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Roby Rolfo: "Voglio Le Mans per il tris, ma sogno Suzuka in SBK"

Roberto ha vinto la Superstock anche a Sepang dopo il successo nel Bol d'Or ed ora sta cercando una sistemazione nella categoria regina per la 8 Ore giapponese. "Alex Marquez in Honda? Lui è più costruito del fratello, ma arriverà a delle buone prestazioni"

SBK: Roby Rolfo:

Dopo il Bol d’Or, anche Sepang. Roberto Rolfo (insieme al suo team) ha fatto 2 su 2 ed è saldamente in testa al campionato nella categoria Superstock. La gara malese è stata breve ma intensa, infatti la durata originaria di 8 ore è stata accorciata a 3 per via della pioggia. 

“E’ stata una gara particolare - ci ha detto Roberto - e questo non significa che essendo durata meno è stata più semplice, anzi. E’ assomigliata più ad una gara sprint ed ogni minimo errore sarebbe costato davvero caro. Noi per fortuna siamo stati attenti e non ne abbiamo fatti”. 

Una vittoria che prima di tutto è una soddisfazione per voi piloti, tu, Mulhauser e Clere oramai siete molto affiatati. Qual’è la vostra forza?

“Credo che ci siano due grandi temi da affrontare: prima di tutto noi tre siamo molto equilibrati, guidiamo davvero sullo stesso ritmo. In secondo luogo, ma non meno importante, bisogna riconoscere un gran merito a tutto il team MOTO AIN. Da dopo il Bol d’Or sono cresciuti ancora ed hanno molta esperienza, non sbagliano niente e ci danno tutti gli strumenti per poter andare forte”. 

Sorprendente anche il risultato assoluto, avete tagliato il traguardo in quarta posizione che sommata con la sesta di Le Castellet vi porta ad un livello molto alto. 

“Assolutamente - ha continuato Rolfo - fare quarti assoluti in una gara come quella di Sepang è una grande soddisfazione. Certo, il bagnato ha un po’ livellato le prestazioni ma posso dire che la nostra è stata comunque una grande corsa”. 

Ad un certo punto è sembrato che si annullasse tutto. 

“Si, c’era davvero tanta pioggia ma per fortuna quello di Sepang è un circuito pazzesco ed anche con l’acqua ha un buon grip. Siamo partiti e poi è andata bene. In gare come questa bisogna stare attenti a moltissime cose, non solo alla pioggia: ci sono stati pezzi di altre moto in pista, olio in alcune curve, piloti che tentavano di recuperare le posizioni perse con foga, insomma un gran spettacolo per gli appassionati a casa ma un grande impegno per noi”. 

Hai parlato di foga in pista, per caso ti riferivi a Di Meglio che è caduto due volte coinvolgendo anche Van Der Mark e spalancando la strada per la vittoria a Canepa in SBK?

“Beh, quello può essere un esempio. Succede in questo tipo di gare e le possibilità aumentano quando la gara si accorcia. A me era successa una cosa simile in Slovacchia un paio di anni fa: caddi all’inizio e mi trovai 32°, poi chiudemmo 4° ma i punti importanti erano andati”. 

Siamo alla fine dell’anno, e anche se l’EWC non si è concluso con la 8 Ore di Sepang ma continuerà anche nel 2020 con le altre tappe del calendario, è comunque il momento di tirare qualche somma. L’hai fatto?

“Assolutamente si, lo faccio sempre. Quest’anno ho pubblicato una foto su Instagram per ricordarmi di ciò che ho portato a termine nel 2019, e direi che il bottino è buono: il secondo posto di Le Mans, la vittoria in Germania e poi la doppietta Bol d’Or-Sepang, mica male. 

E a Babbo Natale cos’hai chiesto per il 2020?

