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MotoGP, Cal Crutchlow 'eyes wide open': in pista non batte ciglio per tre minuti!

Una persona ammicca, cioè sbatte le palpebre, circa 8 volte al minuto per ripristinare il naturale film lacrimale dell’occhio, ma i piloti di MotoGP lo fanno invece una sola volta ogni tre minuti

MotoGP: Cal Crutchlow 'eyes wide open': in pista non batte ciglio per tre minuti!

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Parafrasando il significato del film Eyes Wide Shut, che parla della necessità di spalancare gli occhi sull'ambivalenza della realtà che ci circonda, una interessante ricerca portata avanti dal ‘Driving Vision Science’ (DVS), dedicato allo studio delle reazioni dell’apparato visivo dei piloti impegnati sui circuiti di tutto il mondo, realizzato da SIFI, azienda farmacautica leader nel settore oftalmico, assieme al Team LCR Honda di MotoGP,  ha dato un insolito risultato.

Una persona normale infatti ammicca, cioè sbatte le palpebre, circa 8 volte al minuto per ripristinare il naturale film lacrimale dell’occhio, ma i piloti di MotoGP lo fanno invece una sola volta ogni tre minuti.

Questa reazione è dovuta alle condizioni estreme, generate da sollecitazione visiva e concentrazione fisica e mentale, affrontate dai piloti e analizzate dagli esperti di SIFI nell’ambito della MotoGP.

Una particolarità, visto che tra l’altro ciò accade in una situazione particolare di microclima che si crea all’interno del casco. Tenendo conto poi che un giro di pista al Mugello in MotoGP richiede circa 1’50”, significa fare un giro e mezzo senza ‘battere ciglio’.

Il motociclismo al suo più alto livello agonistico e con un elevatissimo livello di stress pisco-fisico, e di conseguenza visivo, al quale si sottopongono i piloti in condizioni di test e di gara permette di fare test probanti.

Grazie alla stretta collaborazione tra SIFI e il Team diretto da Lucio Cecchinello e con i piloti Takaaki Nakagama e Cal Crutchlow, fin dal 2015 i ricercatori hanno potuto raccogliere dati che rendono possibili tecniche di studio ancor più avanzate e nuove soluzioni contro la secchezza oculare.

Lo scopo della ricerca è di sviluppare specifiche soluzioni comportamentali e, in un prossimo futuro, poter testare prodotti capaci di migliorare le performance visive di tutti coloro che per lavoro o svago possono essere sottoposti a stress ed elevate sollecitazioni oculari.

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