Il primo appuntamento della Superbike a Phillip island per Axel Bassani si è concluso con un bilancio positivo, un 9° posto in gara 1 ed un 10° in gara 2 alle spalle della Ducati del connazionale Yari Montella. Un esordio senz'altro positivo per le due Bimota, anche se il pilota veneto non nasconde un pizzico di frustrazione per un campionato sin dalle prime battute a netta trazione Ducati. Ben sette di esse nella top ten, anche se "Phillip Island è una gara a parte" ammetterà poi l'italiano. Lo sguardo è dunque già rivolto al prossimo round in Portogallo, dove il suolo europeo e qualche dato in più potrebbero fare la differenza.
"Il bilancio del primo weekend di gara con Bimota è positivo - esordisce Bassani - era tutto nuovo, la prima volta in assoluto con questa moto. Non avevamo dati né altro, e siamo sempre stati nella top 10 quindi è già un esordio positivo. Le due moto sono sempre state vicine, sia io che Alex Lowes, uno dei piloti più forti, quindi siamo contenti. Ora vediamo cosa succederà in nelle gare europee, Phillip Island è sempre stata una gara a sé, al momento stiamo correndo nel trofeo Ducati, speriamo che in Europa ritorni il mondiale Superbike", scherza poi.
Si è moltiplicata la differenza con le Ducati?
"Ai test invernali non sembrava, poi invece quando siamo arrivati qui in Australia pare che sia così. La realtà è quella, le prime sei posizioni sono Ducati, ce ne sono sette nei primi dieci, sembra che la differenza sia un po' troppa, forse".
Dai test sembrava che il potenziale fosse più alto.
"L'Australia è un'altra gara, se guardi anche i test a Jerez e Portimao, io e Alex siamo sempre stati vicini, e qui è stato lo stesso anche se abbiamo fatto un passo indietro, anzi pensavo che lui forse sarebbe riuscito a fare un po' di più la differenza. Con Yamaha andava forte, con Kawasaki ha vinto, con Suzuki andava forte, lui è sempre andato forte, ma evidentemente abbiamo ancora un limite. Certo, se fossimo arrivati subito tra i primi tre anche quello forse non sarebbe stato tanto normale".
Rispetto allo scorso anno senti più tua la moto.
"Per il mio stile di guida questa moto è sicuramente meglio, mi sento più a mio agio, ed anche se guardi il cronologico negli ultimi giri avevamo il passo del 4° o 5°, non è male! Il problema però è che non possiamo sorpassare, arrivi lì e rimani lì. Non sei mai nella posizione di poter dire "ok ora attacco", è sempre un 50 e 50, e se sei decimo o nono non è come se fossi 2° e 3°, non vai a buttar per terra la gente o rischi di finire a terra tu stesso".
La prossima settimana sarà la volta della MotoGP, cosa ti aspetti?
"Mi aspetto Marc Marquez", chiosa poi Axel.