“Beh, ci sono molti progetti in cantiere. Con l’EWC stiamo andando davvero bene e l’obiettivo è partecipare alla 8 ore si Suzuka nella categoria SBK. Forse riusciremo a farlo con MOTO AIN e mi piacerebbe molto ma comunque io voglio trovare una struttura per farlo. Se tutto dovesse andare per il meglio e se il team troverà il budget io sarei contento di partecipare con MOTO AIN, ma non si sa ancora. Oltre a questo mi piacerebbe correre un po’ di più e quindi vorrei partecipare alla prima gara del campionato francese e fare una wild card nel campionato Superbike, però vorrei che fosse un qualcosa di sensato e che mi possa far competere per fare dei punti”. 

Prima di Suzuka, però, ci sarà Le Mans. Tripletta possibile?

“Abbiamo tutte le carte in regola per vincere al Bugatti e un successo ci porterebbe un bel vantaggio in classifica e sicuramente aiuterebbe il team con il progetto di correre a Suzuka in SBK, vedremo come andrà ma sono fiducioso. Abbiamo anche dei test in programma, stiamo facendo tutto nel modo corretto”. 

Il 2019, però, è stato un anno importante anche per la tua scuola guida, come si è concluso?

“Assolutamente, la scuola ha fatto un grande passo in avanti, siamo cresciuti molto e nel 2020 dovremmo crescere ancora di più con delle tappe anche negli Emirati Arabi. Stiamo perfezionando il tutto ma gli accordi ci sono già, manca solo un 1% per concludere, spero che si possa raggiungere al più presto”. 

La tua è una scuola frequentatissima, il Metodo Rolfo in cosa consiste?

“Il mio metodo è sempre in fase di perfezionamento e il 2019 mi ha aiutato perchè ho fatto 31 giornate di scuola e sono migliorato anche io dal punto di vista dell’insegnamento. Direi che possiamo dividere il metodo in 2 grandi fasi…”

Partiamo dalla prima? 

“E’ importante dividere la pista in settori e identificare qual’è il settore che l’allievo fa al 100%. Tutti hanno una curva in particolare che viene più naturale delle altre ed è anche normale che l’inconscio faccia dare tutto su quella curva dove ci si diverte di più e dove si ha la sensazione di andare più forte. Il mio metodo consiste nell’individuare questo settore e quello “peggiore” per poi lavorare sul secondo cercando di dare tutto (ovviamente senza troppi rischi) proprio dove l’allievo esce dalla propria zona di confort. Guidare dietro di me che detto i tempi e le traiettorie può davvero aiutare”. 

La seconda, invece?

“Più che un metodo è una direzione che ho voluto dare alla scuola RR44 (qui il link al sito della scuola per tappe e calendari) Io non do nessun obbligo sullo stile di guida, ognuno deve trovare il suo. Ovviamente cerco di dare un’impostazione di base ma poi il pilota deve cercare il suo stile provando ad assecondare la moto capendo di cosa il mezzo ha bisogno. Molte scuole impongono uno stile di guida ben preciso, a me non piace farlo”. 

L’ultima domanda è sulla MotoGP che è sempre più in fermento. Il mercato di fine anno dovuto al ritiro di Lorenzo ha portato Alex Marquez nel box di Marc, come vedi la convivenza tra i due fratelli? Alex può dare fastidio al campione del mondo?

“Credo che Alex sia un po’ più costruito rispetto a Marc che è più un “talento puro”. Per lui ci vorrà del tempo per arrivare a dei buoni livelli come è successo per esempio in Moto2, dovrà prendere le misure giuste e tentare di capire il tutto però penso che piano piano arriverà. La convivenza tra i due non sarà un problema per Honda, almeno inizialmente. Marc ha un buon controllo della categoria e avvicinarlo non sarà semplice per Alex, però ci sono dei giovani interessanti che stanno arrivando”. 

Ti riferisci a Quartararo? Può essere lui il vero rivale di Marquez in futuro?

“Fabio ha fatto dei miglioramenti incredibili quest’anno. Guida bene questa Yamaha e a me ricorda, in certi momenti, Lorenzo o Zarco. Dovrà stare attento a non perdersi mentalmente”.

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