Il team Milwaukee è una delle novità della stagione 2016 SBK. La squadra ha maturato esperienza nel campionato britannico e ha deciso di fare il grande passo con Josh Brookes (con cui ha vinto in BSB nel 2015) e Karel Abraham, arrivato dalla MotoGP. La presentazione di team e livree delle BMW è avvenuta nel paddock di Phillip Island, alla vigilia dell’inizio dell’avventura.
“Non vedo l’ora che sia domani per potermi misura nel primo turno di libere con gli altri piloti e capire il mio livello”, dice Abraham.
Come ti senti?
“Eccitato, purtroppo non ho avuto troppa fortuna nei test invernali. A Jerez e Aragon c’è stato maltempi e qui in Australia c’è stato qualche problema. Però ho delle buone sensazioni in moto”.
Che è molto diversa dalla Honda MotoGP a cui eri abituata…
“Bisogna anche guidarla in un modo diverso. La MotoGP è una moto più rigida questa invece si muove molto di più. Le gomme hanno una carcassa più morbida e anche i freni non hanno l’aggressività di quelli in carbonio al primo tocco”.
Il motore, invece?
“Potenza ce ne è, a volte la moto si impennarsi anche in sesta marcia ma è l’erogazione a essere diversa. La MotoGP ti dà un calcio nella schiena quando apri il gas, è molto più cattiva. Non dico che le SBK non siano veloci, anzi, ma ci sono tante piccole differenze da imparare”.
Sai già descrivere pregi e difetti della tua BMW?
“E’ ancora troppo presto, avendo girato con tutti gli altri piloti solo due giorni non sono riuscito a fare delle comparazioni. Direi che il motore spinge forte, mentre in alcune curve abbiamo qualche difficoltà”.
Non sei il solo a doverti adattare alla SBK, ci sono anche Hayden e De Angelis…
“Sarà un bel derby fra noi ex della MotoGP (ride). Logicamente non voglio stare solo davanti a loro, ma a tutti. Con Nicky ho fatto tante battaglie in passato, vediamo se la SBK si adatterà meglio a me o a lui”.
Sei contento di questo nuovo inizio?
“Negli anni scorsi, in MotoGP, è stato difficile per me avere buon materiale a disposizione. Qui, invece, potrò essere competitivo”.
Quindi qual è l’obiettivo?
“E’ troppo presto per dirlo, ma sicuramente è di diventare campione del mondo, è quello che vogliono tutti i piloti. Non so se servirà mezza stagione o tre anni, ma è dove voglio arrivare. Sicuramente, fra qualche gara la situazione mi sarà più chiara”.