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SBK, Barni: “Nel 2019 offrii la Ducati V4 a Toprak, Petrucci lo chiamavo ogni anno”

VIDEO - “Sapevo che Danilo sarebbe tornato: l’ho chiamato dopo le CRT e la KTM. La Panigale V4 era nata per Bautista, ma ad oggi non c’è più un pilota Ducati con un margine importante rispetto agli altri”

SBK, Barni: “Nel 2019 offrii la Ducati V4 a Toprak, Petrucci lo chiamavo ogni anno”
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L’ha definita come una stagione irripetibile e noi non possiamo certamente dargli torto. Il 2024 resta infatti un anno da incorniciare per il team Barni, capitanato da Marco Barnabò. Nel Mondiale Superbike hanno vinto con Spinelli e Petrucci, conquistando tra l’altro il trionfo come team e pilota indipendent.

Al tempo stesso, nel CIV, hanno festeggiato il decimo titolo tricolore di Michele Pirro per poi chiudere sul podio in Asia nell’Asian Road Racing Championship. E che dire della SSP, dove Yari Montella si è giocato il Campionato fino alla penultima gara.

Per l’occasione il patron della squadra orobica ci ha aperto le porte della sua “casa”, raccontandoci segreti e retroscena del suo team.

“Siamo partiti nel 2000 e come potete vederee abbiamo investito più sull’attrezzatura che l’estetica – ha esordito – il fatto è che se abbiamo un euro preferiamo investirlo nella moto. Ci tengo infatti ad avere una moto che sia competitiva, perché la cosa che più mi gratifica è avere un mezzo che sia a livello degli altri”.

Ora con Petrucci gioisci, ma hai attraversato anche tanti momenti difficili, dove però hai sempre rilanciato…
“Abbiamo affrontato momenti brutti, senza soddisfazione, ma devo ringraziare chi c’è stato. Ora però siamo riusciti a prendere un pilota di altissimo livello come Danilo e, assieme a tutto il team, i risultati stanno arrivando. Quello che conta è il lavoro svolto a casa, perché deve essere fatto con ordine e metodo”.

In tutto ciò anche i partner sono contenti. Cito Bardahl, che ha portato sul mercato il nuovo olio XT4R 0W-50…
“L’obiettivo era quello di realizzare un olio ulteriormente performante e racing. Lo utilizzeremo per i rodaggi dei motori nuovi così come in occasione dei test di Jerez a gennaio. A noi piacerebbe infatti avere un prodotto esclusivo per le corse in grado di farci guadagnare qualche cavallo in più”.

Tornando a Petrucci, come si è evoluto il vostro rapporto?
“Fin dal 2011 siamo sempre rimasti in contatto con Danilo e poteva addirittura tornare in Barni prima del 2023. Ogni anno lo chiamavo per domandargli cosa avrebbe fatto la stagione seguente e alla fine siamo riusciti a riprenderlo. Sono davvero molto felice per tutto quello che abbiamo fatto assieme”.

Te lo aspettavi il suo ritorno?
“Io ho sempre pensato che prima o poi sarebbe tornato anche perché lui voleva vincere. Non è stato facile all’inizio, perché Danilo pensava che sarebbe stato subito forte, invece doveva abituarsi. Noi però eravamo convinti del suo potenziale, infatti abbiamo evitato di stravolgere troppo la Panigale. Poi, quando ha iniziato a prendere confidenza è andato tutto per il meglio”.

Una volta Bautista era l’unico a fare la differenza con la V4, ora sembra una moto per tutti… Condividi?
“La Panigale è una moto competitiva e su alcune piste il pacchetto fa la differenza rispetto ad altre. Ad oggi però non vedo più un pilota Ducati con un margine importante come magari accadeva con Bautista fino a qualche anno fa. Inizialmente la Ducati V4 era nata per Alvaro, ma poi la moto si è adattata a più piloti, riuscendo tutti ad essere competitivi”.

Tornando a Petrucci, ci sveli quella che sarebbe stata l’opportunità per tornare prima del 2023?
“Lo chiamai dopo la stagione con le CRT e poi al termine di ogni stagione”.

Nel team Barni sono passati numerosi piloti. C’è il rimpianto per un pilota che ti sarebbe piaciuto vedere sulla Ducati, ma purtroppo non è arrivato?
“Era il 2019 e chiamai Toprak. Era l’anno prima del suo approdo in Yamaha. Ci parlai, ma lui era interessato solo alla Panigale del team factory e posso capirlo. Ci abbiamo però provato (sorride)”.   

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