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MotoGP, Mir: “A Jerez sicurezza al limite, ma deve succedere qualcosa per cambiare"

"Le vie di fuga non sono abbastanza spaziose e l'abbiamo visto con la caduta di Marc". Rins: "Ne abbiamo parlato in Safety Commission ma ci sono piste messe peggio"  

MotoGP: Mir: “A Jerez sicurezza al limite, ma deve succedere qualcosa per cambiare

Una decima posizione che alla fine fa sorridere il campione del mondo Joan Mir che oggi non ha potuto fare di più con la sua Suzuki. La moto di Hammamatsu come al solito ha sofferto nelle qualifiche ma in FP3 e FP4 lo spagnolo ha dimostrato di avere il passo giusto per poter fare bene nella gara di domani. 

“Non potevo chiedere molto di più onestamente – ha detto Joan - Sono vicino al tempo della pole position e domani non partirò da molto indietro e proverò a fare la mia solita gara. Ho fatto un chiaro passo in avanti tra ieri ed oggi, sono più vicino e stiamo continuando a lavorare sull’elettronica per usare la moto e le gomme al meglio. Siamo ancora lontani dal risolvere in nostri problemi in qualifica ma continueremo a lavorare”. 

Oggi si sono viste molte cadute in FP3 e FP4, c’è una motivazione particolare?
"Oggi le condizioni non erano le migliori possibili, c’era caldo ma il vento era freddo a ha raffreddato le gomme e il tracciato. Io credo che le cadute siano arrivate per questi motivi, non perché i piloti abbiano spinto troppo visto che siamo tutti molto vicini. Però bisogna dire che in questo tracciato c’è qualche problema di sicurezza”. 

Non credi che Jerez sia un tracciato sicuro?
“Le vie di fuga non sono abbastanza grandi per la MotoGP in questa pista. In molte curve siamo al limite, soprattutto la 1, la 7 e la 10. Io sono caduto in curva 7 nel 2019 e ho toccato le barriere proprio come è successo a Marquez oggi e anche ad Espargarò. In safety commission abbiamo parlato di questo, credo che per rendere questa pista sicura si debbano spendere molti soldi. È sempre la stessa storia, nessuno cambia niente finché non succede qualcosa. Spero che il prossimo anno modificheranno qualche area e poi così di seguito negli anni a venire”. 

Anche oggi abbiamo assistito a molti giri cancellati a causa di millimetri. Cosa ne pensi?
“Sappiamo che i sensori sono sensibili, dobbiamo stare attenti. Io preferisco la regola così com’è adesso, è chiara e se sei fuori anche di un solo millimetro il tempo viene cancellato, questo porta a meno discussioni”.

Cosa è successo in FP3 con Vinales?
“Io stavo migliorando il mio tempo con gomma nuova e Maverick era fermo in mezzo alla pista, non c’è molto altro da dire”. 

Rins: "Yamaha davanti a tutti, speriamo che Miller parta bene"

Ha fatto meglio del campione del mondo il suo compagno di squadra Alex Rins che è riuscito a mettere la sua Suzuki in nona posizione. Quali sono le sensazioni dopo questo sabato a Jerez?
“Le qualifiche sono andate come sono andate – ha detto Rins con un pizzico di rammarico – Ma la giornata è stata davvero buona. Ho fatto delle buone FP3, che mi hanno permesso di andare direttamente in Q2 e poi in FP4 sono stato in grado di mostrare un bel passo anche se ho trovato difficile individuare il limite, e sono caduto. In qualifica ero motivato al massimo e con la prima gomma ho migliorato i miei tempi ma poi nella seconda uscita sebbene io abbia spinto al massimo non ho trovato le giuste sensazioni all’anteriore”. 

Come vedi la gara di domani?
“Dovrò partire bene se vorrò fare una bella gara. Apparentemente le Yamaha sono davanti a tutti, le Ducati e Miller non sembrano avere un bel passo ma domani potrebbero comunque essere della partita. La nostra strategia è provare a sorpassare il prima possibile i ragazzi davanti. Se Quartararo farà una bella partenza e rimarrà primo sarà difficile lottare per la vittoria. Al contrario, se Miller partirà bene potremo rallentare un po’ il ritmo di Fabio e provare a lottare”. 

Cosa ne pensi della questione sicurezza e delle cadute viste questo fine settimana? 
“Io sono caduto perché sono entrato troppo forte in curva ma è vero e sappiamo bene che le vie di fuga sono piccole qui. Ne abbiamo parlato in safety commission, loro ci hanno chiesto dove si sarebbe potuto fare qualcosa ma nessuno di noi ha nominato la curva dove è caduto Marc. Vedremo se si riuscirà a cambiare qualcosa in futuro ma ci sono tracciati dove è anche peggio come al Montmelò dove hanno modificato qualcosa ma per esempio curva 9 non c’è abbastanza spazio”. 

Sono le MotoGP ad essere diventate troppo veloci per le piste?
“Si, forse stiamo iniziando ad essere un po’ veloci (ride ndr). Anno dopo anno ci miglioriamo, quando ero in Moto3 si soffriva a fare 1:46 qui mentre ora ci sono dei tempi incredibili”. 

 

 

 

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