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MotoGP, Zarco: "se recuperi 6 posizioni sei un eroe, ma spesso finisce in disastro"

il francese spara a zero su Bastianini: "C'è sempre quel pilota che parte come un missile, lo scorso anno fu la volta di Nakagami, oggi è stato Enea. La tecnologia non c'entra, l'errore umano c'è sempre stato, ma a volte bisogna accettare che sia un brutto weekend e partire con più cautela"  

MotoGP: Zarco:

La domenica di MotoGP al MontMelò verrà probabilmente ricordata per due eventi: l'incredibile e pericolosissimo highside di Pecco, investito poi dalla KTM di Binder, e la doppia vittoria, storica, delle due Aprilia di Aleix e Maverick. Ma per Johann Zarco forse, il ricordo che resterà sarà anche quello di un'altra gara segnata da un brutto incidente, innescato dalla Ducati di Enea, e dal quale fortunatamente il francese è uscito illeso. Sceso a compromessi con la scelta delle gomme alla seconda partenza a seguito della bandiera rossa, il centauro del team Pramac ha lottato coi  "superstiti" del circuito spagnolo, riuscendo infine a superare l'Aprilia di Oliveira arrivando ad un soffio dal podio. Il francese ha le idee chiare e non usa mezzi termini: l'errore umano c'è sempre stato, è sempre il pilota ad avere l'ultima voce in capitolo, la tecnologia qui non c'entra nulla.

"Sarebbe stato bello arrivare sul podio - esordisce così il francese, al termine di una gara che lo ha visto anche protagonista di una carambola innescata da un tentativo di sorpasso di Enea alla prima curva - ma a inizio gara non sono riuscito a tenere un buon passo. Avevo una media all'anteriore ma era fredda perché avevamo solo due opzioni: uscire con una morbida riscaldata, o con la media che avevo sulla moto dell'incidente, ormai fredda".

Un problema, quello del cambio gomme dopo l'incidente iniziale, che ha fortemente influito la gara di molti piloti.
"Ho preferito la seconda opzione - prosegue Johann - i miei tecnici hanno reso la gomma in grado di affrontare la gara, altrimenti avrei dovuto subire l'usura della morbida da metà gara. Questa scelta mi ha rallentato nei primi giri, ma poi sono riuscito a tenere la situazione sotto controllo. Nel complesso è stata una buona gara, e la seconda partenza è stata meglio della prima, questa sicuramente può essere una bella soddisfazione che mi porterò dietro da questo weekend - commenta poi con sarcasmo il francese.

Un incidente innescato dalla seconda Ducati ufficiale, e che ha coinvolto oltre al francese anche i due piloti Gresini e Bezzecchi.
"La prima partenza era andata bene, ero stato attento a mantenere le distanze da Binder nel primo settore, poi però sono stato tirato giù da Bastianini. Anche ieri è successo qualcosa di simile, ed oggi forse cercava di recuperare sei posizioni alla partenza. Sono cose che possono succedere e quando tutto va bene sei un eroe, ma la maggior parte delle volte può finire in tragedia. Per fortuna è stata chiamata bandiera rossa, anche se non per il nostro incidente, ma quello di Pecco".

Perché la prima curva a Barcellona continua ad essere così pericolosa?
"C'è sempre quel pilota che parte come un missile, lo scorso anno fu la volta di Nakagami, oggi è stato Bastianini. Quella curva è molto stretta, anche se non stretta quanto al RedBull Ring in Austria. Oggi tutti sapevano di dover spingere al massimo all'inizio, ma è un qualcosa che i piloti dovrebbero considerare, ma alcuni di loro sono scemi e non ci pensano. La partenza è uno di quei momenti in cui si può guadagnare molto, ma a volte bisogna accettare che non è un gran weekend e che si rischia di combinare un disastro".

I piloti però, Zarco compreso, non sembrano convinti che cambiare il layout del tracciato possa cambiare le cose, e l'abbassatore non è il principale indiziato in questo caso.
"L'abbassatore aiuta a fare una buona partenza, ma non sono quei sei decimi a fare così tanta differenza in quella curva, l'ultima decisione spetta sempre al pilota. A Jorge è riuscita una impresa simile in Austria, partiva 12° ed alla prima curva era 6°, ma succede due volte l'anno. Manovre del genere spesso mandano a terra più di un pilota, oggi ben sei".

D'altro canto i piloti sono sempre più incoraggiati ad essere aggressivi in partenza, l'abbassatore ha esattamente quello scopo.
"E' vero, altrimenti ci viene detto che non abbiamo fatto una buona partenza e che perdiamo posizioni, ma io sono tra quelli che preferisce la cautela ed eventualmente recuperare in gara".

Per l'incidente, ad Enea è stata comminato un long lap. Una penalty adeguata?
"Se il loro intento era quello di distruggergli la gara, avrebbero fatto centro. Con un long lap qui al MontMelò hai tempo di andare a Barcellona, vedere la cattedrale e tornare, tanto ormai la gara sarebbe già finita" - scherza infine francese.

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