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SBK, Garrett Gerloff nell’ombra: cosa è successo dopo il fattaccio di Assen?

Questa è la prova più dura per Garrett, perché l'avversario da battere è nella sua mente. Dopo il crash con Toprak in Olanda l’americano è scomparso dai radar e ora si cercano risposte perché Yamaha non vuole rinunciare a lui

SBK: Garrett Gerloff nell’ombra: cosa è successo dopo il fattaccio di Assen?

E pensare che circa un mese e mezzo fa c’era chi lo vedeva pronto a raccogliere il testimone di Valentino Rossi in Petronas per il 2022. Stiamo parlando di Garrett Gerloff, convocato a metà luglio da Yamaha ad Assen per sostituire l’infortunato Franco Morbidelli.

Quella sostituzione sembrava essere una sorta di trampolino di lancio per lo statunitense in ottica futura nella top class, invece il mercato MotoGP è andato diversamente da quelle che erano le aspettative dello statunitense, ambizioso di compiere il salto di categoria.

Come se non bastasse, la settimana seguente, in occasione del round della Superbike al Dutch, Garrett è stato protagonista di un contatto al via di Gara 2 che ha comportato la caduta di Toprak Razgatlioglu, in piena lotta per il titolo. Detta in parole povere, in quell’occasione l’americano è arrivato a contatto con l’unico pilota con cui doveva stare alla larga, ovvero il turco.

Nonostante l’inconveniente, in molti immaginavo di rivederlo nuovamente a lottare con i migliori nei round seguenti, come tra l’altro ci aveva abituato dopo gli episodi che lo hanno visto coinvolto con Rea e Rinaldi nella prima parte di stagione. Purtroppo però il copione è stato ben diverso questa volta, perché Gerloff è scomparso dai radar. La classifica parla chiaro, tanto che dopo Assen non è più riuscito a tornare nei primi cinque una sola volta. Abbiamo quindi voluto cercare di capire cosa gli sia successo. Problemi della moto? Problemi del pilota?

Secondo quanto intercettato nel paddock a Magny-Cours, Garrett è un pilota molto sensibile e la tirata d’orecchio di Assen ha avuto una sorta di contraccolpo in lui. Dire che sia finito in un tunnel è forse esagerato, anche se la sensazione è che preferisca in questo momento rimanere ben distante dai guai, ovvero dalla lotta per la vittoria che vede coinvolto Toprak.

Yamaha, dal canto suo, avrebbe bisogno eccome di un pilota talentuoso come Gerloff, il quale potrebbe togliere punti pesanti a Rea nella volata finale per il Mondiale contro il turco. A Garrett serve quindi fare un click o una sorta di switch per uscire da quella zona d’ombra in cui è entrato. Toccherà soltanto a lui stesso ritrovare quella consapevolezza di cui ha bisogno per mostrare quel talento che ha già espresso e che tutti gli riconoscono.

Yamaha lo aspetta, la R1 di GRT è infatti la stessa di quando è arrivato sul podio a Donington o nella Superpole Race di inizio stagione ad Aragon. Di sicuro questo è il momento più difficile da quando è approdato lo scorso anno in Superbike dopo aver lasciato gli States. Le sfide  però sono sempre state il suo pane quotidiano e lui non si è mai voluto tirare indietro dall'affrontarle.

Questa volta però il rivale da battere non è in pista su una  moto, ma alberga nella sua mente. Non serve quindi una particolare staccata per batterlo, tantomeno spingere di più sul gas. 

   

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