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Melandri: “Spiego la MotoGP, senza tifo e rispettando i piloti”

“Questo lavoro comporta una responsabilità verso il pubblico da casa. Per DAZN sono dovuto tornare a imparare la grammatica. È più facile studiare la telemetria che diventare telecronista”

MotoGP: Melandri: “Spiego la MotoGP, senza tifo e rispettando i piloti”

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Per anni lo abbiamo visto protagonista in pista tra sorpassi, controsorpassi e staccate al limite. Adesso è passato dall’altra parte della barricata, indossando le cuffie. Stiamo parlando di Marco Melandri, pronto a dare il via alla sua seconda stagione di commentatore tecnico con DAZN.

Lo scorso anno la web tv ha deciso di puntare sulle qualità del romagnolo e lui ha accettato la sfida, superando a pieni voti l’esame. Adesso è tempo di indossare nuovamente il casco, anzi le cuffie, dato che nel weekend scatterà il Motomondiale in Qatar.

“Siamo pronti per partire – ha esordito Marco – anche se si tratta della mia seconda stagione con DAZN c’è dell’emozione, perché quando riparte il Campionato è sempre speciale. Fortunatamente mi sento meglio, dato che fino a pochi giorni fa ero positivo al COVID. È stato un periodo tosto, per me e tutta la mia famiglia, in particolare dal punto di vista fisico, dato che mi sentivo veramente sfinito e privo di forze”.

In questo anno abbiamo capito che il COVID non guarda in faccia a nessuno.
“Esatto. Sto recuperando, ma non sono ancora tornato in sella alla mia bici. Voglia compiere un passo alla volta”.

COVID a parte, questo weekend si riparte.
“Dai, ci siamo! Sono carico per questa seconda stagione con DAZN e al tempo stesso più pronto. Il 2020 è stato il mio primo anno, di conseguenza era un mondo completamente nuovo e da scoprire. Ora so di avere maggiore esperienza e consapevolezza nello svolgere questo lavoro”.

Melandri commentatore tecnico. Chi l’avrebbe mai detto?
“Già. Ti dico di più. Lo scorso anno, quando Roberto Marchesi mi chiamò per avanzarmi questa proposta, sul subito lo rimbalzai. In seguito mi ricontattò tre giorni dopo e inizia a pensarci. Gli dissi due cose: 1. Non voglio viaggiare. 2- Non voglio dare giudizi, tantomeno fare telecronache da stadio dove si tifa per un pilota o si scredita un altro”.

Alla fine non è andata male.
“No, infatti sono davvero felice per questa opportunità. Devo dire che all’inizio ero teso, sono dovuto tornare sui libri a studiare la grammatica, per evitare errori. Ma soprattutto cercare di trovare i giusti sinonimi, per non essere troppo tecnico”.

È stata quella la più grande sfida?
“Fare le telecronache è più complicato che leggere le telemetrie (sorride). Io sono un commentatore tecnico e il mio compito deve essere quello di spiegare in modo semplice e comprensibile al pubblico da casa tutte quelle dinamiche tecniche che potrebbero essere difficili da capire. Ma poi c’è un altro aspetto”.

Quale?
“In tv è tutto velocissimo e di conseguenza anch’io devo essere veloce a spiegare una cosa, perché magari mi soffermo su un particolare di una staccata, mentre il pilota è già tre curve avanti. Credo che in questo lavoro sia necessario essere rapido, preciso e concreto”.

DAZN non ha gli inviati in pista. Quanto pesa?
“Quello è un aspetto con cui doversi confrontare, ma io ho la fortuna di conoscere tanti addetti ai lavori con i quali sono costantemente in contatto e ci tengono aggiornati dalla pista. È un contributo importante, che ci aiuta a fare un servizio migliore a me e Pavesi”.

Pavesi è il tuo capotecnico?
“Il mio capotecnico è Marchesi, che ci coordina, mentre Pavesi è il mio coach. Sono davvero contento dell’affiatamento che c’è all’interno del nostro gruppo di lavoro, dato che siamo uniti. Tra me e Niccolò c’è un aiuto reciproco, dato che io gli offro le indicazioni dal lato tecnico sulle moto, mentre lui contribuisce alla mia crescita sul fronte del racconto”.

Marco, prima hai detto che nelle telecronache non vuoi esprimere giudizi, tantomeno puntare il dito contro un pilota piuttosto che un altro.
“Esatto. Io credo di avere una responsabilità nei confronti di tutti i telespettatori che ci ascoltano da casa, molto più di quando correvo in moto. Dico così perché quando correvo in moto lo facevo per me stesso e la mia squadra, e ovviamente i miei sostenitori. Con DAZN invece mi approccio a un pubblico più vasto, verso il quale non posso permettermi di essere scorretto, screditando un pilota piuttosto che un altro. Per me tutti i piloti devono essere rispettati, ma soprattutto bisogna evitare di giudicarli. Penso ad esempio all’incidente  dello scorso anno in Austria tra Zarco e Morbidellli: in quell’occasione non ho voluto esprimere giudizi proprio per rispetto”.  

Buon Mondiale Marco!

“Grazie ragazzi, anche a voi, godetevelo con me su DAZN!

 

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