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SBK, Bautista: “Toprak ti porta al limite, Rea è una vecchia volpe, non esita a buttarti fuori”

Parla Alvaro: “In MotoGP mi è mancata una squadra forte e una buona moto per dimostrare il mio valore. La gente pensa sia facile in SBK, ma ne abbiamo visti tanti di piloti passare in SBK dalla MotoGP e soffrire”

SBK: Bautista: “Toprak ti porta al limite, Rea è una vecchia volpe, non esita a buttarti fuori”

“Crederci sempre, arrendersi mai”… È questo il messaggio che da quattro anni a questa parte Niko Tremolada e la sua associazione Wheelchair Karting sostengono a favore dell’inclusività. A due giorni dai suoi 18 anni, Niko è stato vittima di un brutto incidente in moto, che gli ha fatto perdere l’uso delle gambe.

Come lui stesso dice, sarà anche vero che l’incidente gli ha portato via l’utilizzo delle gambe, ma non i suoi sogni, ovvero darsi per gli altri. È proprio di questo che Tremolada ha parlato martedì sera in occasione dell’evento organizzato da Kontractor by Kopron presso la pista Kart di Vignate, che ha visto la presenza di Alvaro Bautista.   

“Il messaggio della mia associazione è uno: crederci sempre, arrendersi mai – ha detto Niko – purtroppo, a causa di un incidente stradale, ho perso la mobilità alle gambe. Grazie al go kart ho però ripreso in mano la mia vita e da 4 anni a questa parte siamo in pista con l’Associazione Wheelchair karting. Ad oggi ho portato in pista più di 3000 ragazzi e il valore fondamentale è il sorriso da parte di ognuno di loro”.

È forse questa la vittoria più grande di Niko…
“Il primo ragazzo che ho portato sul kart mi ha dato una sensazione di benessere personale. Ovviamente non è stato semplice rialzarsi dopo quel brutto incidente del 10 maggio 2011, che rappresenta per me l’anno zero. La mia famiglia però mi ha aiutato senza lasciarmi solo a me stesso e ora siamo qua con la nostra associazione”.

Ad ascoltare le parole di Niko è Alvaro Bautista. Tra poche ore lo spagnolo sarà in pista a Cremona, ma prima ha voluto fare tappa a Vignate, sulla pista che ospita tra l'altro le lezioni della SMC, ovvero la Scuola di Motociclismo.
“Penso che questo sia un bellissimo progetto – ha detto il portacolori Aruba – questa è una scuola a cui possono iscriversi tutti, dal professionista all'amatore, e che insegna ad andare in moto con le tecniche più moderne di guida, con un metodo di allenamento personalizzato e soprattutto in modo sicuro, che è la cosa più importante”.

In seguito Alvaro riprende le parole di Niko Tremolada e il suo messaggio: “Crederci sempre, arrendersi mai”.
“Quello che ogni giorni mi spinge a salire in sella ogni giorno è l’amore per la moto – ha detto – ricordo che mio padre, all’età di quattro anni, mi ha trasmesso questa passione, la stessa che ancora oggi mi accompagna assieme alla motivazione. Ogni mattina, quando mi sveglio, mi diverto ad allenarmi  e sono consapevole che non è un lavoro, ma lo faccio per essere il meglio di me stesso”.

Riavvolgendo il nastro della sua carriera, Bautista non dimentica le sue vittorie, ma anche le sconfitte.
“Vincere il titolo nel 2006 è stato un sogno. Avevo una bella squadra e un’ottima moto, infatti mi sentivo forte. Ho vinto senza sforzare. Nel 2022 invece è stata una vittoria di orgoglio, perché ho lavorato per essere migliore pilota. Ovvio che nella carriera di una pilota ci sono i momenti di gioia e di difficoltà.  Nelle sconfitte hai due strade: o prendi tutto il negativo che arrivi o cerchi di vedere positivo. Io ho sempre cercato di essere positivo e cogliere il meglio”.

Lo spagnolo non dimentica poi il passato con lo sbarco in SBK
“La gente pensava fosse facile in Superbike, ma ne abbiamo visti tanti di piloti passare in SBK dalla MotoGP e soffrire. Io sono dell’idea che la SBK sia semplicemente un Campionato diverso. Purtroppo in MotoGP mi è mancato dimostrare che con una buona squadra e una buona moto avrei potuto ambire a risultati migliori”.

Infine l’attenzione si sposta poi su due grandi rivali, ovvero Toprak e Rea.
“Sono due piloti diversi, molto aggressivi. Quando sei in lotta con Toprak, lui ti porta sempre al limite, ma è corretto. Toprak cerca di sorpassarti senza creare casini, mentre Rea è un vecchio lupo, se può non esita a buttarti fuori. Lui è uno che ti lascia il suo marchio (sorride). Di sicuro non è facile duellare con loro, perché quando sei in lotta non sai cosa fa il tuo rivale. Spesso è istinto, altre volte invece no. Ti puoi preparare , ma non sai come va a finire”.

photo credit: @matteocarlinphotography raspaluigi

 

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