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MotoGP, Marini preoccupato per domenica: "Le gomme saranno un'incognita"

Il ducatista promuove i lavori fatti in pista e nel paddock del Qatar, ma ammette: "C'è ancora troppo olio sull'asfalto". E sulle criticità che potrebbe incontrare dice: "La nostra moto non è particolarmente adatta al circuito, inoltre dovremo stare attenti al graining".

MotoGP: Marini preoccupato per domenica:

Sesto a due decimi e mezzo dal leader della prima giornata di azione in Qatar Raul Fernandez, Luca Marini pensa alle gomme. Secondo il 26enne, alla luce delle caratteristiche del tracciato, le criticità si faranno sentire soprattutto sulla lunga distanza.

"E' stata una giornata molto interessante - ha cominciato l'analisi del suo venerdì - Abbiamo provato molti pneumatici e ci siamo fatti un'idea chiara di quali mettere domani. Con la pista più pulita sarà più facile. Per adesso stressiamo troppo l'anteriore sul lato destro. Un problema costante qui a Losail. Nella Sprint non pesarà più di tanto, mentre nel GP vero e proprio si farà sentire, ecco perché per evitare il graining dovremo cercare un buon compromesso".

Entrando nel dettaglio il pilota della Mooney VR46 Racing ha evidenziato come la mescola dura dia un'ottima risposta anche alla sera, anche se con le basse temperature ci si avvicina al limite. "Montarla all'anteriore è rischioso. Facendo quella scelta qualche anno fa Bagnaia era caduto e comunque, non appena l'aria si fa più fresca di due o tre gradi c'è il pericolo scivolata". 

Dopo aver anticipato la volontà di montare la soft davanti, l'italiano ha spiegato perché la decisione di quali "scarpe" indossare sul circuito qatariota sia tanto complessa. "E' per via della conformazione delle curve, specialmente di quelle a destra, dove si entra ad alta velocità e faticando a girare la moto si finisce per andare larghi".

Per essendoci delle somiglianze con la situazione incontrata a Misano, per Luca fare paragoni o cercare appigli per la scelta delle coperture sarebbe sbagliato: "Lì si ha bisogno dell'appoggio in frenata. In generale la morbida tende al bloccaggio all'anteriore e non dà buone risposte quando si frena. Al contrario la hard è perfetta ovunque, ma quando si abbassano le temperature fatica. Qui non essendoci grosse frenate le K vanno bene, ma la mescola più dura è meglio".

Interrogato sui pro e i contro dell'avere una moto più lunga (Luca è molto alto e per lui è necessario N.d.R.), Marini ha replicato: "Dipende dalle condizioni della pista. Se non c'è grip si patisce di più, mentre ad esempio su un fondo gommato come quello incontrato nei test a Misano è fantastico perché si ha più potenza a disposizione, la moto non impenna e si può frenare più forte. In questo caso, invece, sarà dura, perché ci sono tratti in discesa, l'asfalto è nuovo e non è ancora pronto. Sicuramente l'anno prossimo i tempi sul giro saranno più bassi. anzi, già lo saranno domani".

Infine un parere sull'ammodernamento del paddock. "Hanno fatto un ottimo lavoro creando molte zone relax. Forse c'è troppa aria condizionata", ha scherzato riferendosi alla temperatura veramente glaciale della sala stampa che ha suscitato le rimostranze concorde di tutta la stampa, costretta a ricorrere addirittura a delle coperte per non congelare.

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