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Dovizioso: "Io Leggenda della MotoGP? Ho trasmesso qualcosa alla gente"

"Ero il primo io a esserne sorpreso, ma mi sono accorto che dopo il mio ritiro i tifosi mi fermano di più di quando correvo. Tornare nel paddock? Mai dire mai, ma ho bisogno di una pausa"

MotoGP: Dovizioso:

Mi fa effetto vedere i miei nomi insieme a quelli degli altri campioni sul quel pannello, Andrea Dovizioso è quasi imbarazzato con le medaglia di Leggenda della MotoGP al collo. Per di più al Mugello, un luogo speciale per ogni pilota italiano. “È un grande pilota, ma ancora di più una grande persona” il riconoscimento ricevuto da Carmelo Ezpeleta, gran capo della Dorna.  “Sentire certe parole mi rende orgoglioso - dice il Dovi - Non mi aspettavo di diventare una Leggenda, è qualcosa di folle, ancora più qui al Mugello”.

Sembri sorpreso.
Non me lo aspettavo, forse perché per il mio carattere sminuisco quello che ho fatto, non mi sentivo così importante. Di solito, quando ti ritiri, la gente si dimentica presto di te, ma a me è successo l’opposto: quando sono in giro mi fermano più ora che quando correvo e vincevo. Questo mi ha fatto capire che sono riuscito a trasmettere qualcosa, anche se so che ci sono tanti piloti che hanno vinto più di me”.

Come stai da ‘pensionato’?
Tutto cambia, è normale, vedi il mondo in un modo un po’ diverso. Ora sto lavorando su un progetto importante, nel fuoristrada che è la mia passione fin da bambino. Era da tanto tempo che cercavo di realizzarlo ed è capitata l’occasione con la pista di Monte Coralli, fra un annetto sarà completato”.

Cosa ti manca della vita da pilota?
Quando corri in un campionato importante come la MotoGP, c’è una grande adrenalina, vivi tutto in un modo diverso. Ora ho una vita più rilassante, perché quando corri c’è tanto stress, devi giocare con il limite, ma senti anche la gente che ti spinge. Qui al Mugello ogni momento era speciale, fin dal mercoledì. Soprattutto, ti mancano gli anni cui sei stato competitivo (ride)”.

In futuro ci sarà la possibilità di rivederti in questo paddock in un altro ruolo?
Mai dire mai. A me piace potere lavorare al massimo livello e qui lo puoi fare. Con la mia esperienza potrei ricoprire diversi ruoli, ma dopo tanti anni in questo mondo è normale volersi prendere una pausa.

Come saresti andato nella Sprint Race?
A me piace, anche se forse le mie caratteristiche non sono le più adatte per quel tipo di gara (ride). Diciamo che le avrei fatte volentieri nel 2017 e nel 2018. La MotoGP ora è un po’ cambiata, la prestazione pura conta molto, devi essere veloce fin dal primo turno di prove, ma sono cambiare soprattutto le moto. Le Sprint sono interessanti da vedere, ma anche molto stressanti per i piloti ”.

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