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SBK, Forés: “Gli altri piloti facevano i test, io invece ero sul divano di casa”

“Non è vero che non mi sono adattato alla Kawasaki, la verità è un altra. Il futuro? Ora sono a piedi, ma mai pagherò per correre, perché sulle moto mi gioco la vita”

SBK: Forés: “Gli altri piloti facevano i test, io invece ero sul divano di casa”

La notizia di inizio settimana è la separazione tra Puccetti e Forés. A fine stagione le strade di Manuel e del pilota spagnolo si separeranno e quest’ultimo dovrà trovare una soluzione per 2021. Peccato che al momento ci siano solo tanti interrogativi e poche selle.

Sulla questione è intervenuto il pilota in prima persona, spiegando come sono andate le cose.

“Questa è stata una stagione molto  difficile – ha esordito Forés – il COVID ha senza dubbio cambiato i nostri piani. Il problema è aver trascorso tanto tempo a casa. Mentre gli altri piloti facevano i test io ero sul divano a guardarli, invece avevo bisogno di accumulare esperienza e prendere fiducia con la moto. Tra l’altro quest’anno tutti sono riusciti a migliorare, mentre noi siamo sempre rimasti allo stesso livello”.

In diverse occasioni si è parlato del fatto che non sei riuscito ad adattarti alla moto.  

“Non è vero. Nelle ultime gare credo di aver fatto un bel passo avanti come guida, ma accusavo troppo in rettilineo, circa 10 km/h rispetto alle altre moto. Fin dal primo giorno speravo che questo progetto mi portasse dei bei risultati, invece non è andata nel verso sperato. Tengo però a sottolineare che non sono arrabbiato con Puccetti, il fatto che non siano arrivati i risultati derivano da entrambe le parte”.

Quanto è stato frustrante non poter scendere in pista?

“Molto. Con Manuel ho insistito tanto per fare i test, ma il mio capotecnico continuava a dirmi che non era possibile. Mi ritrovavo quindi nel weekend di gara a svolgere il lavoro che avrei dovuto fare nei test, ma con pochissimo tempo a disposizione. In questa stagione avremmo dovuto investire di più, per poi raccogliere i frutti nel 2021, invece non è andata così”.

Con maggiore esperienza, quali risultati avresti potuto ottenere?

“Io con questa moto potevo lottare per rimanere nei primi cinque posti. Non credo che le mie prestazioni fossero così lontane da quelle di Lowes, giusto per fare un esempio. Avrei potuto crescere come ha fatto ad esempio Gerloff con la Yamaha. A me la Kawasaki piace, perché credo abbia un bel potenziale”.

 Adesso bisogna guardare al futuro, ma purtroppo in questo paddock ci sono poche selle.

“Non sarà semplice rimanere in questo paddock. Ho provato a parlare con alcune squadre, come Barni ad esempio, ma non sarà semplice. Valuto anche un ritorno nel BSB oppure l’Endurance. Di sicuro non pagherò per correre. Mai l’ho fatto e di certo inizierò ora, visto che sulle moto mi gioco la vita”.  


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