Kenan Sofuoglu è stato tra i primi a festeggiarlo e siamo convinti che per lui questo successo abbia un sapore speciale. Lo scorso anno, quando scelse di lasciare Yamaha per BMW, non mancavano dubbi e perplessità in merito alla scelta del turco.
Invece Toprak ha smentito tutti, conquistando il successo al secondo round su un tracciato dove in passato ha accusato distacchi importanti. Visto quanto fatto dal numero 54, abbiamo quindi fatto un paio di battute col suo manager, ovvero Kenan, che non si è sottratto alle nostre domande.
“Ovviamente siamo molto felici per quanto ha fatto Toprak a Barcellona in questo secondo appuntamento – ci ha detto – quando abbiamo scelto BMW sapevamo che questa moto non sarebbe stata peggio della Yamaha e alla fine penso sia evidente. L’unico dubbio era il fatto di poter battere Bautista e la Ducati. Sta di fatto che in questi primi due round Toprak ha però dimostrato di essere veloce e forte, ma soprattutto capace di adattarsi a ogni moto ed essere intelligente nello sfruttare il potenziale”.
Un weekend come Barcellona toglie tanti dubbi e pressioni.
“Lo scorso anno molti pensavano che avessimo fatto la scelta sbagliata, ma ora Toprak è più veloce rispetto al 2023. Non è ancora al 100%, perché ci sono ancora diversi aspetti da migliorare sulla moto, ma nelle prossime gare sono convinto che potrà essere ancora più forte dato che Phillip Island e Barcellona sono piste particolari per via delle condizioni”.
Quanto ti ha impressionato questo Toprak?
“Ha vinto prima che ci aspettassimo, considerando che non sapevamo cosa attenderci e quanto sarebbe stato veloce. Nei test però ha dimostrato subito di essere competitivo e in quel momento ho iniziato a credere che possiamo vincere ed essere tra i pretendenti al titolo. Forse Toprak non sarà un pilota da giro secco, ma di sicuro è uno dei più veloci in gara. Prima di venire qua a Barcellona eravamo preoccupati, ma poi alla fine siamo rimasti sorpresi, perché la moto e Toprak assieme hanno un grandissimo potenziale”.
Quanto c’è di Kenan e dei suoi metodi in questa vittoria?
“Prima di tutto devi capire l’aspetto mentale di ogni pilota, perché è quello che fa la differenza. Tu puoi utilizzare tutte le parole che vuoi, ma alla fine conta ciò che recepisce il pilota. Sabato, prima della gara, gli ho detto quando eravamo in griglia: “Nessuno di questi piloti vicino può batterti, credici!” Alla fine così è stato. Forse i miei insegnamenti e la mia mentalità è dura, ma penso che sia questa la strada per arrivare ai risultati. Se utilizzi le parole sbagliate con un pilota rischi poi di distruggerlo”.
In tutto ciò si continua sempre a parlare di Toprak e la MotoGP.
“Come ho sempre detto il mio obiettivo è stato quello di aiutare Toprak a diventare un campione in Superbike e non in MotoGP. Ora abbiamo davanti a noi questa sfida con la BMW, che vogliamo vincere. Se Toprak vince la sfida con BMW in SBK potrà pensare alla MotoGP. Nel momento in cui un pilota diventa campione può avere più possibilità”.