Dovevano essere i suoi weekend, quelli della rivalsa dopo 3 GP sottotono, quelli del ritorno alla vittoria e della fuga in classifica. E invece, Fabio Quartararo esce dalla doppia di Misano da secondo nel mondiale, un punto dietro a Dovizioso, a pari merito con Vinales e con 3 sole lunghezze di vantaggio da Joan Mir, che oggi lo ha battuto nel corso a corpo. Fabio oggi ha chiuso la sua gara in 3° posizione sotto la bandiera a scacchi ma la Direzione Gara ha aggiunto 3 secondi al suo tempo totale di corsa facendolo retrocedere, di fatto in 4° posizione a favore di Pol Espargarò. La penalità è arrivata perché il francese non ha percorso il long lap penalty arrivato dopo aver messo le ruote sul verde per più di 5 volte, cosa della quale, però, Quartararo dice di non essere mai stato informato prima della sanzione definitiva.
“La direzione gara non mi ha mandato nessun avvertimento per il superamento dei limiti della pista, quindi sono stato un po’ sorpreso quando ho visto sul dashboard “Long Lap Penalty” – ci ha detto Fabio al termine della gara - Se me l’avessero detto sarei stato più attento, bisogna migliorare in questo tipo di comunicazione perché informarci su queste cose è il compito della direzione gara. Non ho fatto il long lap penalty perché ho visto l’avviso dopo il punto della pista in cui scontare la penalità”.
È possibile che nella foga della corsa e nella concentrazione tu non ti sia accorto dell’avvertimento? Sui monitor si è visto chiaramente.
“Io guardo il dashboard 10 volte al giro e se ci fosse stato l’avvertimento me ne sarei accorto anche perché c’è una luce arancione che lampeggia in quei casi. La prossima volta ci penserà il team ad informarmi perché perdere un podio così è molto frustrante. Io ho sbagliato perché sono passato sul verde troppe volte ma la direzione gara ha fatto un errore a non avvertirmi”.
Ora per il campionato è tutto più aperto, siete almeno in 4 a giocarvi la vittoria. Cosa ne pensi di questa situazione visto che le prossime piste non dovrebbero essere così favorevoli alla Yamaha come Misano.
“Non sto guardando troppo al campionato in questo momento. Ora penso solo a risolvere i problemi che ho nel sorpassare perché so che con queste difficoltà è difficile vincere. Tutte le Yamaha hanno vinto le loro gare nello stesso modo, in solitudine e non si può sempre gareggiare così. Barcellona è una pista che mi piace molto ma c’è un rettilineo di un km, ad Aragon i rettilinei sono due e ci correremo due volte ma io so di essere veloce e competitivo e darò il massimo”.
Parliamo della gara di oggi, com’è andata?
“Ho fatto una bella gara, meritavo il podio e nella mia testa ci sono riuscito. Il dispositivo di holeshot è funzionato bene, sono migliorato in quell’area ma la gomma mi ha dato qualche problema nei primi giri, è stato più difficile del normale. A metà gara mi sono sentito meglio, ma poi è stato molto difficile provare a passare Pol Espargarò, lui frena davvero tardi”.
Morbidelli: "Non ho potuto lavorare con il team"
In casa Petronas pochi festeggiamenti oggi vista anche la gara anonima di Franco Morbidelli, coinvolto nelle prime battute nella caduta di Aleix Espargarò e costretto a chiudere in 9° posizione. Il vincitore della gara della scorsa settimana ha avuto a che fare nel corso di questo weekend con problemi fisici che ne hanno di certo condizionato le prestazioni.
“È stato un weekend difficile, sono stato male e non ho avuto la possibilità di lavorare con il team perché dopo le sessioni andavo subito a casa per cercare di recuperare – ci ha detto Franco - Ho preso qualcosa di pesante e quindi tutto è stato condizionato da questo”.
Qualche festeggiamento di troppo dopo la bella vittoria della scorsa settimana?
“No, sfortunatamente non sono stato male a causa dei festeggiamenti di domenica notte perché non sono stati troppo grandi. Ho semplicemente preso un virus che sta girando, spero che che andrà via abbastanza veloce, sto migliorando giorno dopo giorno perché venerdì stavo davvero male mentre oggi sto così così. Devo ringraziare il Dottor Angelini che mi ha aiutato con l’alimentazione in questi giorni”
La tua gara, però, è stata comunque molto solida dopo i problemi delle prime battute.
“Sono stato fortunato a rimanere in piedi perché Aleix Espargarò mi ha preso, sono andato sulla ghiaia e 9 su 10 in quei casi si cade. Ho dovuto ricostruire la gara e sono comunque contento della mia corsa, solo averla finita è una soddisfazione, il team ha fatto un bel lavoro”.
Oltretutto hai anche avuto l’opportunità di parlare con Spike Lee al telefono. È vero che ti ha chiamato dopo il casco che hai dedicato a lui?
“Si, è vero. È stato un gran piacere parlare con lui. Venerdì sera mi ha chiamato ed è stato davvero bello, ci ho parlato qualche minuto e ho capito che grande persona è ed ho anche sentito la sua passione per lo sport e per la vita. Mi ha detto che avrei dovuto vincere anche questo fine settimana e mi spiace non esserci riuscito. È una bella storia collegata al mio casco ma non penso che lo userò ancora perché era una versione speciale per Misano. Sono superstizioso ma credo che tutte le cose belle abbiano bisogno di un inizio e di una fine”.