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SBK, Bautista stupisce Dall’Igna e Ducati: ha tutto per la wildcard MotoGP!

L’ANALISI - A Misano Alvaro è andato oltre ogni aspettativa. Il vero termine di paragone non è Bagnaia, ma il mezzo secondo sul passo dal record di Bastianini con quasi 10° in più sull’asfalto. Se si fosse corso sarebbe stato nella top five!

SBK: Bautista stupisce Dall’Igna e Ducati: ha tutto per la wildcard MotoGP!

C’era grande attesa nel vedere all’opera Alvaro Bautista con la MotoGP. Dopo una lunga attesa, nelle giornate di martedì e mercoledì lo spagnolo ha finalmente svolto quel test a lungo sognato in sella alla GP23. Lo ha fatto a Misano in una due giorni dove ha spremuto la Rossa di Borgo Panigale con l’intento di capirne tutti segreti.

Nonostante la Panigale V4 utilizzata nel Mondiale SBK sia una sorta di “MotoGP stradale” come lui stesso ha più volte dichiarato, con la Desmosedici c’erano diversi aspetti da valutare. Innanzitutto stiamo parlando di un prototipo che presenta una maggiore rigidezza rispetto alla moto di serie con pneumatici Michelin anziché Pirelli, dischi in carbonio anziché acciaio e per finire alcuni dispositivi che sulla Panigale non esistono.

A tal proposito Alvaro non si è risparmiato, realizzando 50 giri il primo giorno e 49 il secondo per un totale di ben 99 tornate. Secondo quanto dichiarato da Aruba, il miglior tempo dello spagnolo è stato di 1’32”590 con gomma morbida e 49° di temperatura sull’asfalto.

In virtù del dato diramato dal team cerchiamo ora di capire quanto è stato competitivo o meno lo spagnolo.

Il record di sempre della pista di Misano è di Bagnaia in 1’31”065, ovvero un secondo e mezzo meglio rispetto a Bautista. Il termine di paragone però non può essere il crono del pilota piemontese, perché Alvaro non è mai andato alla ricerca del tempo sul giro secco, infatti ha lavorato solo sul passo gara.

Pertanto, andando a valutare le prestazioni sul ritmo, bisogna focalizzarsi sul giro record di Bastianini in gara di 1’31”868. Nel raffronto col pilota romagnolo, Alvaro è stato poco più di mezzo secondo più lento in quella che era la sua prima volta con la GP23 e con quasi dieci gradi di temperatura in più sull’asfalto quando lo scorso anno si è corso il GP di Misano, dove il termometro segnava 41°.

Questo è quello che dicono i numeri e il cronometro al quale certo non si può sfuggire. Ovviamente ci sono poi diversi aspetti da valutare come la gestione della gomma in gara, la bagarre con gli altri piloti e il fatto che la Desmosedici sia una moto più esigente dal lato fisico rispetto alla Panigale.

Guardando i crono: se si fosse corso Alvaro sarebbe stato tranquillamente a ridosso della top five.

Mica male per uno che saliva su una MotoGP dopo ben cinque anni di assenza e ha saputo lasciare Dall’Igna e Ducati a bocca aperta per quanto mostrato in pista.

Adesso Bautista e Gigi Dall’Igna devono solo mettersi a un tavolo e capire cosa fare, ovvero se mettersi in gioco con questa tanto discussa wildcard, che guardando il calendario potrebbe essere Sepang, visto che Phillip Island è esattamente una settimana dopo la tappa di San Juan della SBK.

In attesa di avere una risposta lo spagnolo ha comunque una certezza, ovvero che su una MotoGP potrebbe certamente essere competitivo e giocarsi le posizioni di vertice. Ovvio che sarà necessario come minimo un altro test se non due prima di unirsi alla sfida con Bagnaia &co.

 

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