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SBK, Aegerter: “Il gap con Toprak è ampio, ma non è male per un debuttante”

Test positivo per lo svizzero, che ha iniziato a prendere confidenza con la sua R1: “Questa moto ha molta più potenza di quelle che ho guidato in precedenza. Ho dimostrato di poter essere veloce e sarò molto felice se sarò in questa posizione anche in Australia”

SBK: Aegerter: “Il gap con Toprak è ampio, ma non è male per un debuttante”

A più di un mese di distanza dalla loro prima presa di contatto sul bagnato, Dominique Aegerter e la sua R1 sono tornati in azione per una due giorni di test a Jerez, che ha permesso allo svizzero di iniziare a farsi un’idea più precisa della sua nuova Yamaha. Una moto ben diversa dalla R6 con cui il 32enne si è laureato campione nel Mondiale Supersport.

“È stato abbastanza impressionante. Mi sono trovato bene in sella, questa moto ha un sacco di potenza. Quando apro il gas in uscita di curva, quasi ogni volta si impenna. È molto difficile da controllare - ha raccontato il nativo di Rohrbach ai microfoni di WorldSBK.com - Le moto che ho guidato in precedenza, la Moto2, la MotoE e anche la SSP, erano tutte molto più lente e con meno potenza. Non mi sto lamentando della potenza, semplicemente dovremo ridurla un pochino con l’elettronica, in modo che possa guidare in maniera un po’ più confortevole”.

Come è stata questa transizione dalla R6 alla R1? 

“C’è una grandissima differenza. In Supersport guidi con delle moto di circa 140kg con 140CV, mentre qui le moto sono un po’ più pesanti e hanno circa 100CV in più. Inoltre, in SSP non c’è elettronica, quindi ‘hai tutto in mano’. Mentre in Superbike c’è molta potenza che non puoi riversare completamente a terra, quindi devi usare l’elettronica - ha spiegato Aegerter - La cosa incredibile è che la puoi settare curva per curva, perciò c’è molto da fare per capire dove hai bisogno del freno motore; del controllo di trazione; di più potenza, o del sistema anti impennata. C’è tanto lavoro da fare e credo che questa sia la differenza più grande”.

Sebbene fosse solo il suo secondo test da pilota del team GRT, Domi ha già dato ottimi segnali anche sul fronte cronometrico, chiudendo il giovedì in sesta posizione.

“Poter girare sull’asciutto è stato molto importante per noi, per cominciare a settare un po’ la moto e abbiamo concluso i test piuttosto bene. Per tutti e due i giorni siamo stati nei pressi della Top10 e non è male per un ‘debuttante’ (ride). La posizione, lo stile di guida sono ancora da aggiustare, ma abbiamo lavorato su diverse cose, e abbiamo anche provato alcune parti che ci ha fornito la Yamaha - ha rivelato lo svizzero - Alla fine, abbiamo montato la gomma da qualifica, ne avevamo due, e con tutto quel grip ho potuto spingere e chiudere in una buona posizione. Nove decimi di distacco da Toprak sono tanti, ma credo che per essere al secondo giorno (su asciutto ndr.) su una Superbike sia un risultato abbastanza buono. Il sesto posto è buono e ho dimostrato di poter essere veloce con la moto. La cosa importante, però, sarà la prima gara del sabato in Australia. Se sarò ancora in questa posizione sarò molto felice”.

Un bilancio più che positivo quindi, anche se il campione della SSP ha ancora diverse cose da imparare

“Credo che le condizioni del tracciato fossero leggermente diverse rispetto al primo giorno. Era un pochino più freddo e ventoso, ma è stato bello raccogliere qualche dato e fare qualche giro. Ho provato anche la SCX che mercoledì non avevo provato. Ci sono stati un po’ di alti e bassi, anche per via delle nuove parti che abbiamo provato - ha spiegato - Non sono ancora molto costante. Inoltre, le gomme calano un po’ a volte, soprattutto con queste temperature così fredde. Ma per me ciò che conta è guidare, migliorarmi e cercare di fare esperienza. Abbiamo lavorato sulla distanza di 10 giri e non è andata male, anche se poi è complicato tornare in pista e riprendere a girare sugli stessi tempi. Con la gomma da qualifica ero veloce, ma mi serve più tempo per capire”.

Tanti comunque i chilometri macinati da Aegerter, che nell’arco dei due giorni ha completato 160 tornate, alternandosi tra due moto con due diverse configurazioni.

Yamaha ci ha fornito diverse parti da provare al posteriore. Leveraggi della sospensione, alcuni elementi per l’elettronica e parti per la seduta - ha chiosato Dominique - Abbiamo svolto delle prove comparative e credo abbiamo ottenuto delle buone informazioni anche per loro, che spero riescano a sviluppare la moto durante l’inverno. Ho provato anche il nuovo forcellone, comparandolo con quello vecchio. Per me è tutto nuovo, quindi ho bisogno di qualche giro in più per capire veramente se si tratta di me, della moto, dell’elettronica, o di qualche aggiustamento che abbiamo fatto, ma ho certamente avvertito qualche differenza”.

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