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Savadori: "Vado forte perché sul bagnato la MotoGP assomiglia alla SBK"

"Si muove molto e sono abituato a questo stile con le derivate di serie. Essere stato 1° in Q1 è figo, ma devo ancora imparare a guidare un prototipo"

MotoGP: Savadori:

Savadori sapeva di avere una buona occasione sul bagnato, ma quando è caduto al primo giro della Q1 tutto sembrava irrimediabilmente compromesso. Nella sfortuna, la fortuna ha voluto che il luogo del fattaccio fosse vicino alla corsia box e Lorenzo si è trasformato in un corridore. “A un certo punto ho abbassato la visiera perché non si capisse quanto stessi faticando, peccato che fosse trasparente” ha scherzato.

La corsa, però, non gli ha tolto troppe forte e ha terminato al primo posto la Q1.

Cosa ho pensato quando ho visto il mio nome davanti a tutti? Figo! - sorride - Sono felice perché Aprilia mi ha sempre dato una grande mano e ha creduto in me, essere primo con loro è bello. Bisognerebbe farlo più spesso”.

Perché vai così forte sul bagnato?
Onestamente a me non piace correre sotto la pioggia, ma in qulle condizioni la MotoGP diventa più simile a una SBK, perché si muove di più. Io ho fatto un percorso diverso da quello degli altri debuttanti, ho sempre e solo corso con moto derivate dalla serie, a parte la 125, ma è passato tanto tempo. Non ho mai provato nemmeno una Moto2 e le derivate di serie sono meno rigide, si muovono molto, quindi mi sono abituato a quella caratteristica. Quando guidi una MotoGP, o comunque un prototipo, devi cambiare il tuo stile, perché è molto più rigida. Per riuscirci, però serve tempo, perché il livello è altissimo”.

Certi risultati fanno bene al morale, però.
Fanno sicuramente piacere, ma in questa fase, credo che la cosa più importante per me sia fare chilometri. So che l’ho già detto e che posso diventare noioso, ma devo capire come guidare questa moto e iniziare a farlo. Io vorrei vincere, come tutti i piloti, ma per riuscirci devo ancora crescere”.

Quanto pensi sia lungo questo percorso?
“Faccio fatica a dirlo, ma penso che per avere la moto in mano come vorrei servirebbe un anno di gare. Non è una cosa così rapida, anche perché il livello è molto alto, e so anche di non avere tutto quel tempo, quindi cercherò di fare il prima possibile”.

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