Aprilia si apre al Giappone, o meglio lo ha fatto Trackhouse scegliendo Ai Ogura. Non è la prima volta che un pilota del Sol Levante corre su una moto di Noale nella classe regina: Harada lo aveva fatto sulla 500 2 cilindri, Haga sulla RS-Cube. Questo il passato, mentre il futuro ha il viso di Ogura, capace di vincere la concorrenza di Roberts per entrare nel team a stelle e strisce. Come ci è riuscito? Lo spiega il Team Principal Davide Brivio.
Quanto è stato difficile scegliere il pilota?
“Lo è sempre. Prima di tutto abbiamo dovuto decidere se continuare con Oliveira o no ed è stata la parte più complicata perché non avevamo nulla per cui lamentarci di lui. Quando abbiamo scelto per un cambiamento, abbiamo pensato di prendere una nuova strada, di prendere un giovane talento e iniziare un nuovo progetto. Un talento come è Ai”.
Trackhouse è un team americano perché non un pilota americano come Joe Roberts?
“Abbiamo sempre detto che sarebbe stato bello per noi avere un pilota americano e Joe era sulla nostra lista. Poi abbiamo fatto delle ulteriori valutazioni più dal punto di vista sportivo, dei risultati, se siano state giuste ve lo dirò fra un paio d’anni (ride). Pensiamo di avere fatto la scelta giusta, a prescindere dal passaporto”.
Perché?
“È stato il nostro giudizio, nessuno può sapere se sia stato giusto o sbagliato, lo scopriremo più avanti. Naturalmente apprezziamo quello che sta facendo Ai, sta vincendo delle gare e mi sembra abbia una certa resilienza. Pensiamo che il suo stile possa evolvere in modo di adattarsi alla MotoGP, siamo fiduciosi”.
Puntare su un pilota di esperienza, come Miller, non fa parte della filosofia della squadra?
“Noi siamo uno Junior team… nel senso che siamo appena nati (ride). Siamo un progetto giovane, dobbiamo capire la MotoGP, quali siano le nostre ambizioni per il futuro. Avremo Raul, che è giovane ma con una certa esperienza, e Ai che sarà un debuttante, ma anche la squadra deve ancora fare esperienza, crescere e trovare il suo posto nel campionato”.
Aprilia è intervenuta nella scelta?
“Parliamo sempre con loro, lo sapevano, ma è stata più una nostra scelta. Massimo (Rivola ndr) sarebbe stato contento anche di tenere Miguel, come lo è stato con il rinnovo di Raul. È stato una sorta di dilemma, perché il team ufficiale cambierà entrambi i piloti e, da un parte, sarebbe stata una buona scelta tenere due piloti che conoscono già la moto nel nostro team. Aprilia avrebbe preferito maggiore stabilità, ma ci siamo confrontati e li abbiamo messi a conoscenza della nostra decisione”.
Ti ha sorpreso che Ogura non sia passato in MotoGP con Honda?
“Pensavamo fosse una buona scelta per noi, così ci siamo messi in contatto con lui e gli abbiamo chiesto se fosse interessato. Abbiamo continuato a parlarci e raggiunto un accordo”.
Avete parlato anche con Roberts?
“Sì, anche con John Hopkins. Come ho detto, sarebbe stato bello, ma abbiamo pensato al progetto in generale. Quando prendi una decisione, devi rinunciare a qualcosa per guadagnare qualcos’altro”.
A Dorna avrebbe fatto piacere avere un americano…
“Tutti lo sapevano, ma questa è stata la nostra decisione. Comunque, possono essere contenti anche di un pilota che è arrivato in MotoGP partendo dall’Asian Talent Cup, quindi è comunque positivo per il campionato. Dorna non ci ha fatto comunque nessuna pressione per Roberts”.
Cosa ti aspetti da Ogura?
“Non è mai facile avere un debuttante, perché dovremmo passare un anno senza aspettative, lasciandolo divertire, fare esperienza, cercando di cogliere qualche segnale. Da team indipendente, una scelta del genere comporta anche dei rischi perché, se andrà bene, magari qualcuno nel 2027 cercherà di rubarci Ai. Il nostro è un programma a medio termine, quindi vogliamo convincere Raul e Ogura a stare con noi più tempo possibile, ma è una grande sfida”.
I giapponesi hanno una cultura molto diversa dagli europei, ti preoccupa?
“Penso di essere allenato con i giapponesi (ride). A dire la verità, non penso che avremo problemi di comunicazione con lui. Ho lavorato tanto con i giapponesi e non sono preoccupato”.
Un’indiscrezione sostiene che BMW sarebbe interessata ad acquistare i dati di Suzuki per la MotoGP, pensi sia un’operazione possibile conoscendo bene i giapponesi?
“Non ho informazioni, posso dare solo mia opinione personale. È difficile da credere che possa succedere perché Suzuki si è ritirata 3 anni fa e se si vuole usare quei dati per il 2027 sarebbe passato molto tempo. Inoltre credo che BMW abbia abbastanza conoscenze e orgoglio per sviluppare una moto da sola, in SBK lo hanno fatto”.