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MotoGP, Bagnaia: "Marquez in Ducati? non voglio pensarci, vado in vacanza in Messico"

Il due volte iridato fa un bilancio del suo 2023: "Questo titolo mi ha dato più soddisfazione del primo. La caduta di Barcellona è stata dura, ma mi ha insegnato molto". E dopo aver lanciato la sfida a Sinner, fa un augurio ai giovani: "Seguite il mio esempio"

MotoGP: Bagnaia:

Con il secondo titolo conquistato lo scorso novembre nella volata finale di Valencia Pecco Bagnaia ha raggiunto Valentino Rossi e Marc Marquez nella speciale classifica che li vede unici ad essere stati in grado di confermarsi per due stagioni consecutive in MotoGP. Un traguardo importante a cui il chivassese guarda con il classico basso profilo che lo contraddistingue.

"Mi mancano ancora un po’ di Mondiali per arrivare al loro livello, ma vincerne due di fila è stato fantastico, ti porta a un livello superiore, e non devo fermarmi qui - ha commentato in un’intervista esclusiva a La Stampa di Matteo Aglio - Devo continuare a crederci e provare a fare sempre meglio”.

Essere riuscito a mettere a segno un simile risultato non è certo stata un’impresa facile, considerato che il 2023 ha regalato un campionato combattuto e con valori in campo molto più ravvicinati. “E infatti sono ancora più felice di quanto lo fossi lo scorso anno, anche se ora mi sento solo molto solo stanco”, ha ammesso.

Come nel 2022 anche in questa occasione i giochi si sono conclusi nell’ultima gara disponibile. Una situazione che ha contribuito a tenere alto il livello di stress. 
Non mi piace che debba andare a finire sempre così, ma succede. Trovarti in basso ti aiuta a dare il massimo e ad imparare”.

Il piemontese è stato in un certo senso un innovatore, avendo senza paura e con orgoglio sfoggiato il #1 sulla carena, qualcosa che i suoi predecessori non avevano avuto il coraggio di fare chissà se per scaramanzia o altro. “Dovrebbe essere obbligatorio per chi si aggiudica la coppa più prestigiosa nella classe regina perché è per pochi. È vero però che dà molta responsabilità e si sente. Bisogna sempre dimostrare di essere all’altezza”.

L’annata appena archiviata non è stata comunque una passeggiata per il 26enne. In mezzo c’è infatti stata la traumatica caduta di Barcellona che avrebbe potuto rovinare tutto. Un imprevisto in ogni caso affrontato dal ducatista con la consueta discrezione. 

La gente avrebbe potuto pensare che stessi provando a trovare delle scuse, quindi ho preferito non dire niente a nessuno e farmi gli affari miei. Alla fine è andata bene così, quindi non c’è bisogno di approfondire ulteriormente l’argomento. Posso tuttavia assicurare che non è stato un periodo semplice. E’ accaduto tutto in un attimo, ma per riprendermi, sotto il profilo sportivo, ci ho impiegato molto. Umanamente parlando, invece, sono riuscito subito a tornar alla normalità”, ha commentato rimarcando l’importanza del contributo delle persone a lui care e del team.

Impossibile non fare un parallelo con un altro italiano vincente, ovvero il tennista Jannik Sinner. “Mi piacerebbe sfidarlo nel suo campo, anche se so che prenderei delle grandissime botte. Lui è certamente uno stimolo e un riferimento.  Dall’Igna dovrebbe ingaggiarlo come pilota, anche se con la sua altezza credo farebbe fatica a stare sulla nostra moto”.

Simili nell’approccio, i due hanno dato prova che si può combattere duramente per un obiettivo, senza per forza di cose guardare in cagnesco l’avversario di turno. “Non capisco perché dovrebbe essere diverso. Penso che il rispetto sia alla base di tutto, poi la cattiveria agonistica viene da sola. E' una cosa naturale”.

Dopo tanto stress la mente è ora alle vacanze e al Messico dove a fargli compagnia ci sarà la sua futura sposa Domizia. Niente preoccupazioni sul fronte Marquez che nel 2024 difenderà i colori della scuderia Gresini, in sella pure lui ad una Desmosedici. “Per ora non voglio pensarci”, ha tagliato corto.

Ripercorrendo le criticità incontrate negli ultimi mesi Pecco ha eletto la caduta del Montmelo come il momento peggiore, mentre le soddisfazioni più grandi sono state il successo di Mandalika, proprio dopo il clamoroso botto, il trionfo al Ricardo Tormo e i due weekend di Austria e Mugello.  

Facendo poi un augurio ai giovani coetanei Bagnaia non ha avuto dubbi: “Spero che quanto sto facendo siano per loro una motivazione”.

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