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MotoGP, Jack Miller in pole con Ducati che tratta (senza fretta) con Dovizioso

La Ducati ha aspettative per il 2020, ma per la prossima stagione pensa ai giovani e a tenersi una porta aperta. Da Lawson a Stoner passando per Kocinski: quando le Rosse hanno seguito il cuore hanno vinto

MotoGP: Jack Miller in pole con Ducati che tratta (senza fretta) con Dovizioso

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La Ducati ha un full di piloti in mano - Dovizioso, Petrucci, Miller, Bagnaia, Zarco - ma per la stagione 2021 vuole solo una coppia d’assi.

Al momento di sedersi al tavolo delle trattative, dunque, dovrà scartarne qualcuno. La domanda è: chi?

In realtà alcuni non verranno lasciati cadere, saranno solamente riposizionati, ma non è detto che i prescelti per questo ruolo accettino.

Nel caso di Andrea Dovizioso, per esempio, il cambiamento di ruolo non esiste: per Dovi la possibilità è solo dentro o fuori. Una scelta che, in realtà, ha già fatto nel 2016 quando da Borgo Panigale proposero sia a lui che a Iannone un sostanzioso ridimensionamento dell’ingaggio. Andrea non accettò e sappiamo come andò a finire. Il pilota di Vasto, che pure aveva vinto al Red Bull Ring andò in Suzuki. Oggi, se fosse possibile riavvolgere il tempo, tornerebbe indietro.

A Dovizioso, come altri piloti, verrà proposto un contratto al ribasso: accetterà?

Ma oggi Dovizioso, dopo tre secondi posti nel mondiale dietro l’inarrivabile Marquez, accetterà un ridimensionamento figlio della nuova situazione economica mondiale?

Perché è indubbio che al momento Andrea sia in testa alla lista delle preferenze della Ducati, ma è altresì innegabile che fra lui e Gigi Dall’Igna sia nata qualche ruggine e che il progettista veneto vorrebbe affidare la sua competitiva Desmosedici a qualche pilota giovane e affamato. Ma chi può reggere il confronto con il forlivese?

Al momento nessuno, anche se non è un mistero che Dall’Igna, dopo i quattro secondi posti di ‘Jackass’ ad Austin, Brno, Aragon e Phillip Island, abbia maturato un debole per l’australiano. E ciò nonostante la vittoria regalatagli da Danilo Petrucci al Mugello.

Il fatto però che dopo il terzo posto di Le Mans ed il successo sul circuito Toscano il rendimento di Petrux sia andato calando, specie dal GP della Repubblica Ceca in poi, ha fatto drasticamente diminuire le possibilità del pilota ternano al quale, probabilmente, sarà offerto un posto in Superbike, in sostituzione di Chaz Davies.

La squadra più probabile nel team ufficiale sembrerebbe dunque essere quella composta da Dovizioso e Miller, sempre ché Pecco Bagnaia  o Johann Zarco nelle poche gare a disposizione dimostrino di meritarsi qualcosa di più.

Per Bagnaia e Zarco rimanere nell'orbita Ducati è una priorità

Del resto per entrambi restare nell’orbita Ducati è una priorità: Bagnaia, infatti, potrebbe essere ‘promosso’ all’uso, come consuetudine a Borgo Panigale, di una GP21, così come il francese. Ma la domanda rimane sempre la medesima: se il posto di prima guida di Dovizioso non è in discussione, vorrà Andrea ancora una volta accettare una offerta al ribasso per rimanere in Rosso?

Ducati o KTM-Red Bull Per Dovizioso: questione di priorità

La risposta a questa domanda può darcela solo lui e le sue priorità perché è indubbio che Dovizioso, già in orbita Red Bull, riceverà una offerta dalla KTM che ha bisogno di un top rider che nel contempo sia un pilota di esperienza capace di guidare lo sviluppo.

Cosa sceglierà Dovi di fronte alle due possibilità? Difficile dare una risposta. Per assurdo per entrambi - Andrea e Ducati - la cosa migliore sarebbe decidere il più avanti possibile per vedere cosa loro riserverà questo motomondiale in sedicesimo che sembra poter partire a Jerez. Un’ultima possibilità per entrambi, dopodiché, qualora la tanto sospirata vittoria non arrivasse che senso avrebbe proseguire?

Qualora la tanto sospirata vittoria non arrivasse nel 2020 che senso avrebbe proseguire?

Ed è qui che potrebbe arrivare la sorpresa: se infatti Jack Miller sembra avere il 50% di possibilità di arrivare in prima squadra, per l’altro 50% potrebbe riapparire il fantasma di Andrea Iannone. Un pilota veloce, discutibile finché si vuole, ma veloce.

La coppia Miller-Iannone sarebbe sicuramente una squadra di rottura, per i canoni Ducati. Via la ragione, dentro l’estro, via la pacatezza, dentro l’improvvisazione e la pazzia.

La pazza idea Miller-Iannone: una coppia arrembante e selvaggia

Di quanto il primo vincitore del Red Bull Ring si sia pentito, abbiamo già detto. Così come del fatto che nelle recenti interviste abbia dichiarato fedeltà alla casa che lo ha protetto e coccolato durante la dura squalifica - è pendente ancora il ricorso al TAS - l’Aprilia.

Ma mai come in questo caso, la decisione potrebbe rivoluzionare ogni attesa.

Lawson, Kocinski e Stoner: le scelte d'istinto in Ducati hanno sempre premiato

Del resto una Ducati ‘pazza’ è ciò che, da sempre, chiedono i tifosi. E poiché la casa bolognese, come la Cagiva dei bei tempi, ha vinto quando ha effettuato scelte d’istinto - l’arrivo di Eddie Lawson nel 1991, con vittoria l’anno successivo in Ungheria e poi quello di John Kocinski nel 1993, per finire con Casey Stoner nel 2007 - perché no?

Certo ci vorrebbe del coraggio. E anche programmi meno scontati di quelli che, pare, stiano scegliendo le altre case che hanno fatto tutti rinnovi biennali. La Honda addirittura quadriennali.

Per vincere c’è bisogno anche di improvvisazione, per cui ci aspettiamo che ad almeno una delle due frecce rosse sarà proposto un contratto annuale.

 

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