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SBK, Gerloff: “Il podio è per Hayden, lui mi ha insegnato a essere pilota”

“Quando ha vinto il titolo MotoGP avevo 11 anni e lo seguivo davanti alla tv. Nicky mi ha fatto capire che nella vita tutto è possibile se ti impegni”

SBK: Gerloff: “Il podio è per Hayden, lui mi ha insegnato a essere pilota”

Che dire, giù il cappello per questo Garrett Gerloff. Si è presentato ai blocchi di partenza di questo Mondiale senza conoscere le piste e alla sua prima stagione ha centrato addirittura il podio. Non possiamo che fargli gli applausi per quanto fatto vedere a Barcellona.

La sua prestazione ci ha fatto emozionare non poco, in particolare per quell’incandescente testa a testa che lo ha visto lottare fino all’ultima curva per la seconda posizione. Alla fine a prevalere è stato van der Mark, ma il gradino più basso del podio è di quelli che valgono oro.

Vede un americano sul podio non capitava dai tempi di un certo Nicky Hayden.

“Che dire, per me è un sogno – ha esordito il portacolori GRT – questo podio è per Nicky Hayden. Lui per me è stato un modello a cui ispirarmi e al tempo stesso mi ha insegnato a essere un pilota. Mi sono allenato tante volte con Hayden ed è proprio Nicky mi ha fatto capire che nella vita tutto è possibile se ti impegni”.

Garrett cita quindi il ricordo del grande americano che purtroppo non c’è più.

“Nicky era una persona spettacolare e conosco bene anche suo fratello. Ancora non ci credo a quello che ho fatto oggi, sto vivendo un sogno. È una sensazione unica, perché questo risultato arriva dopo tanti sforzi e sacrifici. Come ho già detto il podio è dedicato ad Hayden. Quando avevo 11 anni lui vinse il Mondiale e io ancora non lo conoscevo, ma vederlo in tv era bellissimo. Oggi sono qua su questo podio e il terzo posto ripaga tutti gli sforzi di questi  anni”.

Che dire di fronte allo statunitense, subito a podio nella prima stagione. E ora c’è chi lo vuole sulla Yamaha ufficiale il prossimo anno.

“È vero, questa è la prima stagione in Superbike, ma devo dire che mi sono preparato. Qua a Barcellona ho fatto i test, così come a Jerez. Dentro di me ero consapevole del mio valore e sapevo di poter fare delle belle gare, provando a lottare con i migliori. Oggi sono qua sul podio a festeggiare”.   

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