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MotoGP, Cairoli: Dovi, per battere Marc, fai come me con Herlings

FOTOGALLERY - Il pilota siciliano in pista oggi a Valencia con la KTM MotoGP: "Questa moto è tutta un'altra cosa rispetto alla M1 di Rossi"

MotoGP: Cairoli: Dovi, per battere Marc, fai come me con Herlings

Tra i tanti regali per la vittoria del nono titolo, c’era anche un test sulla KTM MotoGP. Tony Cairoli ha quindi preso la palla al balzo, salendo quest’oggi in sella alla RC16 con cui sono impegnati Bradley Smith e Pol Espargarò nel Mondiale.

In pista a Valencia, insieme al pilota di Patti, non mancava il tester Mika Kallio, da cui il 222 ha preso qualche spunto. A fine giornata sono state 22 le tornate realizzate dal siciliano a cui non manca il sorriso stampato in volto

Tony, da dove partiamo.  

“Un bellissimo martedì – ha esordito Cairoli - la cosa che più mi ha colpito è stata la frenata e la potenza in accelerazione della KTM. Devo dire che su una moto così perfetta è  difficile trovare il limite in curva. Ho fatto pochi giri – ha proseguito - però mi sono divertito e sono felice per questa opportunità”.

Cairoli tornava su una MotoGP dieci anni dopo il test con la M1 di Rossi.

“Questa è una moto completamente diversa – ha sottolineato –è incredibile la crescita che c’è stata rispetto a quel primo contatto con la Yamaha”.

C’è un aspetto che ha messo in difficoltà l’alfiere KTM.

“Una delle cose più difficili è lavorare sul cambio – ha analizzato – rispetto alla moto da cross è il contrario.  Ho sbagliato alcune volte la staccata, poi però ho imparato”.

A Valencia Cairioli ha potuto fare affidamento su un maestro d’eccezione, ovvero il finlandese Kallio, tester della squadra austriaca.  

Mika ha grande esperienza sulla  KTM e seguendolo da vicino ho avuto l’opportunità di capire alcune linee – ha sottolineato  - purtroppo mi sono mancati i minuti per imparare. Sul rettilineo sono comunque riuscito a superare i 300 km/h orari – ha sorriso - è stata una grande emozione”.

In confronto alla KTM che utilizza nel corso della stagione, la RC16 ha qualche piccola differenza nella guida.

Nel Motocross c’è molta più inventiva – ha commentato Tony - in MotoGP sei costretto invece a seguire una traiettoria obbligata, se no rischi di perdere tempo e sbagliare”.

Rimanendo in tema MotoGP, il pilota di Patti parla poi del suo rapporto con Dovizioso.

Io e Andrea siamo molti amici – ha ricordato - inoltre lui è un grande appassionato di cross. Spesso ci sentiamo e in questi giorni lo sto seguendo in tv. Faccio il tifo per lui, come tutti gli italiani, affinché riesca a vincere il Mondiale”.

Di sicuro Marquez è un osso duro. Ci si chiede allora come batterlo, soprattutto adesso che il Mondiale sbarca a Phillip Island.

Deve correre come ha sempre fatto – ha affermato Cairoli – portando Marc all’errore  e mettendogli pressione, senza arrendersi. Penso che la chiave sia la costanza”.

La sfida tra Dovi e Marc gliene ricorda una molta recente.

“Mi viene in mente quella di quest’anno tra me ed Herlings – ha concluso - anche Jeffrey si è rivelato un pilota veloce, però la regolarità mi ha permesso di conquistare il nono titolo. Se dovessi dargli un consiglio, gli direi di fare come me”.

 

Photo Credit: S.Taglioni. 


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