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SBK, Laverty: ecco cosa non sta funzionando sulla BMW in Superbike

Parla Eugene: “Questa è la moto più complicata che io abbia mai guidato. Abbiamo tanta potenza, ma non riusciamo a mettere i cavalli a terra e a controllarli"

SBK: Laverty: ecco cosa non sta funzionando sulla BMW in Superbike

Chiaro e trasparente come sempre. Ancora due round e poi Eugene Laverty appenderà il casco al chiodo. Come ben sappiamo, a Phillip Island si concluderà il suo percorso in sella alle due ruote, mentre dal 2023 diventerà nuovo socio del team Bonovo con il 20% delle quote e ruolo di coach.

In vista del finale di stagione, il nordirlandese ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di bikesportnews. Tanti i temi da lui trattati, in particolare la BMW: “Ogni gara sembra un conto alla rovescia, perché voglio ottenere risultati importanti e non ho tempo per migliorare – ha detto – sono però felice di quanto fatto in Argentina, dove sono stato il pilota indipendente più veloce”.

A parte ciò, negli ultimi round la M 1000 RR sta soffrendo e lui non lo nasconde. Uno degli aspetti è rappresentato dalla brusca erogazione del motore della moto tedesca: “Per me questo  problema è amplificato, dato che maggiore è la potenza, più difficile diventa mettere i cavalli a terra e controllarli – ha sottolineato – per un pilota della mia corporatura sarebbe quindi meglio utilizzare un motore meno potente.  Capisco bene che abbiamo bisogno di cavalli, il problema è che non possiamo controllarli, di conseguenza dovremo  lavorare per migliorare. Purtroppo le basi non sono giuste e se non le metteremo a posto non potremo salire sul podio”.

Eugene punta a quindi sviluppare la moto per il prossimo anno in qualità di tester: “Guidare la BMW è stato frustrante – ha ricordato – nel 2021, quando sono salito sulla moto di Sykes, è stato tremendo, dato che non riuscivo a fermare la M 1000 RR. Di sicuro ho quella considerazione per poter contribuire allo sviluppo della nostra moto”.  

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