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SBK, Toseland: Rea con Kawasaki può battere il record di Fogarty

Due titoli mondiali ed una carriera da rock star per James: "con le moto e nella musica serve impegnarsi al 100%. Ammiro Johnny e la sua dedizione per il lavoro"

SBK: Toseland: Rea con Kawasaki può battere il record di Fogarty

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Oltre al trofeo dedicato al vincitore, dopo la prima vittoria Mondiale ad Oschersleben James Toseland ricevette un oggetto dal valore simbolico preciso: un pianoforte Steinway fu regalato dallo sponsor al pilota inglese che, con la sua Ducati 998, aveva appena battuto il connazionale Neil Hodgson sulla 999 ufficiale, lasciandogli pure un bel buco sulla carena.

Proprio dalla musica inizia l’avventura del piccolo James, che si esercitava con il pianoforte della nonna, per ore ed ore, prima di scoprire la moto: “ho iniziato a suonare a 6 anni a casa, poi seguendo lezioni private -racconta ‘il pianista’- Ad un certo punto, il compagno di mia mamma mi regalò una Yamaha TY80 da trial, e mi innamorai anche delle moto”.

Dal trial al cross, sino al debutto con la Ducati in Superbike ed ecco la famosa prima vittoria in terra tedesca nel 2003:“ho ancora a casa quel pianoforte -precisa Toseland” ed il titolo iridato nella stagione successiva, con la 999 del team Fila: “vincere il campionato del mondo fu per me un sogno diventato realtà -svela l’ex pilota inglese- avevo solo 23 anni ed ebbi la meglio su Laconi, il mio compagno di team. Ero molto felice, rispettando la sconfitta di Regis e di tutta la sua squadra”.

Dopo qualche stagione, arrivò il tuo secondo titolo Mondiale…

Sì, nel 2007; la Honda Ten Kate era una buona moto ma non ufficiale, quindi, battere Haga, Biaggi, Corser ed il più grande di quella generazione, Troy Bayliss, fu per me un motivo di grande orgoglio”. La CBR di James era sempre di traverso:perché non era dotata di una elettronica competitiva. Vincere da ‘under dog’ contro le moto ufficiali, fu davvero una impresa incredibile per me e per la squadra”.

Per l’inglese arrivò nel 2008 l’anno dello sbarco in MotoGP dove, però, non tutto filò alla perfezione: “la Yamaha satellite del team Tech3 non era propriamente la più veloce in griglia, anzi… ora in MotoGP la situazione è differente: la stessa elettronica per tutti introdotta lo scorso anno, ha livellato i valori in campo e sono tanti i piloti in grado di vincere. Ora la MotoGP è più spettacolare della SBK”.

I due faticosi anni nel Motomondiale non fermarono James, che tornò in Superbike con la Yamaha R1. Qualche bel podio, gare da protagonista, sino all’infortunio con la BMW nel 2011: “fu terribile, perché con il polso in quelle condizioni, non potevo controllare il gas a modo mio. Ho dovuto dire basta, il dolore era ed è troppo alto, ho ancora 4 viti inserite nel polso. Ho preferito guardare avanti per la mia vita”.

Infatti ora James è una classic rock star di livello internazionale, leader della band che porta il suo nome, la Toseland Band: “essere in pista o sul palco, è altrettanto difficile -spiega James- forse sul palco la tensione è più intensa: il pubblico ti fissa e vuole essere intrattenuto in ogni istante della performance. In moto, a 300 orari, non si ha il tempo di guardare in faccia gli spettatori e si è meno sotto pressione (ride)”.

Segui ancora le gare SBK? Che idea hai di questa new generation?

Sicuramente i piloti fanno un lavoro incredibile e sono davvero veloci: in ogni gara ed in ogni pista crollano i tempi sul giro, il livello tecnico ed agonistico è alto, però… mancano le star, i personaggi: io ho avuto la fortuna di battermi contro nomi quali Biaggi, Haga, Corser… quelli erano piloti-star e mi hanno rispettato perché sono riuscito a batterli. Il loro ritiro è stato un duro colpo per la Superbike e la tragedia di Hayden ha tolto un profilo molto interessante per il campionato. Inoltre, servono piloti di ogni nazionalità per un Mondiale, non solo i britannici”.

Rea, britannico, è il dominatore degli ultimi tre anni…

Anche quando non sale sul gradino più alto, Johnny è sempre al top, consistente, veloce. Ammiro la sua dedizione nei confronti del lavoro, perché sa mantenere fisso il suo obbiettivo -vincere- e dedica la sua vita alla famiglia ed alle moto. Grazie al dominio Kawasaki, penso che Rea potrebbe battere il record di mondiali vinti da Fogarty. Foggy ne ha 4, Johnny potrebbe conquistarne 5 o 6”.

Credi che il regolamento tecnico Superbike sia troppo esasperato e costoso?

“Questo è sempre stato un problema per la SBK. Solo Kawasaki e Ducati stanno investendo grandi somme e risorse; se il campionato è troppo costoso, non è possibile per tutti i costruttori essere competitivi. Secondo me le moto dovrebbero essere il più possibile vicine a quelle che si comprano in negozio”.

Campione con la moto, stella della musica; da bambino, chi erano i tuoi idoli?

Kevin Schwantz era il mio pilota preferito e Axl Rose coi Guns N’ Roses rappresentavano il mio riferimento musicale. Ora sono un cantautore, ho già realizzato due album, ed il terzo album uscirà l’anno prossimo”.

Realizzare un sogno è difficile, tu ne hai realizzati addirittura due; cosa suggeriresti ai piccoli piloti ed ai giovani musicisti per la loro carriera?

In entrambe le attività l’allenamento è la strada, che non prevede scorciatoie, la dedizione deve essere totale, al 100%. Per essere i migliori, ci si deve impegnare al massimo delle proprie capacità. Tutta la giornata deve essere vissuta pensando all’obbiettivo, facendolo con amore, e tutto il resto arriverà. Un pizzico di fortuna serve: io ho guidato moto ottime in squadre eccezionali. Nel motociclismo è più facile, sono i trofei che rispecchiano il tuo valore. La musica è arte, quindi, può piacere il tuo stile oppure no. Bisogna sempre crederci, in ogni istante”.

 

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