia, in cui militerà in tutti gli anni successivi. Amico di Ogura con cui ha anche condiviso il box nel 2021, nonostante nel curriculum possa vantare meno vittorie, l'ultima nel 2023 in Giappone conquistando anche pole e giro veloce, il thailandese ha dimostrato una crescita negli ultimi anni che gli è valsa la sella della Honda del team LCR al fianco del veterano francese Zarco.
Il suo approdo in classe regina rappresenta un'opportunità non solo per lui, ma anche per il campionato stesso di diventare sempre più internazionale, in una MotoGP al momento a trazione principalmente italo-spagnola e che ha tutta la necessità di rinnovarsi ed ampliare le proprie prospettive future.
Che stagione possiamo aspettarci dai nuovi volti della MotoGP? Chi tra loro si imporrà diventando il nuovo rookie of the year? Difficile fare previsioni, del resto le incognite sono moltissime: la capacità di adattamento alla moto, ai tracciati ed ai ritmi del weekend (con l'aggiunta della sprint, assente nelle altre categorie). Il talento di base è importante ma non è sufficiente, bisogna considerare anche il supporto tecnico del team come anche l'aspetto psicologico nel dover gestire la pressione di una competizione ai massimi livelli.
Naturalmente, dato il ritardo nello sviluppo da parte di Honda, che su Chantra ha investito e ripone grande fiducia, viene difficile pensare ad un esordio eclatante per il thailandese in termini di risultati, anche se nel motociclismo tutto è possibile.
Del resto dato l'attuale livello raggiunto dalla MotoGP, la moto è ormai un fattore imprescindibile, ma la sua presenza rimane un valore aggiunto. Diverso sarà invece il discorso per Aldeguer e Ogura, entrambi con un ottimo potenziale sulla carta. Da un lato la competitività della Ducati non si può mettere in discussione, il che potrebbe costituire per Aldeguer un fattore determinante, ma anche l'Aprilia ha dimostrato di poter conquistare il gradino più alto come ha dimostrato lo scorso anno Vinales ad Austin.
Con l'arrivo di Fabiano Sterlacchini al timone dello sviluppo, il futuro non appare quindi così scontato. Ogura è inoltre il campione del mondo in carica in Moto2, un traguardo ottenuto con ben 92 punti di differenza sul rivale spagnolo nella scorsa stagione. E se di rookie of the year spagnoli negli anni passati se ne è visti molti, per trovare un giapponese dobbiamo risalire addirittura a Daijiro Kato nel 2002, proprio su una Honda. Un successo di Ogura in tal senso assumerebbe quindi anche un valore intrinseco e storico, in uno sport in cui i piloti del sol levante, come anche le case costruttrici giapponesi, da sempre sono stati grandi protagonisti.
Nel loro primo scontro a colpi di cronometro nei test invernali di fine stagione a Barcellona, i due hanno chiuso vicini in fondo alla classifica, con un distacco di cinque decimi a separare la Ducati di Aldeguer dall'Aprilia di Ogura, ma le gare di MotoGP, come anche le Sprint, sono sfide di ben altra portata e la curiosità di vedere questi nuovi volti della MotoGP, Chantra incluso, all'opera è davvero alta. Il prossimo appuntamento per vederli all'opera sarà lo Shakedown test a Sepang in Malesia dal 31 gennaio al 2 Febbraio, cui seguirà il primo test ufficiale dal 5 al 7 febbraio.