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SBK, Rinaldi e Redding in coro: "dobbiamo migliorare se vogliamo lottare"

Rinaldi: "La cosa che mi fa pensare è che quando io vado forte Scott è in difficoltà e quando va forte lui sono io ad essere in difficoltà". Il passo è migliorato  da metà gara ma il gap con Rea era troppo ampio per poter lottare"

SBK: Rinaldi e Redding in coro:

La Superbike di Assen si è chiusa con un doppio podio per il team Aruba- Ducati grazie al secondo posto di Scott Redding in Gara-2 e allo stesso piazzamento di Michael Ruben Rinaldi nella Superpole Race.

Dopo la Superpole Race Michael Ruben Rinaldi ha compiuto un giro d’onore del tracciato di Assen in sella alla Panigale V2 Bayliss 1st Championship 20th Anniversary, la moto speciale presentata lo scorso giovedì 22 luglio per celebrare il primo titolo iridato di Troy Bayliss del 2001. Michael durante la conferenza stampa del venerdì al Paddock Show ha avuto l’occasione di scambiare qualche battuta col campione australiano ricordando il perché anche lui gareggia con il numero 21.

“Sono felice per aver chiuso il weekend con un altro podio - ha detto Redding - Ho fatto molta fatica a trovare il feeling con la gomma anteriore ma in Gara-2 siamo riusciti a fare quel piccolo step che mi ha permesso di mantenere un passo migliore. All’inizio ho cercato di non forzare per salvare la gomma anteriore e per questo ho perso un po’ di terreno rispetto alla testa. Il passo è migliorato molto da metà gara ma il gap con Rea era troppo ampio per poter lottare per la vittoria. La gara di Most? spero che divertendo guidare ed il più sicuro possibile”.


“Sinceramente non posso essere soddisfatto per questo fine settimana - gli ha fatto eco Rinaldi - Ieri ho dato il 100% ma sono caduto mentre oggi non ho mai avuto la sensazione di essere nelle condizioni ideali. Il risultato della Superpole Race è positivo chiaramente, ma è arrivato dopo la penalizzazione di Razgatlioglu e Locatelli mentre nel pomeriggio, dopo una bella partenza, da quando la gomma ha iniziato a calare non sono stato più efficace. E’ un po’ frustrante: dobbiamo lavorare per trovare una soluzione che ci permetta di essere più costanti. La cosa che mi fa pensare è che quando io vado forte Scott è in difficoltà e quando va forte lui sono io ad essere in difficoltà. Non abbiamo ancora capito cosa ci serve. Una volta che vinci vuoi stare sempre lì. Non sono molto positivo, non riusciamo ad avere il ritmo per vincere o stare lì davanti. Non penso di essere così lento, al momento il nostro massimo non è sufficiente”.  


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